InfoAut
Immagine di copertina per il post

Sono i figli del Kurdistan

“Tutti dobbiamo essere responsabili. Tutte le persone dovrebbero abbracciare questa idea”
Sottolineando che i figli dei martiri della resistenza e del più recente massacro di Kobanê sono stati affidati al popolo del Kurdistan,più di mille bambini hanno subito un grande dolore e trauma. L’ Istituzione lavora già per soddisfare tutte le esigenze di questi bambini, ma ha bisogno di sostegno da tutto il popolo del Kurdistan, i suoi amici e le organizzazioni internazionali per fare dei piani a medio e lungo termine.

Il 25 giugno il massacro di ISIS a Kobanê ha lasciato decine di bambini morti e centinaia senza genitori. Subito dopo la strage si è formata l’ Istituzione delle Famiglie dei Martiri che ha verificato che 600 bambini hanno perso i loro genitori con la disumana e selvaggia uccisione di massa.

Oltre a soddisfare i bisogni urgenti di questi bambini, l’ Istituzione delle Famiglie dei Martiri sta lavorando anche su progetti per il loro futuro. L’Istituzione si sta impegnando nella cura ed educazione dei bambini orfani dei martiri impegnati nelle battaglie fin dall’inizio della rivoluzione. Con l’attacco più recente e il massacro il numero dei bambini senza genitori è arrivato a più di mille.

Il dirigente dell’ istituzione İbrahim Muslim ha dichiarato che decine di bambini fra 1-11 anni sono stati massacrati nell’ ultimo attacco in modo così selvaggio che la maggior parte di loro erano irriconoscibili.

Evidenziando il grande trauma e dolore sofferto dai bambini, per il fatto di essere stati testimoni di una strage. La maggior parte di loro ha perso sia la madre che il padre. Per questo motivo stanno soffrendo molto.

L’ Istituzione sta gestendo i bisogni più urgenti di questi bambini e sta lavorando su progetti per il loro futuro. “Quasi tutti vivono con i loro parenti ora. Oltre un migliaio di bambini di Kobanê sono orfani, fra loro ci sono anche i figli di numerosi combattenti e amici che sono stati martirizzati dall’inizio della rivoluzione.L’ Istituto ha soddisfatto tutti i loro bisogni”.

L’ Istituzione ha formato un comitato per accertare i bisogni materiali dei bambini, soprattutto per quello che riguarda la salute,il cibo e i vestiti e continueranno a svolgere questa funzione.

L’Istituzione ha mezzi limitati.
“Per quanto riguarda le pianificazioni a medio termine dell’istituzione stiamo progettando di costruire un parco giochi e dare sostegno psicologico e pedagogico di cui hanno bisogno per superare il trauma che hanno vissuto. Stiamo anche pensando di aprire una scuola con educazione in lingua madre. “

“L’Istituto ha risorse limitate e da sola non riesce a fare fronte a tutte le necessità. Le organizzazioni umanitarie internazionali e tutti dalle quattro parti del Kurdistan devono dare supporto per lo sviluppo e le esigenze dei figli dei martiri”.

Attualmente non c’è solo la necessità di rispondere ai bisogni primari di questi bambini per il cibo, la salute, l’abbigliamento e il sostegno psicologico, ma anche di un sostegno per i piani a lungo termine che includono un’accademia e un parco giochi.

Il popolo curdo dovrebbe aiutare questi bambini
Chiamando il popolo del Kurdistan nelle sue quattro parti, Muslim ha posto l’ accento sull’importanza della sensibilità per i figli dei martiri, i genitori di questi bambini hanno combattuto per dare ai loro figli un futuro e una vita libera. Dobbiamo quindi creare un legame forte con questi bambini e aspettiamo l’ aiuto di tutti per i bambini di Kobane.

 

da uikionlus

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

figlikobane martirikurdista

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Una fragile (sanguinosa) tregua

Alle 10 di questa [ieri] mattina è partita la tregua di 60 giorni (rinnovabile) tra Israele e Hezbollah, orchestrata dagli Stati Uniti e in parte dalla Francia. Una tregua fragile e sporca, che riporta la situazione ad un impossibile status quo ex ante, come se di mezzo non ci fossero stati 4000 morti (restringendo la guerra al solo Libano) e 1.200.000 sfollati su un paese di circa 6 milioni di abitanti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Entra ufficialmente in vigore il cessate il fuoco tra Libano e Israele

Riprendiamo l’articolo di InfoPal: Beirut. Il cessate il fuoco israeliano con il Libano è entrato ufficialmente in vigore mercoledì alle 4:00 del mattino (ora locale). Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato martedì sera che il suo governo ha approvato un accordo di cessate il fuoco con Hezbollah in Libano, dopo settimane di colloqui […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Turchia: arresti durante le manifestazioni contro la violenza sulle donne

Riportiamo la traduzione di questo aggiornamento pubblicato da Secoursrouge: Il 25 novembre, piazza Taksim a Istanbul è stata messa sotto stretta sorveglianza dalla polizia in seguito al divieto di manifestare e cantare lo slogan “Jin, jiyan, azadî” (Donne, vita, libertà) in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Nonostante il divieto, […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: il Mendoza avanza contro contadini e indigeni, tra la vendita di terre demaniali e progetti minerari

Ancora risuonano nei paraggi di Los Molles e di El Sosneado, i fatti degli inizi del 2023, quando nel sud provinciale giunsero dei fuoristrada con foto del Generale Roca e proclami negazionisti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Li hanno uccisi senza che muovessero un muscolo”: Esecuzioni sommarie, fame e sfollamenti forzati da parte dell’esercito israeliano nel Nord di Gaza

La squadra sul campo dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo ha documentato strazianti episodi di uccisioni sommarie ed esecuzioni extragiudiziali di civili da parte di soldati israeliani, eseguite senza alcuna giustificazione. Fonte: English version Dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani – 17 novembre 2024Immagine di copertina: Il fumo si alza da un edificio residenziale dopo un attacco israeliano a Beit […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nuova Zelanda: migliaia di indigeni Maori assediano il Parlamento

Dopo poco più di una settimana, la marcia lanciata dal popolo Maori in difesa dei propri diritti è arrivata a Wellington.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Basta armi a Israele: manifestazione regionale a Torino

Nella giornata di sabato 5000 persone provenienti da tutto il Piemonte si sono radunate a Torino per dare vita ad un ricco e partecipato corteo regionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: la Francia (forse) libererà Georges Abdallah, militante comunista incarcerato dal 1987

Originario di Kobayat, nel nord del Libano, militante del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina prima e tra i fondatori delle Fazioni Armate Rivoluzionarie Libanesi dopo l’invasione israeliana del Libano

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Occupata la Leonardo spa dall’Intifada Studentesca a Torino

Ieri come Intifada studentesca abbiamo occupato la sede della Leonardo Spa! In 50 siamo entratə all’interno dello stabilimento mentre altre 50 persone bloccavano l’ingresso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La coreografia pro-Palestina degli ultras del PSG è diventata un vero e proprio caso politico

Riprendiamo l’articolo di Calcio e Rivoluzione, che mette in luce il caso politico nato intorno alla coreografia pro-Palestina messa in scena dagli ultras del PSG durante una partita di Champions League. Questo episodio ha scatenato reazioni accese da parte delle autorità francesi e aperto un dibattito sul rapporto tra politica e sport, evidenziando come certi […]