InfoAut
Immagine di copertina per il post

Gaza, la nuova tregua traballa: bombe sulla Striscia, missili su Israele

 

AGGIORNAMENTI:

ore 16.25 – VIDEO: LA TESTIMONIANZA DI UN RESIDENTE DI KHUZAA (Video: Michele Giorgio)

ore 15.30 – IL BRACCIO ARMATO DI FATAH RIVENDICA CATTURA DI UN SOLDATO ISRAELIANO

In un video pubblicato su internet, le Brigate Al Aqsa, braccio armato di Fatah, hanno pochi minuti fa rivendicato la cattura di un soldato israeliano a Beit Hanoun. Si tratterebbe di Sani Toren Yaron, numero di matricola 7599999. La notizia è stata riportata da alcuni media arabi, ma non è stata confermata ufficialmente da Israele.

ore 13.15 – ISRAELE CONFERMA SOSPENSIONE DELL’INVIO DI ARMI DAGLI STATI UNITI

Un funzionario israeliano ha confermato la decisione della Casa Bianca di interrompere l’invio di missili Hellfire a Israele, per evitare un’ulteriore escalation delle violenze a Gaza. Una decisione che potrebbe raffreddare i già tesi rapporti tra il presidente Obama e il premier Netanyahu. Secondo un report del Wall Street Journal, il Dipartimento di Stato e la Casa Bianca hanno ordinato la supervisione di ogni futura vendita, dopo aver scoperto l’utilizzo di certe armi a fini bellici senza il previo consenso degli Stati Uniti.

ore 13.00 – DELEGAZIONE PALESTINESE: “LA PROPOSTA DI TREGUA ISRAELIANA E’ TERRIBILE”

Fonti palestinesi hanno riferito oggi alla tv libanese Al-Mayadeen che le condizioni presentate dalla delegazione israeliana per un cessate il fuoco duraturo sono “terribili”: la bozza di accordo pone come condizione per l’apertura dei valichi di frontiera alla firma di un accordo non con Hamas ma con l’Autorità Palestinese e non prevede alcuna data per la riapertura dei confini. Il confine di Rafah e il trasferimento di denaro per il pagamento dei dipendenti pubblici di Gaza non vengono menzionati nella proposta, mentre vengono rimandati ad un secondo negoziato l’allargamento della zona di pesca, la creazione di un porto e di un aeroporto e il rilascio dei prigionieri. Israele – spiega la fonte – ha solo dato l’ok “per una graduale rimozione dell’assedio”.

ore 11.15 – SIRENE IN ISRAELE FALSO ALLARME. ALLE 16 SI RIUNISCE IL GABINETTO DI SICUREZZA ISRAELIANO: LE RICHIESTE DEI MINISTRI

Le sirene suonate questa mattina a sud di Israele. ha fatto sapere la polizia, sono state un falso allarme: nessun missile è stato lanciato da Gaza. Intanto il governo israeliani si riunisce per discutere del negoziato con i palestinesi: alle 16 italiane il gabinetto di sicurezza si incontrerà a Tel Aviv per analizzare l’andamento dei negoziati per un cessate il fuoco permanente. Secondo l’emittente tv Channel 2, i ministri presenteranno le loro condizioni per la tregua: il ministro della Difesa Livni e quello delle Finanze Lapid intendono premere per un rafforzamento del ruolo dell’Autorità Palestinese, mentre Bennett (Economia) e Lieberman (Esteri) chiederanno maggiore controllo sui fondi trasferiti a Gaza.

———————————————————————————————————————

Tregua o no? Dopo che ieri sera poco prima dello scadere della mezzanotte e della tregua di 72 ore cominciata lunedì le delegazioni israeliana e palestinese si erano accordate per un’estensione del cessate il fuoco di altri 5 giorni, razzi sono caduti in territorio israeliano e bombe sono state sganciate sulla Striscia di Gaza poco dopo la mezzanotte.

Secondo il Ministero degli Interni palestinesi sarebbero stati quattro i bombardamenti israeliani nella notte. L’esercito israeliano ha ribadito che si è trattato di azioni dirette a “siti del terrore” colpiti in risposta al lancio di sei razzi verso il sud del paese. Stamattina, nonostante la tregua, suonano le sirene di avvertimento nel sud di Israele, ma dalle 3 di ieri notte non si sono registrati attacchi da nessuna delle due parti.

Ma tregua o no, restano i dubbi sui progressi dei negoziati al Cairo: come nei giorni precedenti, voci discordanti arrivano dall’Egitto. Da una parte il negoziatore palestinese Azzam al-Ahmed ha ribadito che l’accordo sarebbe vicino e che le due parti si sono già accordate su “molti punti” (tra cui la fine dell’assedio di Gaza). Dall’altra il leader di Hamas, Moussa Abu Marzouk, insiste sull’incapacità di trovare basi comuni per una tregua duratura e ha parlato di un altro round di negoziati: “Non possiamo dire che ci siamo accordati su qualcosa – ha detto Abu Marzouk – I disaccordi riguardano la terminologia che Israele usa in ogni frase della bozza di accordo. Quello che Israele dà con una mano, se la riprende con l’altra”.

Stamattina ha parlato anche il premier del governo di unità nazionale dell’Autorità Palestinese, Rami Hamdallah, che in un’intervista ha fatto sapere che l’ANP è pronta a prendersi la responsabilità dei valichi di frontiera di Gaza e dell’aeroporto che Hamas intende costruire nella Striscia.

E mentre al Cairo si discute con difficoltà, decisioni significative vengono prese dai governi occidentali. Ieri il premier britannico Cameron aveva ribadito l’intenzione della Gran Bretagna di non vendere più armi a Israele, ovvero di sospendere le consegne in corso, se l’offensiva contro Gaza fosse ripresa. A sorpresa la stessa decisione sarebbe stata presa anche da Washington, che nei giorni scorsi – mentre si infilava i panni del mediatore – aveva rifornito Israele delle munizioni per il funzionamento del sistema anti-missile Iron Dome. In una telefonata tra il presidente Obama e il premier Netanyahu, la Casa Bianca avrebbe parlato della sospensione di missili Hellfires da parte del Pentagono e di altre armi, che Israele in passato avrebbe utilizzato per fini bellici senza comunicarlo agli Usa: “Siamo stati accecati – ha detto un diplomatico statunitense – Gli Usa sono i loro migliori amici. Il fatto che ci abbiano usato o ci abbiano pubblicamente manipolato, è un calcolo errato del loro posto nel mondo”.

 Da Nena News

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

israelepalestinastriscia di gazatreguaUsa

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

American Primeval

Dell’omicidio di Charlie Kirk e del suo presunto esecutore Tyler Robinson si sta parlando ampiamente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Mobilitazione generale a fianco della Palestina: presidi in tutta Italia

Striscia di Gaza, 16 settembre 2025. Da questa notte Israele ha iniziato l’operazione di conquista totale di Gaza City, effettuando bombardamenti a tappeto su tutta la città per preparare il terreno all’invasione via terra.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nella logica distorta di Israele, veganismo e genocidio vanno di pari passo

Un elemento meno noto della campagna di disinformazione israeliana è il suo status autoproclamato di nazione leader in materia di diritti degli animali

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nepal: intervista da Katmandu con Navyo Eller, “Mai vista una rivoluzione così veloce, netta e senza compromessi”

È tornata la calma nel paese himalayano dopo le durissime quanto rapide proteste della scorsa settimana a Katmandu e in molti altri centri del Nepal.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Movimento No Tav era, è e sarà sempre al fianco della resistenza palestinese: sosteniamo la Global Sumud Flotilla!

Se Israele deciderà di fermare con la forza la Global Sumud Flottilla, impedendo ancora una volta l’arrivo di aiuti umanitari e provando a spegnere un atto di resistenza collettiva, noi non resteremo a guardare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Global Sumud Flotilla: le barche italiane lasciano la costa siciliana alla volta di Gaza, “Buon vento”

Sono salpate, alla volta di Gaza, le imbarcazioni italiane della Global Sumud Flotilla dal porto siciliano di Augusta.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gaza Inc: dove il Genocidio è testato in battaglia e pronto per il mercato

Gaza è diventata la vetrina di Tel Aviv per lo Sterminio privatizzato, dove aziende tecnologiche, mercenari e fornitori di aiuti umanitari collaborano in un modello scalabile di Genocidio Industriale venduto agli alleati in tutto il mondo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

America Latina, “la guerra secondaria”

Nel 2025, la competizione globale per i minerali essenziali – terre rare, litio, cobalto – e per le fonti energetiche – petrolio, gas, energie rinnovabili – sta riconfigurando il potere globale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Guerra alla guerra” nelle università: a Pisa il 13 e 14 settembre, due giorni di assemblea nazionale

Il 13 e 14 settembre a Pisa si terrà l’assemblea nazionale universitaria “Guerra alla Guerra”, due giorni di confronto tra collettivi e realtà studentesche da tutta Italia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma: attacco sionista al csoa La Strada

Nella notte tra giovedì e venerdì, poco dopo le 4, ignoti hanno lanciato una bomba carta contro l’ingresso del Centro Sociale “La Strada” in via Passino.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Assemblea geografa per la Palestina: quanto successo in parallelo al Congresso Geografico Italiano 2025 di Torino

Dal 3 al 5 settembre 2025, presso il Campus Einaudi e il Castello del Valentino di Torino, si è svolto il 34° Congresso Geografico Italiano. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’assemblea nazionale “Stop al genocidio. Fermiamo il sionismo con la resistenza” si terrà al cinema Aquila

Alcuni giorni fa il sindaco Gualtieri aveva vietato l’utilizzo di una sala del cinema Aquila di Roma per l’assemblea nazionale convocata dalle organizzazioni palestinesi in Italia. Ora il passo indietro. LA LOTTA PAGA – L’ASSEMBLEA SI TERRÀ AL CINEMA AQUILA IL 14 SETTEMBRE ALLE ORE 10.00 Dopo la conferenza stampa di lunedì 8 settembre davanti […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La questione della Palestina nel mondo di lingua cinese

Nell’ottobre 2023, con l’operazione “Diluvio di al-Aqsa” lanciata da Hamas e la brutale risposta di Israele, il movimento di solidarietà con la Palestina è ricomparso in Cina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Secondo drone incendiario in 2 giorni contro la Global Sumud Flotilla

Secondo attacco a un’imbarcazione della Global Sumud Flotilla, nella tarda serata di martedì 9 settembre, ancora in acque tunisine.