InfoAut
Immagine di copertina per il post

A Gaza resta l’assedio e ritorna la guerra

Nes­suno sot­to­va­luta l’angoscia che prova una madre israe­liana di Sde­rot o Nahal Oz men­tre manda i figli a scuola a causa dei razzi lan­ciati da Gaza o per pos­si­bili incur­sioni da gal­le­rie sot­ter­ra­nee. E’ ver­go­gnoso però che il mondo sot­to­va­luti, anzi ignori del tutto anni di ves­sa­zioni, asse­dio, omi­cidi cosid­detti “mirati” e pres­sioni che Israele, con la col­la­bo­ra­zione egi­ziana, eser­cita su 1,8 milioni di civili pale­sti­nesi. Per­sone alle quali sono negati diritti fon­da­men­tali, come curarsi quando ne hanno biso­gno e non con i tempi det­tati dalla con­ces­sione con il con­ta­gocce dei per­messi israe­liani, pro­durre merci ed espor­tarle, viag­giare, pescare lon­tano da Gaza, stu­diare all’estero senza restri­zioni. Governo e comandi mili­tari israe­liani indi­cano in Hamas e nelle altre fazioni pale­sti­nesi che lan­ciano razzi la causa del blocco impo­sto a Gaza. La poli­tica israe­liana verso Gaza però non è cam­biata anche quando i pale­sti­nesi non spa­ra­vano razzi.

La deci­sione della dele­ga­zione pale­sti­nese, non solo di Hamas, di non pro­lun­gare la tre­gua fa discu­tere. Giu­sta o sba­gliata che sia, su di un punto non ci sono dubbi. I rap­pre­sen­tanti di Israele al Cairo non hanno fatto alcuna con­ces­sione degna di que­sto nome. Il governo Neta­nyahu punta al disarmo di Hamas e in cam­bio pro­pone solo un “allen­ta­mento” del blocco di Gaza, unito a un ces­sate il fuoco illi­mi­tato e incon­di­zio­nato. Canale 2, una delle prin­ci­pali reti tele­vi­sive israe­liane, citando un docu­mento egi­ziano, rife­ri­sce che Israele ha rifiu­tato le richie­ste pale­sti­nesi per la costru­zione di un porto marit­timo, un aero­porto, l’estensione dei diritti di pesca, il rila­scio dei dete­nuti poli­tici e un mag­giore afflusso di merci e mate­riali a Gaza. Pra­ti­ca­mente tutto. Gio­vedì ad un certo punto si era par­lato di un “sì” del governo Neta­nyahu alla scar­ce­ra­zione di una cin­quan­tina di ex dete­nuti di Hamas tor­nati in libertà nello scam­bio (2011) per il capo­rale Ghi­lad Sha­lit e arre­stati di nuovo a giu­gno durante i rastrel­la­menti seguiti alla scom­parsa di tre ragazzi ebrei in Cisgior­da­nia. E’ stato smen­tito anche quello.

Israele è dispo­sto a dare pochis­simo ai pale­sti­nesi. E man­terrà que­sta linea con la piena col­la­bo­ra­zione egi­ziana. Il Cairo si è ram­ma­ri­cato per il man­cato pro­lun­ga­mento della tre­gua e ha (incre­dil­mente) par­lato di «dif­fe­renze minime e con­ci­lia­bili» tra le posi­zioni delle due parti. Poi ha pre­sen­tato, stando alle indi­scre­zioni, una nuova pro­po­sta di ces­sate il fuoco che non pre­vede l’apertura piena dei vali­chi, la costru­zione del porto, la fine del blocco, in sostanza non include tutto quello sul quale insi­stono i pale­sti­nesi e non solo Hamas. Eppure con la col­la­bo­ra­zione di altri paesi e parti coin­volte in Medio Oriente si potreb­bero creare le basi per ridare la vita a Gaza e met­tere fine al blocco. Il quo­ti­diano pale­sti­nese Al Ayyam, ad esem­pio, scri­veva ieri che non meglio pre­ci­sate fonti euro­pee hanno pro­po­sto l’apertura di un cor­ri­doio marino, con­trol­lato, fra Gaza e Lar­naca, a Cipro. Osser­va­tori euro­pei avreb­bero il com­pito di con­trol­lare le navi in entrambi i sensi del cor­ri­doio per garan­tire che non abbiano a bordo mate­riali per le armi. Il cor­ri­doio con­sen­ti­rebbe anche il pas­sag­gio di per­sone. Israele in ogni caso non ha alcuna inten­zione di rinun­ciare al blocco navale della Striscia.

Ieri poco istanti dopo la fine della tre­gua uma­ni­ta­ria di 72 ore, da Gaza il Jihad Islami e i Comi­tati di Resi­stenza Popo­lare hanno lan­ciato razzi verso Ash­qe­lon e altre città del sud di Israele. In un caso, a Shar Hane­ghev, hanno fatto due feriti. Fino a ieri sera ne erano stati lan­ciati una cin­quan­tina, non è chiaro se anche da parte dell’ala mili­tare di Hamas. Poi a Gaza è pre­valso una sorta di con­flitto a bassa inten­sità. Le bombe sgan­ciate dagli F-16 israe­liani comun­que hanno con­ti­nuato l’opera di distru­zione vista per quasi tutto luglio e a fare vit­time. Sulei­man, Ahmad e Mah­moud Abu Had­daf sono tre com­po­nenti di una stessa fami­glia uccisi a Qarara. Fino a ieri sera i morti pale­sti­nesi sono stati cin­que, tra cui un bam­bino di 10 anni, Ibra­him al-Dawawseh, ucciso da un bom­bar­da­mento a nord di Gaza. L’Ufficio dell’Onu per gli Affari uma­ni­tari, Ocha, ieri ha rife­rito che nelle 72 ore della tre­gua sono stati estratti dalle mace­rie altri corpi di vit­time di attac­chi israe­liani. I morti ora sono 1.922, di cui 1.407 civili, inclusi 448 bam­bini. Set­ti­mane di bom­bar­da­menti che hanno anche deter­mi­nato un aumento del 15–20 per cento dei casi di parti pre­ma­turi e non sono repe­ri­bili 10.000 delle 46.000 donne pale­sti­nesi che risul­ta­vano incinte prima dell’inizio dell’offensiva israeliana.

E si rischiano altre vit­time pale­sti­nesi anche senza guerra per­chè, avverte Ocha, il ter­ri­to­rio è dis­se­mi­nato di resi­dui di esplo­sivi o di muni­zioni, in par­ti­co­lare nei tre chi­lo­me­tri di zona cusci­netto impo­sta da Israele, dove i bom­bar­da­menti sono stati intensi. Intanto si aggra­vano le con­di­zioni dei circa 250 mila sfol­lati che hanno tro­vato allog­gio nelle scuole. I bagni, pochi per tante per­sone, ormai sono spor­chi, le aule sono sovraf­fol­late, malat­tie delle pelle e infe­zioni si dif­fon­dono tra i ragaz­zini e le per­sone anziane. Il Segre­ta­rio gene­rale dell’Onu Ban Ki moon ieri ha defi­nito “intol­le­ra­bile” che i civili siano sot­to­po­sti a ulte­riori sof­fe­renze e morti e ha esor­tato le parti a tro­vare rapi­da­mente il modo per tor­nare al rispetto del ces­sate il fuoco. Il numero uno delle Nazioni Unite piut­to­sto dovrebbe dire basta all’assedio di Gaza e invece tace come tutti.

Michele Giorgio, Gerusalemme 9 agosto –  il manifesto

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

gazamichele giorgio

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Levante: approfondimento sulla situazione politica in Bangladesh a un anno dalla rivolta del luglio 2024. Intervista a Romane Cauqui

L’estate scorsa, nel luglio 2024, il Paese è stato attraversato da un’ondata di proteste e mobilitazioni di massa contro il governo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La viltà sionista e i suoi oppositori

Di tutti i comportamenti che degradano l’uomo la vigliaccheria è il più infimo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Verso l’assemblea nazionale “Guerra alla guerra” di domenica 27 luglio a Venaus

Ripubblichiamo due contributi radiofonici che hanno il pregio di illustrare le caratteristiche che si propone di avere l’assemblea nazionale “Guerra alla guerra” di domenica 27 luglio alle ore 12.30 a Venaus, durante il Festival Alta Felicità.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Georges Ibrahim Abdallah uscirà di prigione il 25 luglio, dopo 41 anni di reclusione

Abbiamo tradotto questo testo apparso su ContreAttaque in seguito alla notizia della decisione di fare uscire dal carcere Georges Ibrahim Abdallah dopo 41 anni di reclusione ingiusta, simbolo della persecuzione e dell’attacco da parte di Stati Uniti e Israele in primis e, di conseguenza della totale complicità di uno Stato europeo come la Francia, nei confronti di un militante anti-imperialista, rivoluzionario marxista libanese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: il bilancio degli scontri settari a Sweida sale ad almeno 250 morti. Israele bombarda anche Damasco

Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani il bilancio delle vittime degli scontri settari intorno alla città meridionale a maggioranza drusa di Sweida è di almeno 250 morti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Google ha aiutato Israele a diffondere propaganda di guerra a 45 milioni di europei

Uno studio ha rilevato che, da quando ha colpito l’Iran il 13 giugno, l’Agenzia Pubblicitaria del Governo Israeliano ha speso decine di milioni in annunci pubblicitari solo su YouTube.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Che ci fanno dei soldati israeliani nelle scuole del Chiapas?

Questi giovani (tutti ex soldati) entrano nelle scuole pubbliche locali attraverso una associazione di “volontari” chiamata in inglese “Heroes for life” e più esplicitamente in ebraico “Combattenti senza frontiere” con il fine dichiarato di “dare un’altra immagine al mondo delle IDF”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Obbligazioni di guerra a sostegno di Israele

Un’indagine rivela che sette sottoscrittori di “obbligazioni di guerra” sono stati determinanti nel consentire l’assalto di Israele a Gaza.  Dal 7 ottobre 2023 le banche hanno sottoscritto obbligazioni emesse dal governo israeliano per un valore di 19,4 miliardi di dollari. di BankTrack, PAX e Profundo (*), da La Bottega del Barbieri Un’indagine condotta dal gruppo di ricerca finanziaria olandese Profundo […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: nasce la Global Sumud Flotilla, “il più grande sforzo civile per rompere l’assedio di Gaza”

Attivistɜ e volontariɜ della Freedom Flotilla Coalition, della Global March to Gaza e del convoglio Sumud si sono uniti per lanciare la Global Sumud Flotilla (GSF) – il più grande sforzo civile via mare dalla nascita dell’assedio illegale imposto dall’occupazione israeliana a Gaza. A giugno, migliaia di volontari sono stati mobilitati via terra, via mare […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

E’ uno sporco lavoro / 1: ma qualcuno deve pur farlo…

Almeno per una volta l’alter ego dell’ispettore Stephan Derrick, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, ha lasciato da parte l’ipocrisia con cui da tempo l’Europa maschera le sue posizioni dichiarando che «Israele sta facendo il lavoro sporco anche per noi». di Sandro Moiso, da Carmilla Una frase che più che dai dialoghi della serie televisiva che […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

FREEDOM FLOTILLA COALITION: “La nave civile Madleen attaccata dall’esercito israeliano, equipaggio rapito in acque internazionali”

La Freedom Flotilla Coalition conferma che la sua nave civile, Madleen, che trasportava aiuti umanitari a Gaza per rompere il blocco degli occupanti israeliani, è stata abbordata dall’esercito occupante israeliano “alle 3:02 CET in acque internazionali, coordinate:  31.95236° N, 32.38880° E” La nave è stata abbordata, il suo equipaggio civile – disarmato – rapito e […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Indignazione per le dichiarazioni di Netanyahu: ‘Nessuna carestia a Gaza, i palestinesi sono sovrappeso’”

Il primo ministro sostiene che le immagini di migliaia di prigionieri palestinesi seminudi dimostrerebbero che hanno cibo a sufficienza, mentre esperti internazionali lanciano l’allarme su una carestia imminente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: militarizzazione degli aiuti e silenzio internazionale. Il punto della situazione con Eliana Riva

Ogni giorno porta nuove atrocità in Palestina: oggi, almeno 17 persone sono state uccise dall’esercito israeliano in tutta Gaza, tra cui otto vittime durante un raid contro la casa del giornalista Osama al-Arbid, nel nord della Striscia. Il giornalista sarebbe sopravvissuto, ma molti dei suoi familiari sono stati uccisi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Netanyahu verso la soluzione finale

Il piano annunciato dal governo di Netanyahu, che pare attenda soltanto il passaggio di Donald Trump nel Golfo, per essere messo in atto ha i contorni ben precisi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Un unico modo per sconfiggere il Fascismo Israeliano: Ilan Pappé sulla giustizia globale

Riprendiamo l’articolo tradotto di invictapalestina. English version Dobbiamo ancora credere che, a lungo termine, per quanto orribile sia questo scenario che si sta sviluppando, esso sia il preludio a un futuro molto migliore. Di Ilan Pappe – 7 febbraio 2025 Se le persone vogliono sapere cosa ha prodotto in Israele l’ultimo folle e allucinante discorso […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il progetto imperialista USA-Israele su Gaza e gli sviluppi sul cessate il fuoco

L’amministrazione Trump ha gettato la maschera esplicitando il progetto coloniale e imperialista che lo accomuna al piano sionista di Israele, attraverso dichiarazioni shock senza precedenti il Presidente degli Stati Uniti parla di deportazione e pulizia etnica del popolo palestinese in mondovisione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Fronte Popolare: Gaza non è proprietà di Trump e qualsiasi sogno di controllarla è puramente illusorio

Il destino di qualsiasi forza di occupazione statunitense non sarà diverso da quello dell’occupazione sionista.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: Tel Aviv fa saltare in aria interi edifici a Jenin. Intervista a Christian Elia

Palestina: Israele utilizza le tattiche militari genocidiarie ampiamente viste in 15 mesi su Gaza anche in Cisgiordania. Nel mirino c’è sempre Jenin,  al 14simo giorno consecutivo di assalti, con la morte di 25 palestinesi, decine di feriti, centinaia di persone rapite e altrettante case abbattute.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La sopravvivenza strategica di Hamas fa impazzire Israele

Sfruttando la sua forza istituzionale, l’adattabilità sul campo e le tattiche psicologiche, Hamas ha magistralmente trasformato la distruzione di Gaza in una dimostrazione di Resilienza, ottenendo avanzamenti sia simbolici che tattici e impedendo a Israele di rivendicare una qualsiasi vittoria politica.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Voci da Gaza II – Asuat Min Gaza II

Seconda –di due– puntata speciale nello spazio informativo di Radio Blackout dedicata all’intervista di Fadil Alkhadly, membro dell’Uawc, Unione dei comitati dei lavoratori agricoli.