InfoAut
Immagine di copertina per il post

Sciopero generale: contro la logistica di guerra lunedì 22 settembre blocco del porto di Venezia

Mediterranean Shipping Company S.A., meglio nota con la sigla MSC, oggi è la prima compagnia di gestione di linee cargo a livello mondiale. 

Movimenta annualmente 27 milioni di TEU (misura standard nel trasporto marittimo che corrisponde alle dimensioni del container), ha più di 200.000 dipendenti, 675 uffici nel mondo, e trasporta merci su 300 rotte con 520 porti di scalo in 155 paesi; con una flotta dalla capacità di 6.716.575 TEU, gestisce il 20,6% del mercato mondiale, seguito dalla Maersk con il 14,1%.

La MSC fu fondata nel 1970 a Napoli come compagnia privata dall’armatore Gianluigi Aponte, quando comprò la sua prima nave. MSC Italia è presente in 13 porti italiani, ha 16 uffici e circa 600 dipendenti. Il trasporto marittimo è la principale modalità utilizzata per il trasporto internazionale di armi convenzionali.

Il coinvolgimento della MSC nella logistica di guerra negli ultimi anni, e in particolare nel genocidio in Palestina, è spiegato e ammesso candidamente da un articolo del 1° novembre 2023 del quotidiano israeliano “The Jerusalem Post”, media notoriamente vicino al partito di governo Likud, il cui presidente è Benjamin Netanyahu: “Il gigante delle spedizioni MSC Cargo continua a consegnare in Israele nonostante la guerra. La società annuncia che non imporrà sovrapprezzi di guerra o spese di sosta.”

Malgrado questa rivendicata e pubblica complicità di MSC nel sostegno a Israele, compreso il rifornimento di armi, la società è rimasta per lungo tempo fuori dai radar delle campagne di boicottaggio e di protesta del movimento pro Palestina, soprattutto in Italia. La prima azione di boicottaggio contro la complicità di MSC con Israele è avvenuta il 15 aprile 2024 nel porto di Walyalup/Freemantle in Australia, con un presidio davanti al quartier generale della MSC, organizzato da “Unionists for Palestine” (U4P).

Una successiva mobilitazione contro una nave MSC è avvenuta in Grecia il 14 giugno 2024. Il sindacato dei lavoratori dei moli del Pireo (ENEDEP) è entrato in azione, invitando i lavoratori del porto e tutti gli abitanti del Pireo a mobilitarsi per impedire alla nave di scaricare materiale bellico.

Il 12 giugno del 2025, BDS Movement ha segnalato due navi della MSC coinvolte nel trasferimento di materiale bellico verso Israele, la MSC Laura e la MSC Mombasa. Le due navi cargo della MSC operano sulla tratta marittima che tocca, tra gli altri, i porti di Amburgo in Germania, Anversa in Belgio e Ashdod in Israele – i cui terminal sono controllati tutti da MSC – che è stata potenziata a partire dall’agosto 2023 da MSC in “partnership con l’israeliana ZIM, nell’ambito di un accordo di condivisione delle navi.”

I Centri Sociali del Nord Est e ADL Cobas hanno lanciato la mobilitazione per bloccare il Porto di Venezia il 22 settembre, in occasione dello sciopero generale contro il genocidio che Israele sta commettendo a Gaza e in sostegno alla Global Sumud Flotilla. Lunedì 22 settembre appuntamento alle ore 10, Piazzale Giovannacci a Marghera. Da lì ci si muoverà verso il porto di Venezia.

Quali gli interessi economici che legano il Porto di Marghera alla logistica di guerra e al traffico di armi verso Israele? Lo abbiamo chiesto a Lorenzo Feltrin ricercatore UniVe. Si occupa di lavoro, ecologia politica e movimenti sociali. Ascolta o scarica

da Radio Onda d’Urto

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

ASSEDIO DI GAZAgenocidioisraelelogisticamsctraffico d'armivenezia

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Medici per i diritti umani denuncia uccisioni prigionieri di Gaza nelle carceri israeliane

Il nuovo rapporto diffuso da Medici per i diritti umani-Israele (Phri) apre uno squarcio ulteriore su un sistema detentivo che negli ultimi due anni ha raggiunto un livello di letalità senza precedenti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

«La cosa più importante è salvare il maggior numero possibile di vite umane e infrastrutture in Ucraina»

Maidan illustra quindi i principali dilemmi dei movimenti e delle mobilitazioni globali: la classe operaia ha una capacità molto limitata di organizzarsi, di articolare gli interessi di classe e di fornire almeno una leadership nazionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tunisia, a Gabes respirare è diventato un atto di resistenza

Abbiamo tradotto questo articolo di inkyfada.media che racconta la vicenda di Gabes, un paese in Tunisia dove da mesi continuano proteste significative a causa di un polo chimico che mette a rischio la salute della popolazione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torino: Assemblea Popolare del coordinamento cittadino Torino per Gaza

Pubblichiamo il comunicato di invito all’assemblea popolare di Torino per Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: “Show Israel the Red Card”. Il 21 novembre la manifestazione contro la partita di basket Virtus-Maccabi Tel Aviv

Venerdì 21 novembre a Bologna è prevista la partita di basket di Eurolega tra Virtus e Maccabi Tel Aviv, la cui curva è nota per le sue idee suprematiste e razziste.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cameri: manifestazione contro Leonardo e le fabbriche di morte del governo italiano

Il Coordinamento Novara per la Palestina e altre realtà locali hanno organizzato per sabato 15 novembre una manifestazione che partirà dal centro città di Cameri per poi giungere sino alla base militare di Cameri in provincia di Novara composta dall’aeroporto militare e da due stabilimenti Leonardo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele sta costruendo un “muro per l’accaparramento delle terre” nel sud del Libano meridionale mentre continuano gli attacchi aerei

Immagini di un muro in costruzione da parte dell’esercito israeliano nei pressi di postazioni occupate nel sud del Libano sono circolate online, mentre continua la pressione per disarmare Hezbollah

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Turisti della guerra a Sarajevo: aperta un’inchiesta, almeno 5 gli italiani coinvolti

Si radunavano a Trieste e da lì partivano per sparare “per divertimento” ai civili insieme ai militari dell’esercito serbo-bosniaco che assediavano la città di Sarajevo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armi e gas :l’Europa sempre piu’ dipendente dagli U.S.A.

A ottobre, per la prima volta, un singolo Paese gli USA ha esportato oltre 10 milioni di tonnellate metriche (mmt) di gas liquefatto, il 70% delle quali verso l’Europa.

Immagine di copertina per il post
Formazione

HUB DI PACE: il piano coloniale delle università pisane a Gaza

I tre atenei di Pisa – l’Università, la Scuola Normale Superiore e la Scuola superiore Sant’Anna – riuniti con l’arcivescovo nell’aula Magna storica della Sapienza, come un cerbero a quattro teste.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Fogli di via da Ronchi: la rappresaglia per il corteo del 13 settembre scorso

In una fase in cui il movimento per la Palestina ha attenuato la sua mobilitazione e pressione, la macchina burocratico-repressiva continua a funzionare a pieno ritmo.

Immagine di copertina per il post
Culture

Israele sull’orlo dell’abisso

Ilan Pappé, La fine di Israele. Il collasso del sionismo e la pace possibile in Palestina, Fazi Editore, Roma 2025, pp. 287

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Youtube ha cancellato silenziosamente oltre 700 video che documentano le violazioni dei diritti umani da parte di Israele

Il gigante della tecnologia ha cancellato i canali YouTube di tre importanti gruppi palestinesi per i diritti umani, una capitolazione alle sanzioni di Trump.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Quando fallirà la promessa gialla?

Da Balfour a Trump, dal distintivo giallo alla linea gialla, la stessa storia si ripete in un unico colore, un colore che macchia le mappe e dipinge sia la geografia che la memoria.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’è dietro il nuovo piano di Israele per dividere Gaza in due

Mentre Trump elogia la “pace”, Israele sta consolidando un nuovo regime di confini fortificati, governo per procura e disperazione orchestrata, con l’espulsione ancora obiettivo finale.