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21 arresti in territorio basco e spagnolo: attacco alla libertà d’espressione

La denominata operazione “Araña” (Ragno) si è sviluppata per ordine del ministro degli interni in diversi territori: Paesi Baschi, Castilla y Leon, Galicia, Asturias e in Catalunya. Ad essere prese in considerazione sono state diverse frasi e commenti nei social networks come Twitter o Facebook, che secondo il Ministro degli Interni sono state portate avanti in “forma reiterata”. L’operazione andata in scena ieri risulta essere l’ennesima burla ai danni della libertà di espressione. Ad essere oggetto di indagine non solo alcune frasi che richiamano alla memoria alcune delle azioni dell’organizzazione armata ETA, ma anche alcune espressioni di opinione sulla decisione dell’ETA di lasciare le armi.

L’operazione, non ancora conclusa, potrebbe portare a nuovi arresti, mentre le 21 persone detenute ieri dovranno passare nelle prossime ore a disposizione dell’Audencia Nacional in forma individuale. Gli arresti di ieri hanno dato vita a un effetto propagandistico non indifferente, come facilmente accade in queste occasioni: repentinamente infatti la Guardia Civil ha diffuso ai vari mezzi di comunicazione un video nel quale vengono mostrati i 12 messaggi incriminati (5 in meno del totale degli arrestati) su Twitter e Facebook, mentre due poliziotti al lavoro con computer e altre immagini dello stesso stile.

Ieri sera la solidarietà nei confronti dei 21 arrestati ha iniziato a dimostrarsi in diverse città dei Paesi Baschi e nei diversi territori. Alcune manifestazioni si sono svolte nelle città originarie degli arrestati. Per le strade di Guernica, nei Paesi Baschi, centinaia di perosne hanno percorso la città contro l’ennesimo attacco alla libertà di espressione che si sta dando in tutto il territorio basco e spagnolo.

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