InfoAut
Immagine di copertina per il post

Appello in seguito all’aumento ed inasprimento delle misure contro gli internazionali da parte delle forze di occupazione israeliane

Con un’intervista ad un compagno dell’Ism in Palestina che fa il punto della situazione.

Ascolta l’intervista con Johnny:

{mp3remote}http://dl.dropbox.com/u/25872182/Johnny%20ISM%2018-04.mp3{/mp3remote}

 

Nell’ultimo periodo le forze di occupazione israeliane hanno aumentato il numero degli arresti nei confronti di attivist@ internazionali, ed anche l’intensità delle pene. In meno di 15 giorni ci sono stati 7 arresti, tra cui un arrestato non ha ancora la possibilità di avere il suo passaporto (e quindi non può muoversi da Tel Aviv), due sono stati trattenuti per 24 ore senza una reale ragione. Gli ultimi due arrestati sono stati accusati di manifestazione non autorizzata (non era in corso alcuna manifestazione, stavano solo tornando da una pausa pranzo), ed è loro stato dato il rimpatrio forzato. Uno di questi due, Marco, sta resistendo al rimpatrio chiedendo un processo. Durante una biciclettata in una delle strade riservate agli israeliani, una donna palestinese e due attivisti internazionali sono stati portati in ospedale per le ferite, ed un altro internazionale è stato fermato ed ammanettato per un’ora prima di essere rilasciato senza accuse.

Il 15 aprile a 1200 attivisti internazionali dei 1500 della flytilla “Welcome to Palestine” è stato impedito di raggiungere la Cisgiordania. Le compagnie aeree, dietro la minaccia di sanzioni da parte di Israele, hanno impedito agli attivisti di imbarcarsi per Tel Aviv da Istanbul, Roma, Parigi, Nizza, Ginevra, Manchester, Bruxel. All’aroporto di Tel Aviv a 65 persone di diverse nazionalità è stato negato l’ingresso in Israele. 45 sono già state espulse mentre le altre saranno imbarcate sui prossimi voli. Agli attivisti è stata consegnata una lettera in cui li si invitava a risolvere i veri problemi della regione andando in Siria e Iran o protestando contro Hamas invece di contestare l’unica democrazia del Medio Oriente. La lettera si conclude con “Buon volo” riferito all’espulsione alla quale gli attivisti saranno a breve sottoposti. Il 10 aprile ad una donna svedese è stata fatta firmare una lettera del ministero dell’interno in cui dichiarava di non far parte di organizzazioni filo palestinesi e che non avrebbe avuto contatti con membri di tali organizzazioni né avrebbe preso parte ad attività pro palestinesi, pena l’espulsione.

Tutto questo fa intravedere un piano sionista per cercare di fermare la solidarietà internazionale verso i palestinesi. Le forze di occupazione israeliane hanno paura perché siamo sempre di più. Vogliono convincerci a non andare in Palestina, a starcene a casa e vedere cosa succede laggiù col binocolo. O almeno, se scendiamo, vogliono essere sicuri che non diamo fastidio. Pena il carcere e il rimpatrio forzato. Perché quando andiamo in Palestina e siamo testimoni, poi torniamo a casa e raccontiamo, e questo a loro non piace. Perché quando andiamo in Palestina e facciamo interposizione le forze di occupazione non possono usare tutta la violenza che userebbero altrimenti, e a loro è stato insegnato che con gli “arabi” bisogna usare violenza. Perché quando andiamo in Palestina e lottiamo con i palestinesi incrementiamo la forza della resistenza popolare, e questo li terrorizza. Loro non vogliono nulla di tutto questo. Ci vogliono rinunciatari. Ci vogliono rassegnati.

E invece no.

E invece noi continueremo a scendere in Palestina. Possono stare sicuri che continueremo a comprometterci. Che non gliela faremo passare liscia. Che per ognuno di noi che arrestano altri dieci scenderanno. E poi cento. Sono i palestinesi a chiedercelo, i contadini, i pescatori, i giovani, le donne, i vecchi. Continueremo a scendere e a comprometterci.

E voi sionisti che state di la, dentro le vostre armature ed imbracciando le vostre armi, “Potrete recidere tutti i fiori ma non riuscirete mai a fermare la primavera.” Torneremo, ancora e ancora, e saremo sempre di più e sempre più forti. Ed allora non potrete vincere, nemmeno con tutte le vostre carceri, i vostri droni, carri armati, Apache, M16, F16, F35, bulldozer, proiettili, proiettili dum dum, o di gomma o di metallo rivestiti da un sottile strato di gomma, cecchini, armi radiocomandate, gas, sirene assordanti, bombe sonore, acque puzzolenti, navi da guerra, muri di cemento altissimi, torrette, reti elettrificate, check point, muri sotterranei, radar, esecuzioni mirate… Non potrete vincere perchè sapete di avere la forza ma non la ragione, e nemmeno il cuore.

…e ci sembra di ricordare Vik ogni volta che scriviamo o parliamo di questo. In ogni azione concreta al fianco della resistenza palestinese. Come se fosse nelle parole e nei gesti, senza essere nominato o indicato. Hanno ucciso il solista. Vogliamo diventare un’orchestra.

Attivist@ ISM

______________

 

Cosa puoi fare tu: Telefonare e mandare mail ai consolati italiani a Tel aviv e a Gerusalemme, alle ambasciate israeliane in italia, alla Farnesina. Questo è molto importante perchè sono loro che hanno il potere di prendere posizione contro queste cose, ed è a loro che dobbiamo fare sentire la nostra voce. Chiamando attraverso skype anche le chiamate estere diventano accessibili. I numeri e le mail sono:

 

ambasciata italiana a tel aviv: +972 3 5104004 amb-sec@roma.mfa.gov.il

consolato italiano a tel aviv: +972 2 5618966 cons5@roma.mfa.gov.il

inoltre, si possono sentire:

Unità di crisi Tel. 06 36225 unita.crisi@esteri.it

Farnesina Tel. 06 36911

Ambasciata israeliana in Italia Tel. 06 36198500 amb-sec@roma.mfa.gov.il

Consolato israeliano in Italia Tel. 06 3221541 cons5@roma.mfa.gov.il

Per cercare di evitare l’espatrio Marco deve subire un processo, e al processo servono gli avvocati, gli avvocati costano e il movimento ism (che è fatto di volontari) ha le casse vuote, visti anche i numerosi recenti processi… per favore donate a queste coordinate:

bonifico internazionale a: ISM PALESTINA swift code: ARAB PS 22 090 c/c 673589

se ci sono problemi girateli sul conto paypal: luposolo@libero.it (ma avvisatelo)
Per maggiori informazioni visitate il sito: http://italy.palsolidarity.org (in italiano) o http://palsolidarity.org/ (in inglese).

 

Potete anche chiamare Johnny (parla italiano), al numero:+972 592364644

Per informazioni su come scendere in Palestina con l’ISM o riguardo il movimento contattate l’indirizzo: italianism@inventati.org

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

ismpalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: corteo “Show Israel Red Card” contro la partita della vergogna tra Virtus e Maccabi Tel Aviv

Ieri, venerdì 21 novembre, corteo a Bologna contro la partita della vergogna, quella di basket tra Virtus e Maccabi Tel Aviv prevista alle 20.30 al PalaDozza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ecuador: il trionfo di un popolo che non rinuncia alla sua sovranità

Nel referendum del 16 novembre il popolo ecuadoriano ha detto NO

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Levante: il Giappone ai tempi del neogoverno nazionalista della Premier Sanae Takaichi

A livello internazionale, una delle prime mosse della Takaichi è stata aprire un profondo scontro diplomatico con Pechino

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Medici per i diritti umani denuncia uccisioni prigionieri di Gaza nelle carceri israeliane

Il nuovo rapporto diffuso da Medici per i diritti umani-Israele (Phri) apre uno squarcio ulteriore su un sistema detentivo che negli ultimi due anni ha raggiunto un livello di letalità senza precedenti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

«La cosa più importante è salvare il maggior numero possibile di vite umane e infrastrutture in Ucraina»

Maidan illustra quindi i principali dilemmi dei movimenti e delle mobilitazioni globali: la classe operaia ha una capacità molto limitata di organizzarsi, di articolare gli interessi di classe e di fornire almeno una leadership nazionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tunisia, a Gabes respirare è diventato un atto di resistenza

Abbiamo tradotto questo articolo di inkyfada.media che racconta la vicenda di Gabes, un paese in Tunisia dove da mesi continuano proteste significative a causa di un polo chimico che mette a rischio la salute della popolazione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torino: Assemblea Popolare del coordinamento cittadino Torino per Gaza

Pubblichiamo il comunicato di invito all’assemblea popolare di Torino per Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: “Show Israel the Red Card”. Il 21 novembre la manifestazione contro la partita di basket Virtus-Maccabi Tel Aviv

Venerdì 21 novembre a Bologna è prevista la partita di basket di Eurolega tra Virtus e Maccabi Tel Aviv, la cui curva è nota per le sue idee suprematiste e razziste.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cameri: manifestazione contro Leonardo e le fabbriche di morte del governo italiano

Il Coordinamento Novara per la Palestina e altre realtà locali hanno organizzato per sabato 15 novembre una manifestazione che partirà dal centro città di Cameri per poi giungere sino alla base militare di Cameri in provincia di Novara composta dall’aeroporto militare e da due stabilimenti Leonardo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele sta costruendo un “muro per l’accaparramento delle terre” nel sud del Libano meridionale mentre continuano gli attacchi aerei

Immagini di un muro in costruzione da parte dell’esercito israeliano nei pressi di postazioni occupate nel sud del Libano sono circolate online, mentre continua la pressione per disarmare Hezbollah

Immagine di copertina per il post
Bisogni

E’ ancora il momento di bloccare tutto!

Il 28 novembre sarà sciopero generale, coordiniamoci in tutte le città, in tutte le provincie, in tutti i paesi per bloccare ancora una volta in maniera effettiva tutto il territorio nazionale.

Immagine di copertina per il post
Formazione

HUB DI PACE: il piano coloniale delle università pisane a Gaza

I tre atenei di Pisa – l’Università, la Scuola Normale Superiore e la Scuola superiore Sant’Anna – riuniti con l’arcivescovo nell’aula Magna storica della Sapienza, come un cerbero a quattro teste.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Fogli di via da Ronchi: la rappresaglia per il corteo del 13 settembre scorso

In una fase in cui il movimento per la Palestina ha attenuato la sua mobilitazione e pressione, la macchina burocratico-repressiva continua a funzionare a pieno ritmo.

Immagine di copertina per il post
Culture

“No Comment”: i Kneecap tornano a colpire con Banksy

Dalla Belfast ribelle al cuore dell’establishment londinese, i Kneecap tornano a colpire.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Mobilitazione studentesca in decine di città contro il riarmo per scuola e formazione

Contro l’escalation bellica, per la Palestina e non solo, ieri, venerdì, è stato sciopero studentesco in decine di città italiane

Immagine di copertina per il post
Culture

Israele sull’orlo dell’abisso

Ilan Pappé, La fine di Israele. Il collasso del sionismo e la pace possibile in Palestina, Fazi Editore, Roma 2025, pp. 287