I CDR contestano il Re Felipe VI a Barcellona. Cariche di polizia nella notte di domenica
Il Re di Spagna nella giornata di domenica si è recato nel capoluogo catalano per partecipare all’ inaugurazione dell’ edizione del prestigioso Mobile World Congress.
Era la prima volta dopo il 1 Novembre. Come c’era da attendersi, non è stato ricevuto fastosamente dalle persone per le strade di Barcellona.
Contro la sua presenza, sonori fischietti e le immancabili caceroladas che hanno contraddistinto la mobilitazione catalana a cavallo dei mesi di settembre e ottobre trascorsi. Periodo di straordinaria intensità per tutti quelli che presero parte al referedum dichiarato illegale del 1-0, a cui seguirono le parole astiose del Re il 3 Ottobre che altro non hanno fatto che aumentare il distacco tra il casato borbonico e la popolazione catalana, pure ampia parte di quella che tuttora non si riconosce nella mozione indipendentista.
Non è un caso dunque se domenica nel cuore di Barcellona si sia data una mobilitazione di strada con la quale centinaia di persone hanno fatto sentire il proprio disappunto cercando di avvicinarsi al palazzo dove si teneva l’ accoglienza e la cena di rito del Mobile World Congress. A questa, sebbene invitati, non erano presenti né il sindaco Ada Colau né il presidente del Parlament Roger Torrent, in segno di aperto disappunto per la presenza di Felipe VI.
Non ci sono stati incidenti durante la giornata, ma centinaia di persone hanno impegnato l’ ingente dispiegamento di Mossos d’ Esquadra fino a notte fonda tentando di incunearsi nelle svariate viuzze laterali rispetto a quella principale, Via Laietana. Qui, quasi in concomitanza con l’ uscita del re dal palazzo blindato, sono state effettutate alcune cariche da parte della polizia per cercare di disperdere i blocchi, causando alcuni feriti, tra cui una rappresentante collegiale della CUP.
Com’ era da auspicarsi, la mobilitazione di ieri chiamata dai Comitati di Difesa della Repubblica, sorti dopo l’ esito referendario dell’ 1-ottobre scorso, mostrano una Catalogna dove la monarchia non gode assolutamente di buona salute, in controtendenza rispetto a molte comunità del Paese Iberico.
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