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Orrore negli Usa, la polizia ammazza un bambino che portava un’arma giocattolo

Un ragazzino ispanico di 13 anni, che stava portando la replica di un fucile d’assalto a casa di un amico e’ stato ucciso dalla polizia che ha pensato che l’arma fosse autentica. Il fatto orrendo e’ accaduto a Santa Rosa, in California, martedi’ scorso, il giorno dopo quello in cui un altro adolescente, un dodicenne, ha ucciso un insegnante in una scuola secondaria in Nevada e poi si e’ tolto la vita. L’adolescente, Andy Lopez – descritto dai genitori come un ragazzino che suonava il sassofono e giocava e basket – e’ stato ucciso mentre riportava l’arma giocattolo a casa dell’amico che l’aveva lasciata nella sua abitazione nel weekend. Due agenti, secondo una prima ricostruzione, pattugliavano le strade vicino la sua abitazione quando lo hanno visto camminare tranquillamente. Gli agenti non hanno capito che si trattava di un ragazzino e hanno chiamato rinforzi; a quel punto sono scesi dall’auto e hanno gridato a Lopez, che era di spalle, di mettere giu’ l’arma. Quando si è voltato, ignaro dell’equivoco, gli agenti hanno sparato e il ragazzo e’ caduto a terra. Quando gli agenti si sono avvicinati, si sono accorti che aveva in mano un fucile d’assalto Ak-47 di plastica e anche una pistola giocattolo alla cintura. Non e’ chiaro per ora se la replica del Kalashnikov fosse in grado di sparare proiettili o qualche tipo di munizione, visto che sul mercato statunitense ci sono armi disegnate in modo che sembrino fucili veri e sparano proiettili non letali.

tratto da ControLaCrisi

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