Ma l’Unione Europea è davvero scioccata per l’uccisione di un bambino palestinese?
Venerdì scorso, l’esercito israeliano ha ucciso un bambino palestinese. Muhammad Amjad Dadas era andato al villaggio di Deir al-Hatab, vicino a Nablus, in Cisgiordania, dove le forze israeliano stavano attaccando i giovani palestinesi con lacrimogeni e granate assordanti.
I Palestinesi stavano protestando contro l’invasione della colonia ebraica di Elon Moreh su un terreno che era stato violentemente confiscato al villaggio.
Muhammad, 15 anni, era con altri ragazzi del campo profughi di New Askar, alla periferia di Nablus, secondo l’associazione per i diritti umani Defense for Children International-Palestine.
Il ragazzo “si è avvicinato” ai militari circa 30 minuti dopo il suo arrivo. Un cecchino israeliano gli ha sparato all’addome quando si trovava a 50 metri di distanza.
Muhammad è stato trasferito all’ospedale Rafidia di Nablus, con un’auto privata mentre stava “sanguinando copiosamente”.
E’ stato dichiarato morto un’ora dopo il suo arrivo in ospedale.
Domenica scorsa, per ricordarlo, i compagni di scuola di Muhammad hanno posto una foto su quello che era stato il suo banco.
I rappresentanti dell’Unione Europea nella città di Ramallah, in Cisgiordania, hanno emesso un comunicato nel quale esprimono il loro “sgomento” per l’uccisione di Dadas, descrivendola come un “utilizzo sproporzionato di forza letale”. L’Unione Europea, però, non specifica quale livello di forza letale considererebbe invece “proporzionato”.
E i diplomatici dell’Unione Europea non hanno nemmeno chiesto l’imposizione di sanzioni contro Israele.
Anzi, l’Unione Europea sta rafforzando le sue relazioni con Israele.
Si sono, infatti, conclusi i colloqui sulla partecipazione di Israele al nuovo programma dell’Unione Europea sulla ricerca scientifica ed è probabile che un accordo sarà firmato entro la fine di quest’anno.
Conosciuto come Horizon Europe, questo programma ha un budget totale di circa 110 miliardi di dollari, da qui fino al 2027.
Mentre i diplomatici dell’Unione Europea a Ramallah possono affermare di essere rimasti scioccati, sembra non esservi niente di straordinario nell’uccisione di Muhammad.
Finora, quest’anno, 15 bambini palestinesi sono stati uccisi da Israele in Cisgiordania, compresa Gerusalemme est. E più di 60 bambini sono stati uccisi a Gaza quando Israele l’ha bombardata per 11 giorni consecutivi, nel mese di maggio.
“Era un ragazzino innocente, sorridente e allegro”.
Nel frattempo sono emersi nuovi dettagli riguardanti l’uccisione di un altro adolescente, in agosto.
Imad Khaled Hashash, 15 anni, e suo fratello Muhammad, 19 anni, sono stati svegliati dalle forze israeliane che avevano invaso il campo profughi di Balata, a Nablus, durante le prime ore del mattino del 24 agosto scorso.
I due fratelli sono saliti sul tetto della loro abitazione per vedere cosa stava accadendo, mentre le forze israeliane invadevano il campo, sparando contro i Palestinesi presenti.
L’esercito israeliano ha sostenuto, invece, che vi era stato un “violento disturbo della quiete pubblica”.
I militari hanno affermato che qualcuno sul tetto aveva in mano un oggetto di grandi dimensioni e stava tentando di gettarlo di sotto. Di conseguenza, l’esercito ha affermato che un militare israeliano è stato costretto ad aprire il fuoco.
Ma questa è un’enorme bugia come ha rivelato un’indagine condotta dal gruppo israeliano per i diritti umani B’Tselem.
“Non vi era stato nessun disturbo della quiete in quel momento”, ha affermato l’organizzazione.
Imad Hashash era “sul tetto della sua casa col fratello, stava riprendendo i militari mentre lasciavano il campo profughi”.
All’uccisione hanno assistito il fratello di Imad, Muhammad, e un altro parente che si trovava sul tetto dell’edificio di fronte. I testimoni hanno confermato entrambi le proprie testimonianze.
“Ho detto a Imad di tirarsi indietro, ma lui voleva vedere cosa stava accadendo e li stava filmando col cellulare. L’ho tirato indietro”, ha dichiarato Muhammad a B’Tselem.
“Imad si è avvicinato ancora al bordo del tetto per vedere quel che stava accadendo, quando ho sentito uno sparo e Imad è caduto col volto a terra, sul pavimento”.
Uno dei parenti dei due fratelli, il venticinquenne Ali Hashash, era invece sul tetto di casa sua che assisteva a ciò che accadeva nel quartiere, quando Imad è stato ucciso.
“Ho notato che uno dei soldati stava alzando lo sguardo in alto, puntando la sua arma. Ho fatto segno a Imad di tornare indietro dato che i soldati erano sotto”, ha riferito Ali a B’Tselem.
“La strada era ben illuminata e potevano vederci”, ha aggiunto.
“Imad è indietreggiato un po’ e così ho fatto anch’io, in modo che i militari non potessero vedermi. Poi Imad è nuovamente andato in avanti guardando sotto, e ho sentito uno sparo seguito dalle urla provenienti dalla sua casa”.
Muhammad e Ali hanno poi descritto come i soldati israeliani abbiano lanciato lacrimogeni vicino alla casa.
L’uccisione di Imad ha lasciato la sua famiglia molto afflitta.
“Non riesco a capire perché mio fratello sia stato ucciso. Lo stavo osservando e tutto è avvenuto come in un incubo”, ha detto Muhammad.
“Ogni notte dormivamo sopra un materasso appoggiato al pavimento, vicini uno all’altro. Se non avessimo sentito quei maledetti rumori fuori, oggi Imad sarebbe a scuola coi suoi amici”.
Il padre di Imad, Khaled Hashash, ha raccontato di come suo figlio aveva scherzato con lui la sera sul fatto di volersi sposare quel giorno”.
“Mi ha fatto il solletico sotto l’ascella e ha iniziato a ridere”, ha ricordato Khaled.
“Imad adorava scherzare con tutti, ma non sapevo che sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe scherzato con me. Vorrei averlo saputo”, ha aggiunto.
“Era un ragazzino innocente, sorridente e allegro che portava gioia dentro la nostra casa e tra tutto il vicinato. Lo hanno ucciso senza alcun preavviso, senza alcun motivo”.
(Nella foto: Muhammad Amjad Dadas, 15. Defense for Children International-Palestine)
Traduzione per InfoPal di Aisha T. Bravi
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