Kurdistan: bilancio del massacro di Kobanê, scontri ad Hasaka
Proponiamo qui un bilancio e un aggiornamento sulla situazione a Kobane. Seppur di qualche giorno fa, rende bene l’idea di quale sia la situazione a Kobane negli ultimi giorni.
Giovedi scorso (25 giugno), diversi gruppi islamici hanno attaccato la città di Kobanê e i villaggi circostanti. La maggior parte di loro sono tornati in città attraverso il confine con la Turchia. Gli islamisti hanno dapprima esploso autobombe e sono poi tornati in città indossando uniformi della SLA (Free Syrian Army). E’ per questo motivo che i civili non sono fuggiti (il YPG / YPJ e SLA sono alleati nel cantone di Kobanê).
Ci sono voluti tre giorni per il YPG / YPJ per pulire la zona e se ci è voluto così tanto tempo è perché gli islamici stavano prendendo i civili come ostaggi e le forze curde hanno avuto cura di non rischiare la vita dei civili. Sono 233 i civili che sono stati massacrati, tra cui molti bambini e anziani. 23 combattenti del YPG, 14 membri di Asayiş, un membro di Tev Dem e un membro di Yekîtiya Ciwanên Rojava (Unione Giovanile del Rojava) sono stati uccisi in combattimento. La maggior parte degli scontri si è verificato nel centro Kobanê e nel vicino villaggio di Berxbotan.
Tutti gli islamisti (tra 80 e 100), ad eccezione di 7, sono stati uccisi dalle forze curde. In una dichiarazione rilasciata questa mattina, il comando YPG / YPJ ha promesso di far pagare questo massacro agli islamisti. Da parte sua, il PKK ha pubblicato la stessa dichiarazione. Durante il massacro stesso, numerosi civili dalla parte turca del confine, nel villaggio curdo di Suruç, sono accorsi in ospedale a donare il loro sangue. L’esercito turco ha ovviamente impedito ai civili di Kobanê di accedere agli ospedali in Suruç.
Nella Siria orientale, nel cantone di Ciziré, la città di Hasaka è stata presa d’assalto da parte dello Stato Islamico. Questa città è da diversi mesi è divisa sotto il controllo dell’ ASA (Esercito Siriano Arabo) e YPG / YPJ. Finora, lo Stato Islamico è penetrato nella parte sotto il controllo dell’ASA. Almeno tre villaggi sono stati ripresi dalla YPG/YPJ dopo essere stati brevemente occupati dallo Stato islamico.
Fonte: SecourseRouge
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