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Una repubblica fondata sulla strage

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Il teatrino del Palazzo e la realtà sociale divergono sempre più.

Non ce l’ha fatta l’ultimo operaio in bilico tra la vita e la morte dopo l’incidente alla ditta “Lamina” di Milano dello scorso martedì. Un incidente che ha portato a quattro morti, dovuto ad una intossicazione da azoto nell’impianto specializzato nella produzione per la laminazione a freddo di nastri di alta precisione di acciaio e titanio.

Non è scattato l’allarme del forno che avrebbe dovuto segnalare la presenza di livelli di azoto superiori alla norma, in una delle tante storie che contribuiscono a formare un dato inquietante: nei primi dieci mesi del 2017 ci sono già state più di 800 vittime. Una vera e propria strage.

Intanto nella Capitale, proprio al liceo Virgilio salito alla ribalta delle cronache poco tempo fa, crollava una tegola dal tetto colpendo una studentessa e mandandola all’ospedale, fortunatamente in condizioni non tali da temere per la sua vita.

Due storie che ci raccontano la situazione del paese, che mentre si prepara ad una delle campagne elettorali più misere di sempre continua ad annotare storie di questo tipo. Non si parla infatti nel dibattito politico nè di sicurezza scolastica, nè di quella sul lavoro, nè di messa in sicurezza dei territori, che anzi vengono sempre più devastati da progetti come quello del TAP, in sfregio ad ogni tipo di opposizione della popolazione locale.

L’unica sicurezza è quella artefatta e improntata al law&order, onnipresente nei tg e nei talk show del teatrino della politica, dove l’immigrato e il povero sono sempre più nemico pubblico.

Le belle parole di circostanza sull’edilizia scolastica, sui diritti dei lavoratori, sulla salvaguardia ambientale emergono solo in caso di tragedia e talvolta neanche in questi casi, dato che l’attenzione è tutta sui magheggi di palazzo utili a coprire la discussione sulle vere necessità.

E poi ci si chiede dell’astensione..

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