Paesi Baschi: illegalizzato anche il partito Bildu
Dopo le prime dichiarazioni dell’esecutivo spagnolo che altro non poteva se non dimostrarsi soddisfatto per la decisione dei 9 magistrati che hanno votato a favore, le reazioni si sono susseguite durante tutta la giornata di ieri. Quello che rimane chiaro è che l’ennesimo tentativo dello Stato spagnolo non fermerà il percorso intrapreso verso un cambiamento sociale e politico reale nei Paesi Baschi. Questo è quello che si è potuto percepire nella conferenza stampa tenuta dalla formazione Bildu all’indomani della decisione della Corte Suprema: denunciando la “frode elettorale” messa in campo dal Partito Socialista spagnolo e dal Partito Popolare, hanno qualificato la decisione “giuridicamente impresentabile”. Durante la conferenza stampa i rappresentanti di Bildu hanno inoltre ribadito la loro volontà e fermezza nel continuare a sommare le forze sociali e politiche basche, raddoppiando gli sforzi e proseguendo nel percorso intrapreso. E le prime risposte non tardano a farsi sentire neanche da tutti quei collettivi, partiti e sindacati che hanno visto nella decisione della Corte Suprema una vera e propria violazione dei diritti basilari così come la volontà di contrastare fino al limite della decenza politica (se mai ci fosse un limite) un percorso che mira ad un reale cambiamento politico e sociale. La prima mobilitazione contro l’imbroglio politico che sta mettendo in atto giorno dopo giorno lo Stato spagnolo si realizzerà proprio oggi a Bilbao, un’iniziativa indetta da una ventina tra collettivi, partiti e sindacati baschi, mentre altre si svolgeranno a livello locale nelle varie città dei Paesi Baschi.
Lo Stato spagnolo dimostra quindi ancora una volta come non voglia dare nessuna offerta politica alla sinistra indipendentista, ancor meno in un momento politico in cui la sinistra indipendentista sta attraversando un processo politico profondo all’interno del quale sembra dimostrare una volontà di cambiamento. Dal canto suo, l’atteggiamento dello Stato spagnolo mostra una grande paura verso tale trasformazione ostacolando così in tutti i modi l’unione delle forze sociali e politiche che si stanno realizzando nei Paesi Baschi, quell’unione di forze che rappresenta all’interno di questo processo il primo passo verso il suddetto cambiamento.
Bildu ha già annunciato nel frattempo la volontà di ricorrere al Tribunale Costituzionale per potersi presentare alle elezioni di questo mese, e se non fosse sufficiente annuncia la possibilità di presentare ricorso alla Corte europea. La partita sembra quindi ancora aperta.
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