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Torino: sgomberato l’accampamento dei senza fissa dimora davanti al Comune
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Riprendiamo il comunicato sulla situazione dei senza fissa dimora che da giorni portano avanti una battaglia per avere un tetto dignitoso in questa situazione di emergenza sanitaria e che questa mattina sono stati sgomberati dal presidio permanente sotto il Comune di Torino.
Stamattina all’alba le forze dell’ordine sono intervenute a sgomberare l’accampamento di senza dimora davanti al Comune.
L’intervento è stato portato avanti in maniera improvvisa e senza che nessuno, né i senza tetto, né l’avvocato, né i solidali, fossero stati minimamente avvisati.
Nonostante siamo da giorni di fronte a una grave situazione in merito alla salute pubblica, il Comune ha continuato a non prendersi le proprie responsabilità e a mal gestire la vicenda solo come un problema di ordine pubblico e delegando la sorte dei tanti accampati da giorni a Piazza Palazzo di Città esclusivamente alle forze dell’ordine.
L’ordine di sgombero è arrivato infatti dalla riunione del Tavolo Ordine Pubblico e Sicurezza, trasferendo in maniera coatta i senza tetto al Padiglione 5 di Torino Esposizioni.
I senza-tetto si sono ritrovati in un enorme e sporchissimo hangar, senza docce e senza nemmeno le brandine per tutti e alcune tende sono state trasportate dalla piazza senza sanificazione.
Nonostante le promesse dei giorni scorsi di possibili inserimenti e soluzioni fatte esclusivamente a uso e consumo della stampa, la “soluzione” riservata a questi esseri umani è un capannone sotterraneo, senza possibilità di uscire fino all’esito dei tamponi e senza che operatori e solidali possano entrate per sostenere i “reclusi” e accertarsi delle condizioni igienico-sanitarie. La soluzione del Comune è nascondere il problema dagli occhi della città, “interrandolo” letteralmente e creando così un centro gestito esclusivamente dalle forze dell’ordine nonostante la presenza di tante persone in condizioni di fragilità.
Stiamo continuando a rimanere in contatto con le persone nel padiglione che ad ora dicono di stare bene tuttavia nessuno da loro risposte di alcun genere sulle loro sorti.
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