Chiusa l’ambasciata turca a Roma. Gli attivisti vengono aggrediti dalle forze dell’ordine
Mentre in questi istanti l’Isis prende ostaggi in un supermercato in Francia, decine di attivisti a Roma vengono aggrediti dalle forze dell’ordine durante un’azione all’ambasciata turca. Difendere l’esperienza del Kurdistan significa combattere le barbarie dell’Isis.
L’Isis è tutt’altro che un pericolo superato. I popoli del Kurdistan sono gli unici che in questi anni hanno effettivamente combattuto e tolto forza all’Isis. In queste settimane ad Afrin i popoli del Kurdistan sono attaccati dalla Turchia alleata dei fondamentalisti islamici nel silenzio vigliacco e complice di Russia e Nato.
Questa mattina decine di attivisti a Roma hanno chiuso l’ambasciata turca incatenandosi all’entrata e appendendo foto con le atrocità commesse da Erdogan ad Afrin. Le forze dell’ordine sono intervenute in modo scomposto e violento, fermando anche alcuni attivisti, poi rilasciati.
Difendere i curdi e la rivoluzione confederale dopo i fatti di questa mattina è ancora più importante. I governi della comunità internazionale stanno permettendo all’Isis di riprendere forza in Medio Oriente e di commettere barbarie contro i civili in tutto il mondo.
Di seguito riportiamo il comunicato della Rete Kurdistan Italia (la cui pagina facebook è stata nuovamente bloccata):
Mentre in Francia è in atto una nuova prova di forza dello jihadismo di Isis, ancora una volta si tenta di mettere a tacere la voce dei e delle solidal@ con chi rappresenta l’unico baluardo della libertà in Medio Oriente.
La conferenza stampa annunciata per le 12 davanti all’ambasciata turca è stata annullata a causa dell’intervento violento e scomposto della polizia che ha allontanato i/le solidal@ tagliando le catene e strattonando chi era legat@ al cancello dell’ambasciata per chiuderne l’ingresso.
La violenza della polizia mostra nuovamente l’intoccabilità dei rapporti diplomatici ed economici tra la Turchia di Erdogan e l’Italia.
Quella di questa mattina è stata l’ultima azione di lancio del #globaldayactionforafrin che domani ci vedrà al corteo in memoria dell’eccidio delle Fosse Ardeatine con uno spezzone a sostegno della comunità curda e la sera a festeggiare il Newroz – capodanno curdo – al centro culturale Ararat (Testaccio).
Contro i governi che finanziano il terrorismo di Isis, difendere Afrin è difendere l’umanità e la libertà delle donne!
#DefendAfrin #BreakSilenceOnAfrin #TerroristErdogan
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