Lander e Aingeru tornano nelle strade di Roma finalmente liberi
Un’atmosfera importante e densa di emozioni per chi in questi anni ha condiviso con Lander durante la sua permanenza italiano tanto, così come per quelli che si sono mobilitati in solidarietà dopo il suo arresto. Partiti da Largo delle Sette Chiese dopo aver brindato insieme alzando i bicchieri con i loro nomi e ascoltato i molteplici interventi di tutte le realtà intervenute, Lander e Aingeru hanno percorso la via che porta al centro sociale La Strada passando tra due ali di compagni e compagne in festa con bandiere basche, rosse, no tav e torce luminose. Ad accompagnarli in testa una truppa di bambini festosi.
Arrivati al centro sociale la Strada Lander e Aingeru hanno rimosso il telo che copriva il murales fatto la notte in cui Lander fu arrestato, il simbolo della rabbia provata in quei giorni e in quelli successivi che Lander ha modificato dal vivo, da “Lander Libero” a “Lander è Libero”, trasformandolo in un inno alla libertà per tutti i prigionieri politici.
La giornata di ieri avviene in un momento particolare per Euskal Herria; la scorsa settimana un manifestazione imponente di 130.000 persone ha invaso Bilbao chiedendo il ritorno a casa di tutti i prigionieri politici baschi, sparsi nelle carceri di Spagna e Francia, per chiedere l’amnistia e una soluzione pacifica e politica alla questione basca. Una manifestazione immensa che, nel riaffermare le ragioni politiche dell’indipendentismo basco dentro la tregua generalizzata dichiarata da ETA, chiede con forza la fine della politica repressiva del governo spagnolo e francese e il rispetto dei diritti umani. Per la prima volta dopo molti anni in piazza non solo la sinistra indipendentista ma praticamente tutti i partiti baschi, i sindacati e le associazioni per i diritti umani anche spagnole. E’ di poche ore prima della nostra festa a Roma la notizia che il CPT (Comitato Europeo per la prevenzione della Tortura), nella relazione all’ispezione del 2011, ritiene credibile e consistente la denuncia di violenza sessuale e tortura subita da Beatriz Exteberria a seguito del suo arresto avvenuto in una operazione contro la sinistra indipendentista basca nella provincia di Bizkaia.
Lander nel suo intervento alla fine dell’Ongi Etorri ha ricordato tutti i seicento prigionieri politici baschi detenuti in Spagna e Francia: “il popolo basco non li dimenticherà mai e continuerà a lottare al loro fianco per un paese baso libero e socialista”.
da DinamoPress
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