InfoAut
Immagine di copertina per il post

A Lorenzo, partigiano ucciso dallo Stato Islamico

||||

Con tanta rabbia questa mattina abbiamo appreso che il combattente YPG italiano Heval Tekoşer, Lorenzo Orsetti, è stato ucciso dai macellai di ISIS sul fronte di Baghouz, nella Siria del Nord-Est.

Orso era partito un anno e mezzo fa da Firenze, deciso ad unirsi alle YPG, a schierarsi dalla parte dei popoli che in Siria del Nord stanno portando avanti una rivoluzione. Deciso a difendere in prima linea le popolazioni civili della Siria e tutti quanti noi dalla barbarie dello Stato Islamico. Nel corso di questo anno e mezzo, Orso ha combattuto anche contro un altro nemico: il secondo esercito più grande della Nato, quello turco. Il boia Erdogan, oltre ad aver reso la Turchia corridoio di fuga per decine e decine di jihadisti nel corso di questi anni, ha schierato tutte le sue truppe all’attacco della rivoluzione del Rojava, bombardando civili in tutto il territorio del Kurdistan, dall’Iraq alla Siria, invadendo la città di Afrin e gettandola in pasto a milizie jihadiste che hanno saccheggiato villaggi, violentato e schiavizzato donne e uomini. E Orso, anche ad Afrin, ha combattuto in prima linea.

Orso è andato incontro a testa alta a una scelta difficile e grande, la scelta più grande: essere disposti a dare la vita per una causa giusta. Orso ha dato la vita per la libertà dei popoli della Siria, per una rivoluzione che parla a tutto il mondo di un’altra società possibile, che mette al centro le persone, che valorizza le differenze, che fa della lotta delle donne e dell’ecologia i suoi presupposti.

È grazie al coraggio di una scelta come la sua, che tantissime altre donne e uomini hanno fatto  in questi ultimi anni, che questa rivoluzione e le sue forze di difesa, le YPJ e le YPG, sono riuscite a resistere al secondo esercito della Nato, quello turco e a costringere lo Stato Islamico nella sua ultima roccaforte, Baghouz. Proprio lì, a un passo dall’annientamento di questi barbari tagliagole, Orso è caduto martire.

Orso era un ragazzo, come tante e tanti di noi. E il messaggio che ci manda ci dice una cosa molto semplice, ma la più vera: abbiamo la responsabilità di schierarci. Abbiamo la responsabilità di tracciare una linea tra noi e loro, tra la possibilità di una società giusta e la barbarie dell’oggi. Perché “ogni tempesta comincia con una sola goccia”, e insieme possiamo scatenare una tempesta addosso ai nostri nemici. Non può esistere libertà finché non saremo tutte e tutti liberi, non può esistere giustizia finché, insieme, non costruiremo un mondo più giusto, costi quel che costi. E la scelta di Orso ci insegna questo. Per questo lo ringraziamo.

Tutti noi abbiamo la responsabilità di portare avanti il suo esempio e la sua memoria, insieme a quella di Heval Hiwa Bosco, Giovanni Francesco Asperti, caduto lo scorso dicembre e quella di tutti i caduti della rivoluzione. Abbiamo la responsabilità di difendere il loro esempio e la loro memoria dagli sciacalli e dall’ipocrisia di chi alle nostre latitudini criminalizza coloro che hanno il coraggio di combattere dalla parte giusta.

Ciao Lorenzo, Orso, Heval Tekoşer Piling – partigiano dell’oggi.
La rivoluzione è un fiore che non muore. I martiri non muoiono mai.

 

Ciao, se state leggendo questo messaggio è segno che non sono più a questo mondo. Beh, non rattristatevi più di tanto, mi sta bene così; non ho rimpianti, sono morto facendo quello che ritenevo più giusto, difendendo i più deboli, e rimanendo fedele ai miei ideali di giustizia, eguaglianza e libertà.
Quindi, nonostante questa prematura dipartita, la mia vita resta comunque un successo, e sono quasi certo che me ne sono andato con il sorriso sulle labbra. Non avrei potuto chiedere di meglio.
Vi auguro tutto il bene possibile, e spero che anche voi un giorno (se non l’avete già fatto) decidiate di dare la vita per il prossimo, perché solo così si cambia il mondo.
Solo sconfiggendo l’individualismo e l’egoismo in ciascuno di noi si può fare la differenza.
Sono tempi difficili, lo so, ma non cedete alla rassegnazione, non abbandonate la speranza; mai!
Neppure per un attimo.
Anche quando tutto sembra perduto, e i mali che affliggono l’uomo e la terra sembrano insormontabili, cercate di trovare la forza, e di infonderla nei vostri compagni.
E’ proprio nei momenti più bui che la vostra luce serve.
E ricordate sempre che “ogni tempesta comincia con una singola goccia”. Cercate di essere voi
quella goccia.
Vi amo tutti, spero farete tesoro di queste parole.
Serkeftin!

Orso,
Tekoser,
Lorenzo.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

Rojavasiriaypg

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele e Turchia premono sulla Siria del Sud-Ovest e del Nord-Est

In queste giornate di repentini cambiamenti vogliamo fare il punto con Eliana Riva, caporedattrice del giornale di informazione Pagine Esteri, rispetto a due elementi di particolare pressione sul territorio siriano, ossia Israele da un lato e la Turchia dall’altro.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Kobane pronta a resistere all’imminente invasione guidata dalla Turchia

Le Forze Democratiche Siriane (SDF), martedì, hanno lanciato un duro monito contro l’imminente invasione di Kobane da parte della Turchia. Sottolineando la storica resistenza della città, le SDF hanno giurato di difenderla insieme al suo popolo, facendo appello alla solidarietà internazionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: la Turchia ammassa le truppe al confine e bombarda Kobane

Siria. La Turchia continua ad ammassare truppe al confine per invadere con le sue milizie jihadiste la città di Kobane, simbolo della lotta anti-Isis e della rivoluzione confederale del nord-est siriano. Da questo martedì 17 dicembre in corso anche bombardamenti di artiglieria sulla città.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: la sfida di una ricostruzione indipendente dagli interessi imperialisti

Abbiamo posto alcune questioni a Yussef Boussoumah, co-fondatore del Partito degli Indigeni della Repubblica insieme a Houria Bouteldja e ora voce importante all’interno del media di informazione indipendente Parole d’Honneur a partire dalla caduta del regime di Bachar Al Assad in Siria.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La fine di Assad e l’inizio del califfato all’ombra di Ankara scompongono il mosaico siriano

La repentina caduta del regime alauita degli Assad riporta alla luce le fratture della Siria postcoloniale, frutto malsano dell’accordo Sykes Picot del 1916 fra Francia e Gran Bretagna, che ha diviso in modo arbitrario i territori che appartenevano all’impero ottomano.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gli USA minacciano la Siria: via le sanzioni solo se Damasco abbandonerà Teheran

Caduta Aleppo, si combatte intorno a Hama. Ieri migliaia di miliziani di Ha’yat Tahrir al Sham (Hts) e di altre formazioni jihadiste appoggiate dalla Turchia hanno ripreso ad avanzare verso la città un tempo roccaforte dell’islamismo sunnita. Incontrano la resistenza delle forze governative che sembrano aver in parte ricompattato i ranghi dopo il crollo ad […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Oltre 800 banche europee investono 371 miliardi di euro in aziende che sostengono gli insediamenti illegali in Cisgiordania

La Coalizione Don’t Buy Into Occupation nomina 58 aziende e 822 istituti finanziari europei complici dell’illegale impresa di insediamenti colonici di Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: jihadisti filo-turchi entrano ad Aleppo. Attacata anche la regione curda di Shehba

In Siria a partire dal 27 novembre, milizie jihadiste legate alla Turchia hanno lanciato un’offensiva dalla regione di Idlib e raggiungendo i quartieri occidentali di Aleppo. Come sottolinea ai nostri microfoni Jacopo Bindi, dell’Accademia della Modernità Democratica, l’Esercito nazionale siriano, responsabile di attacchi nella regione di Shehba, è strettamente legato ad Ankara. Questo gruppo, che […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Una fragile (sanguinosa) tregua

Alle 10 di questa [ieri] mattina è partita la tregua di 60 giorni (rinnovabile) tra Israele e Hezbollah, orchestrata dagli Stati Uniti e in parte dalla Francia. Una tregua fragile e sporca, che riporta la situazione ad un impossibile status quo ex ante, come se di mezzo non ci fossero stati 4000 morti (restringendo la guerra al solo Libano) e 1.200.000 sfollati su un paese di circa 6 milioni di abitanti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Entra ufficialmente in vigore il cessate il fuoco tra Libano e Israele

Riprendiamo l’articolo di InfoPal: Beirut. Il cessate il fuoco israeliano con il Libano è entrato ufficialmente in vigore mercoledì alle 4:00 del mattino (ora locale). Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato martedì sera che il suo governo ha approvato un accordo di cessate il fuoco con Hezbollah in Libano, dopo settimane di colloqui […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Guerra globale, una sola egemonia da garantire

Ich kenne Schritte die sehr nützen und werde euch vor Fehltritt schützen Und wer nicht tanzen will am Schluss weiß noch nicht dass er tanzen muss Io conosco passi che sono molto utili  e che vi proteggeranno dai passi falsi  e chi alla fine non vuole ballare  non sa ancora che deve ballare (Amerika – […]

Immagine di copertina per il post
Contributi

Le guerre del Capitale

Passano i mesi e, nonostante le mobilitazioni di massa in tutto il mondo, con milioni di persone che chiedono a gran voce un immediato cessate il fuoco, su Gaza continuano a piovere bombe.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Raid israeliano a Damasco: un quadro degli attori e delle strategie nel conflitto in Medio Oriente.

Proviamo a dare un quadro del clamoroso attacco dell’esercito israeliano contro la sede consolare iraniana nella città di Damasco (Siria), avvenuto lunedì 1 aprile, a cui ha fatto seguito l’attacco israeliano contro i convogli umanitari della WCK del 2 aprile.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

SDF: gli attacchi della Turchia alla Siria settentrionale e orientale sono un atto di aggressione barbara e terroristica

Gli attacchi della Turchia alla Siria settentrionale e orientale sono un “atto di aggressione barbarica e terroristica”, lo hanno affermato le SDF in una nota. Questa mattina la Turchia ha continuato ad attaccare la regione.