Torino: sciopero generale, uno spezzone sociale contro lo sblocco degli sfratti, dei licenziamenti ed il caro-bollette
L’ 11 Ottobre si terrà lo sciopero generale unitario lanciato dai sindacati di base. L’ attacco padronale nei confronti dei lavoratori, delle lavoratrici e dei settori popolari si approfondisce di giorno in giorno.
Lo sblocco dei licenziamenti, degli sfratti, l’aumento dei costi dei beni di prima necessità e delle bollette rientrano in una strategia complessiva per scaricare la crisi economica generata dalla pandemia su chi sta già pagando il prezzo più salato.
La crisi sanitaria provocata dalla diffusione del virus ha dimostrato tutta l’incapacità del sistema di sviluppo in cui viviamo di prendersi in carico la cura complessiva della società.
Nei momenti più duri della pandemia le imprese hanno cercato in ogni modo di continuare a produrre provocando migliaia di morti, gli ospedali erano sull’orlo del collasso e le frange più povere della popolazione sono state abbandonate a loro stesse. In un anno i posti di lavoro sono calati di circa un milione e nel 2020 sono morte sul lavoro oltre 1500 persone, compresi i casi correlati al Covid.
A pagare il costo maggiore di questa crisi sono state le donne intrappolate nella scelta tra la continuità del salario e lo scarico totale del lavoro di cura sulle loro spalle.
Numeri drammatici, che però non tengono ancora conto della crisi economica in tutta la sua portata. Il governo Draghi ha il ruolo, nel nostro paese, di rilanciare la crescita, approfondendo lo sfruttamento, la devastazione ambientale e la frammentazione sociale.
La pandemia ha evidenziato molte delle debolezze all’interno di questo sistema: le condizioni delle istituzioni sanitarie, dei trasporti, la questione della precarietà strutturale, quella del diritto all’abitare ed infine il rapporto tra umano e natura. Ma il governo invece di riflettere su come porre rimedio a questi nodi, investe nuovamente sull’abbassamento del costo del lavoro e sulla crescita senza fine che ci porterà inevitabilmente al collasso.
Eventi climatici estremi, incendi devastanti, alluvioni, epidemie e carestie saranno all’ordine del giorno nei prossimi anni se non si inverte la rotta, o per lo meno si tenta di attenuare gli effetti più nefasti dei cambiamenti climatici. Ma pur di conservare questo sistema di sviluppo dannoso e ingiusto i governi e le multinazionali sono disposti a scaricare i costi della loro finta transizione ecologica verso il basso. L’ aumento delle bollette di questi mesi, conseguenza di manovre finanziarie speculative e giochi geopolitici ne è una dimostrazione. Non possiamo permetterlo, non esiste giustizia climatica senza giustizia sociale, è il modo in cui è organizzata la società nel suo complesso che va cambiato.
Mentre governi e istituzioni tentano di dividerci, noi dobbiamo partire da ciò che ci accomuna. La pandemia è un’esperienza trasversale che ci sta coinvolgendo tutt* e che sta trasformando irrimediabilmente le nostre vite. Tocca a noi fare in modo che questa esperienza comune diventi un punto di forza al fine di condurre questa trasformazione nella direzione di una vita più giusta e più degna per tutti e tutte.
Per questi motivi abbiamo deciso di convocare uno spezzone sociale in supporto allo Sciopero dei lavoratori e delle lavoratrici dell’ 11 Ottobre
dove le varie istanze che in questo periodo di pandemia si stanno mettendo in moto possano trovare un luogo di confronto e relazione, un terreno di lotta comune per costruire un futuro degno.
LA NOSTRA VITA VALE DI PIU’ DEI LORO PROFITTI!
LA CRISI LA PAGHINO I PADRONI E GLI SPECULATORI!
SCIOPERO GENERALE – 11 OTTOBRE
>> H. 10,30 PORTA NUOVA <
SPEZZONE SOCIALE // SBLOCCO DI SFRATTI E LICENZIAMENTI, CARO-BOLLETTE: NON PAGHEREMO LA LORO CRISI!
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