Ventimila in piazza a Torino contro i tagli della Regione
… ma gli operatori sociali non dimenticano le responsabilità della giunta comunale!
Decine di migliaia in piazza questa mattina a Torino per lo sciopero convocato dai sindacati contro i tagli perpetrati dalla regione Piemonte del leghista Cota: ventimila persone che riempivano per intero il percorso del corteo da piazza Arbarello a piazza Castello, molte arrivate anche da altre città del Piemonte.
Forte l’accento posto sulla situazione della sanità, vittima dei tagli più pesanti e di un ingente piano di privatizzazioni che hanno già portato alla chiusura di alcuni ospedali (come il Valdese) e minacciano di conseguenze simili molti altri presidi. Ampia adesione anche nei trasporti pubblici, altro tasto dolente della situazione piemontese e che in base ai piani della Regione sono destinati ad essere ulteriormente tagliati del 50% entro il mese di giugno: una scelta che metterebbe definitivamente in ginocchio la rete del trasporto locale, già contraddistinto negli ultimi anni da costanti aumenti dei prezzi a fronte di un servizio sempre più scadente (complici anche le scelte fatte a livello cittadino dal sindaco Fassino che ha svenduto ampie fette della ditta Gtt ai privati per tentare di rimettere in sesto i conti del Comune).
Una manifestazione ampia e importante (a dimostrazione di quanto sia sentito il problema del taglio alla Sanità da parte degli/le abitanti di questa regione) ma viziato dalla strumentalità ‘politicista’ dei confederali che hanno messo questa scadenza a servizio del PD che pensa di utilizzarla per dare la spallata finale al governo ragionale della giunta di centro-destra guidata dal leghista Cota. Obiettivo legittimo e condivisibile, non foss’altro che si rimuovono però le coeve responsabilità della giunta comunale di Torino (questa nelle salde mani del PD), nel tagliare i servizi di assitenza alle persone, servizi fondamentali assicurati dai lavoratori/trici delle cooperative sociali, presenti con uno spezzone contraddistinto dal colore giallo, diventato simbolo della loro battaglia dopo la grande manifestazione tenutasi a Febbraio. Con loro anche il sindacato Cub (che per oggi avevsa indetto uno sciopero di 8 ore per i comparti sanità, enti locali ed assistenza), altre delegazioni di sindacati di base, centri sociali e un nutrito drappello di lavoratori del Maria-Adelaide, ospedale di Vanchiglia a rischio chiusura. Tutti insieme hanno deviato un pezzo del corteo, facendo una lunga sosta sotto il Comune, portando la protesta là sotto e ricordando anche quelle responsabilità nel peggioramento delle condizioni generali di vita e tagli al welfare locale.
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