InfoAut
Immagine di copertina per il post

Palestina, il Fronte Popolare sotto attacco

Oltre Gaza che continua a soffrire dei continui bombardamenti e del perdurante assedio in atto ormai da oltre quattro anni, in queste ore nei territori della West Bank è in corso una durissima operazione militare contro molti dei membri del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina: oltre venti gli arrestati, reclusi nelle carceri sioniste, tra quadri e militanti della storica organizzazione della sinistra rivoluzionaria palestinese.

Purtroppo questo non rappresenta una novità per i militanti del PFLP, da sempre sotto il mirino della repressione, condannati a lunghissime pene e oggetto delle uccisioni mirate; la scala però dell’operazione di questi giorni e la scientificità nel condurre operazioni in tutte le città della West Bank trovano riscontri solo nell’inizio della seconda Intifada.

L’operazione ha riguardato quasi tutte le città della West Bank, da Nablus  a Jenin, passando per Ramallah, colpendo direttamente i responsabili locali del partito e delle organizzazioni giovanili con operazioni militari notturne che, imponendo il coprifuoco, hanno coinvolto decine di soldati e carri armati.

L’ultimo, in ordine di tempo, un giovane appartenente all’organizzazione, residente nel campo profughi di Dheisheh, nell’area di Betlemme.

Oltre alla costante repressione dell’ala militare del Fronte Popolare, le Brigate Abu Ali Mustafa, che opera nella Striscia di Gaza, ad essere brutalmente repressi in queste ore nella Cisgiordania, sono i membri del braccio politico dell’organizzazione.

La repressione ha colpito i membri del Fronte Popolare, organizzazione marxista-leninista che utilizza tutte le forme di resistenza contro l’occupazione militare della Palestina e contro il neocolonialismo sionista.

Questa organizzazione rappresenta l’unica forma di coerenza con i principi della lotta palestinese, mantenendo per esempio una forte criticità nei confronti del processo del riconoscimento dello stato palestinese di fronte all’ONU. In questa occasione il PFLP ha ripetutamente affermato che tale processo avrebbe avuto senso solo nell’ambito della prospettiva dello stato unico in tutta la Palestina storica con il rispetto dei diritti inalienabili del popolo palestinese come quello all’autodeterminazione e quello al ritorno.

Il PFLP è l’unica voce che porta avanti la soluzione, quella laica e socialista di un popolo-uno stato, che sola può portare ad una vera giustizia sociale in una terra così martoriata come quella palestinese.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

fronte popolareisraelepalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ci stanno preparando alla guerra. E lo fanno contro di noi

Se militarizzano la società e ci chiamano nemici, la risposta è una sola: disertare la loro guerra, sottrarsi alla paura, spezzare il linguaggio che la legittima, difendere lo spazio vivo del dissenso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Venezuela: gli Stati Uniti rivendicano un atto di pirateria nei Caraibi

“Bene, lo teniamo, suppongo”, ha affermato Donald Trump dopo essere stato consultato dai giornalisti sull’uso del greggio della petroliera sequestrata di fronte alle coste del Venezuela.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Regione Sardegna apre all’ampliamento della fabbrica di bombe RWM

La fabbrica RWM da anni attiva in Sardegna in una porzione di territorio, il Sulcis, di proprietà della tedesca Rheinmetall, vedrà molto probabilmente il via libera per il suo ampliamento.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il fumo di Gaza oscura le fiamme della Cisgiordania: il Progetto Coloniale reso permanente

Mentre gli occhi internazionali sono puntati su Gaza, Tel Aviv sta portando avanti la sua più aggressiva campagna di Pulizia Etnica e furto di terre nella Cisgiordania Occupata dal 1948.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ucraina, prof Carpi: “Gli accordi veri saranno saranno sugli interessi riguardanti la futura ricostruzione”

“Ho poca fiducia che l’Europa possa effettivamente svolgere un ruolo di mediazione; gli europei stanno procedendo in ordine abbastanza sparso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Contro la falsa “pace” – Manifestazione regionale piemontese

In Palestina la Pace di Trump non è mai esistita, sono state oltre 400 le violazioni della tregua compiute da Israele

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torturato Marwan Barghouti

Il noto prigioniero politico palestinese Marwan Barghouti è stato aggredito brutalmente dalle guardie carcerarie israeliane, secondo le informazioni trasmesse alla sua famiglia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: oltre 10 mila violazioni dalla tregua da parte di Israele

In queste settimane si sono verificati nuovi bombardamenti in Libano, in particolare nel sud, mentre si registrano droni che sorvolano la zona e che hanno lanciato esplosivi in diverse città come nel caso di Aitaroun, con la scusa di voler colpire Hezbollah.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Germania: “Non siamo carne da cannone”, sciopero studentesco contro il servizio militare. Il Bundestag approva la leva

Nuova giornata di sciopero contro il servizio militare da parte di studenti e studentesse tedeschi, mentre si votava nelle aule del Bundestag la riforma della leva del governo di Friedrich Merz.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armi e appalti: l’Italia mantiene aperto il canale con l’industria militare israeliana

Nonostante la campagna di sterminio contro la popolazione palestinese della Striscia di Gaza, Arma dei Carabinieri e Polizia di Stato continuano ad equipaggiare i propri reparti di pronto intervento rifornendosi presso le più importanti aziende israeliane.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Appello di docenti, ricercatori e ricercatrici universitarie per la liberazione di Mohamed Shahin

Riportiamo l’appello di docenti, ricercatori e ricercatrici per la liberazione di Mohamed Shahin, per firmare a questo link.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Investimenti israeliani sui progetti delle grandi rinnovabili in Italia

Diamo il via all’inchiesta collettiva sugli investimenti israeliani sui progetti delle grandi rinnovabili che abbiamo deciso di iniziare durante la “Due giorni a difesa dell’Appennino” a Villore, di cui qui si può leggere un resoconto e le indicazioni per collaborare a questo lavoro.