
Granada: sgombero, cariche e riapertura delle “Cuevas”
Lo sgombero è avvenuto alle prime ore del mattino: mentre la luce era ancora poca, l’ingente numero di Policia Local e Policia Nacional in assetto antisommossa si preparava a eseguire l’ordine di sgombero per sei delle oltre sessanta “cuevas” abitate solo nei quartieri Albaicín e Sacromonte di Granada. Un terreno di oltre 25000Mq impregnati di storia e cultura andalusa.
Il perimetro della collina fin da subito è stato circondato e tutte le entrate messo sotto controllo da Polizia in assetto antisommossa. Solo grazie ad alcuni abitanti delle case che danno sulla strada si riusciva ad entrare nel clivo militarizzato .
Le prime informazioni fornite dagli stessi occupanti raccontano di un atteggiamento nervoso da parte delle forze dell’ordine, ripetute violenze, un arrestato e vari identificati .
Le ruspe hanno proseguito il loro lavoro per tutta la mattinata mentre ad ogni entrata della zona iniziavano a radunarsi gruppi di solidali che mantenevano impegnati i più di cento uomini che il comune di Granada ha messo a disposizione per quest’operazione.
Isabel Nieto, assessore all’urbanismo (Partido Popular), ha insistito sul fatto che le cuevas non siano abitazioni e che versino in uno stato di rovina tale da essere pericolose per gli stessi residenti .
L’intenzione speculativa celata dietro il discorso presentato alle telecamere da Isabel Nieto, vede un comune interessato ad una delle colline che gode della migliore vista della città.
La tensione è cresciuta intorno alle 14:30, quando terminati i lavori un folto gruppo di persone ha invitato le forze dell’ordine a uscire dalla zona. Una volta giunta in un’area riparata e rialzata rispetto agli occupanti, la polizia ha caricato sparando bolas contenti polvere al peperoncino. Un ragazzo è stato portato via in barella da pompieri e sanitari.
Ma poco dopo gli abitanti delle cuevas hanno dimostrato la loro determinazione e dopo ore di lavoro tutti assieme hanno dissotterrato le entrate, tornando ad occupare quanto gli era stato tolto poche ore prima dall’intervento della polizia.
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