InfoAut
Immagine di copertina per il post

Mons (Belgio): bimba migrante di due anni uccisa dalla polizia

||||

Nella notte tra mercoledì e giovedì la polizia belga ha sparato contro un furgone carico di migranti sull’autostrada E42 Namur-Mons: durante la sparatoria è rimasta uccisa Mawda, una bimba curda di 2 anni, colpita, secondo le prime ricostruzioni, in pieno volto da un proiettile.

Ancora in corso le indagini della procura di Mons e del Comitè Police, la commissione interna della polizia che si attiva in caso di denuncia di abusi da parte delle forze dell’ordine, i quali sembrano comunque concordi nell’affermare che ad uccidere la piccola siano state le pallottole della polizia.

La notizia si è diffusa solo nella mattinata di oggi, venerdì, a causa di una precisa opera di depistaggio da parte delle forze dell’ordine e del governo, che tuttora si dicono “dubbiosi” del fatto che siano stati i poliziotti ad uccidere la bimba. Il Ministro degli Interni, Jan Jambon, membro del partito di estrema destra NVA (Alleanza Neo-Fiamminga), solo poche ore fa ha rilasciato un’ipocrita dichiarazione su twitter secondo cui quello di ieri notte è stato un “evento tragico con conseguenze drammatiche che testimonia le tristi condizioni in cui si svolge il traffico di esseri umani”.

E’ evidente il tentativo di depoliticizzazione e creazione di false responsabilità da parte del governo Michels, da tempo coinvolto in un’opera di pulizia etnica nei confronti dei migranti ed in particolare dei sans papiers, come abbiamo già scritto qui. La morte della bimba nella nottata di ieri è dunque un vero e proprio assassinio di Stato, conseguenza diretta della stretta repressiva sull’immigrazione ed in particolare del Ministro degli Interni Jambon con il suo delfino, Sottosegretario all’Immigrazione, Francken. La retorica dei trafficanti di esseri umani come responsabili dell’operato della polizia è funzionale a nascondere le precise responsabilità politiche che sottendono la gestione dei flussi migratori. La chiusura delle frontiere e la persecuzione dei migranti non sono certo opera di questi presunti trafficanti che, al contrario, beneficiano di queste misure per incrementare la loro attività di sfruttamento. E’ un gioco ormai diffuso a Nord come a Sud dell’Europa: fermare, anche attraverso il finanziamento diretto di campi di concentramento in Libia come in Turchia, la spinta dei flussi migratori; reprimere e perseguitare i migranti già presenti sul territorio europeo; fare lacrime di coccodrillo ed evocare il mostro del traffico di esseri umani quando avvengono tragedie come quella della notte scorsa.

Mentre scriviamo è in corso un presidio davanti all’Ufficio Immigrazione di Bruxelles, vicino a quel Parc Maximilien divenuto simbolo della lotta dei migranti negli scorsi anni, per chiedere le immediate dimissioni di Jambon e Francken. La gravità di quanto accaduto la scorsa notte a Mons è di proporzioni gigantesche, ma purtroppo, dato il contesto, non sorprende: la Fortezza Europa continua a mietere vittime, e’ tempo di rompere il silenzio e puntare la rabbia verso i responsabili di questi atti.

Solidaritè avec Mawda!
Nous exigeons la démission de Jan Jambon et Théo Francken!
Jambon et Francken degage!

belgio 1

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

BELGIO, MIGRANTI, SANS PAPIERS

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Li hanno uccisi senza che muovessero un muscolo”: Esecuzioni sommarie, fame e sfollamenti forzati da parte dell’esercito israeliano nel Nord di Gaza

La squadra sul campo dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo ha documentato strazianti episodi di uccisioni sommarie ed esecuzioni extragiudiziali di civili da parte di soldati israeliani, eseguite senza alcuna giustificazione. Fonte: English version Dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani – 17 novembre 2024Immagine di copertina: Il fumo si alza da un edificio residenziale dopo un attacco israeliano a Beit […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nuova Zelanda: migliaia di indigeni Maori assediano il Parlamento

Dopo poco più di una settimana, la marcia lanciata dal popolo Maori in difesa dei propri diritti è arrivata a Wellington.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Basta armi a Israele: manifestazione regionale a Torino

Nella giornata di sabato 5000 persone provenienti da tutto il Piemonte si sono radunate a Torino per dare vita ad un ricco e partecipato corteo regionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: la Francia (forse) libererà Georges Abdallah, militante comunista incarcerato dal 1987

Originario di Kobayat, nel nord del Libano, militante del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina prima e tra i fondatori delle Fazioni Armate Rivoluzionarie Libanesi dopo l’invasione israeliana del Libano

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Occupata la Leonardo spa dall’Intifada Studentesca a Torino

Ieri come Intifada studentesca abbiamo occupato la sede della Leonardo Spa! In 50 siamo entratə all’interno dello stabilimento mentre altre 50 persone bloccavano l’ingresso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La coreografia pro-Palestina degli ultras del PSG è diventata un vero e proprio caso politico

Riprendiamo l’articolo di Calcio e Rivoluzione, che mette in luce il caso politico nato intorno alla coreografia pro-Palestina messa in scena dagli ultras del PSG durante una partita di Champions League. Questo episodio ha scatenato reazioni accese da parte delle autorità francesi e aperto un dibattito sul rapporto tra politica e sport, evidenziando come certi […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Netanyahu si nasconde in un bunker sotterraneo per paura degli attacchi dei droni

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe lavorato da una “camera blindata sotterranea” per paura di subire attacchi drone di rappresaglia da parte dei movimenti di resistenza regionali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La vergognosa narrazione occidentale mostra nuovamente il significato di informazione di guerra

Venerdì 9 novembre i militari dell’IDF (ricordiamo che in Israele è presente la leva obbligatoria) e tifosi del Macabi Tel Aviv hanno strappato e bruciato bandiere palestinesi dai balconi olandesi, insultato e aggredito persone e giornalisti, inneggiato alla morte degli arabi e dei bambini palestinesi per ore nel centro cittadino e fischiato il minuto di silenzio ai morti di Valencia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Amerika Trump again

Fin dalle prime ore dall’inizio dello spoglio, la vittoria elettorale di Trump si stagliava netta, ben oltre le previsioni di chi scommetteva sulla sua rielezione, macinando stato in bilico dopo stato in bilico, mentre Fox News si sbilanciava a dichiarare la vittoria in anticipo su tutte le testate nazionali del mainstream media a stelle e strisce. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Basta armi a Israele! Contro l’Occidente genocida, colonizzatore e guerrafondaio! Resistenza fino alla vittoria!

Di seguito pubblichiamo l’appello per la manifestazione regionale di sabato 16 novembre che si terrà a Torino.