Torino, in corteo contro assemblea dell’ANCI e governo Renzi
Nei giorni scorsi studenti, insegnanti, lavoratori e sindacati di base, famiglie senza casa e occupanti si erano organizzati assieme per costuire e portare la propria contestazione al governo, al sindaco Fassino e all’ennesima conferenza farsa, ospitata peraltro nel contesto della città più indebitata d’Italia. Al centro dell’assemblea dell’Anci vi era infatti la discussione sulla legge di stabilità recentemente approvata dal governo, una manovra ipocritamente presentata come “espansiva” che in realtà porterà ad un ulteriore attacco alle fasce più povere della popolazione e in particolare al già martoriato settore della sanità (qui e qui alcuni approfondimenti sulla manovra).
A poche ore dall’incontro, il premier Renzi ha disdetto (nuovamente) la sua presenza a Torino perché ancora “impegnato” a Cuba. Studenti medi e universitari, insegnanti in lotta contro la Buona Scuola e famiglie di occupanti e senza casa si sono comunque ritrovati all’appuntamento lanciato per il pomeriggio di fronte al Lingotto per contestare le fallimentari politiche del Partito Democratico tanto a livello nazionale quanto a quello locale. Proprio Fassino e la sua giunta, infatti, a Torino portano avanti da anni politiche di tagli, privatizzazione e svendita del patrimonio e delle risorse pubbliche a scapito di servizi, formazione e diritto alla casa (solo pochi giorni fa lo sgombero da parte della polizia di una palazzina occupata da decine di famiglie senza casa).
Di fronte a un quartiere completamente blindato e militarizzato dalle forze dell’ordine in occasione della conferenza farsa, si sono alternati interventi delle varie componenti presenti. Il presidio si è poi trasformato in un corteo aperto dallo striscione “La vostra stabilità, la nostra precarietà. Contro il governo Renzi facciamoci sentire!” che si è mosso per le vie del quartiere continuando a contestare il governo Renzi e il sindaco Fassino, per poi ritornare di fronte al Lingotto dove la giornata si è conclusa rilanciando sui prossimi appuntamenti che, dalle scuole, alle università alla lotta per la casa sarà necessario costruire per i mesi a venire.
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