TENERE CHIUSO UN OSPEDALE A OGNI COSTO – Una storia di militarizzazione in pandemia
Sabato 22 maggio siamo scesi/e per le strade del nostro quartiere per chiedere la riapertura del Maria Adelaide come presidio sanitario di prossimità.
L’unica risposta delle istituzioni a un quartiere che rivendica il proprio diritto alla salute è stata la militarizzazione della zona. Si tratta di una strategia ahinoi nota alle/agli abitanti di Aurora da qualche anno a questa parte, ma che assume sfumature oltremodo grottesche e criminose quando l’impiego massiccio delle forze dell’ordine (pubbliche) è preposto a tenere chiuso un ospedale, a ogni costo. La cura che le istituzioni ci propongono si rivela così essere quella dei manganelli e degli scudi.
Si impongono quindi domande inaggirabili. Quanto costa tenere chiuso un ospedale? Quanti soldi spende ogni anno la Città della Salute, ente (pubblico) proprietario del Maria Adelaide, per pagare la società di vigilanza (privata) che, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, presidia il nostro ospedale chiuso affinché marcisca indisturbato? E cosa dire del fatto che da domenica il nostro ospedale chiuso è presidiato costantemente anche da carabinieri, polizia e digos?
Oltre al danno la beffa: per gli uomini in divisa la porta dell’ospedale si apre e si chiude a piacimento, mentre per i/le abitanti che chiedono di entrare per vedere lo stato dell’ospedale la porta magicamente diventa una frontiera invalicabile, presidiata con le unghie, con i denti e con i soldi delle nostre tasse.
Quanto è pericoloso un ospedale chiuso? Quanto è pericoloso un quartiere che si rende conto che lo Stato c’è solo per tenere un ospedale chiuso a ogni costo, anche nel bel mezzo di una pandemia?
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