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Fuori il Movimento per la vita dal Salone del Libro

Mentre l’incontro stava per avere inizio, un gruppo di donne appartenenti a varie realtà che nel territorio piemontese si battono contro il protocollo Ferrero e l’ingresso del Mpv nei consultori, hanno fatto irruzione all’interno dello spazio in cui si stava tenendo, per impedirne lo svolgimento.

Quando si parla di Movimento per la vita, si intende quell’ associazione che ingabbia la donna negli unici ruoli di madre e moglie, si preoccupa esclusivamente della tutela dell’embrione a discapito della salute e della libertà di scelta della donna, demonizza gli anticoncezionali.

Si tratta di figure non specializzate che presidiano gli ospedali, spesso insultando le donne che si recano ad abortire e facendo pressione psicologica sulle più giovani all’interno delle scuole.

La situazione potrebbe ulteriormente peggiorare a causa della minaccia che rappresenta il Protocollo Ferrero che, nel caso entrasse in vigore, introdurrebbe i volontari del movimento per la vita nei consultori, obbligando le donne ad avere a che fare con loro sin dal primo incontro.

Riteniamo che la presenza di una associazione di cattolici integralisti e antiabortisti, quale è il movimento per la vita non debba avere alcuno spazio all’ interno di un luogo come il salone del libro, così come all’interno di ospedali, scuole e consultori.

La reazione immediata da parte dei componenti dell’Mpv presenti alla fiera è stata di spintonarci, cercare di strapparci gli striscioni e aggredirci verbalmente. Immediata è stata la richiesta d’intervento della polizia e, poco dopo l’arrivo degli agenti della digos, è sopraggiunta la celere, che è stata fatta entrare all’interno del salone e brutalmente ci ha “accompagnato”fuori dalla fiera.

Siamo convinte che in tutte le occasioni in cui viene messa in discussione la libertà di scelta delle donne, dobbiamo essere pronte a contrastare con forza e convinzione questi attacchi, così come abbiamo fatto prima del 13 febbraio, quando abbiamo occupato la sede del PDL per rivendicare la nostra autodeterminazione, così come abbiamo fatto oggi, impedendo l’inaccettabile comizio del movimento per la vita al salone del libro e come continueremo a fare in vista dell’otto giugno, data il cui il Tar dovrebbe esprimersi, in seguito al ricorso presentato da un’associazione di donne per bloccare l’iter del Protocollo Ferrero.

Collettivo Universitario Autonomo e Laboratorio Sguardi sui Generis

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