Pakistan: proteste contro il governo, la polizia spara e uccide un ragazzo
Ieri mattina il decreto (proposto dal Pakistan People’s Party and the Muttahida Qaumi Movement che posseggono un’ampia maggioranza) è stato votato con soli 18 voti contrari dalla Sindh Assembly.
Non appena la notizia dell’approvazione è stata resa pubblica la protesta è esplosa nel distretto di Nawabshah; già nella giornata di domenica, infatti, era circolato un appello allo sciopero in caso di approvazione del disegno di legge.
Tra i manifestanti c’erano attivisti dell’Awami National Party, della Lega Musulmana e del National Peoples Party ma anche una buona parte della popolazione.
La polizia ha cercato di disperdere la protesta sparando gas lacrimogeni a cui le persone in piazza hanno risposto lanciando pietre in direzione delle forze dell’ordine che a quel punto ha aperto il fuoco sulla folla: un ragazzo di 18 anni, Khadim Khaskheli, è stato ucciso da un proiettile della polizia, mentre altre sette persone, tra cui un bambino di nove anni, sono rimaste ferite.
Di fronte alla violenza delle forze dell’ordine i manifestanti hanno intensificato le azioni per respingere gli agenti, che sono stati costretti a ritrarsi, e si sono poi spostati verso l’aeroporto, dove la stazione di polizia è stata data alle fiamme.
Nuove manifestazioni in risposta a quanto accaduto ieri sono previste per i prossimi giorni.
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