Questa domenica i simpatizzanti dell’ex presidente Jair Bolsonaro che non accettano il risultato elettorale hanno occupato con la forza tre edifici pubblici, cioè il Palazzo di Planalto, il Congresso Nazionale e la sede del Supremo Tribunale Federale, rompendo il blocco realizzato nella Spianata dei Ministeri a Brasília dalla Polizia Militare e dalla Forza di Sicurezza.
Il Partito Comunista Marxista-Leninista (MLKP) Kurdistan ha annunciato che due dei suoi membri, Ahmet Şoreş e Fırat Neval, sono caduti come martiri negli attacchi dello stato turco.
Tempi paradossali i nostri, dove la famosa iscrizione orwelliana “La guerra è pace” non suona così lontana dalla propaganda dei governi. Ci si può spingere a candidare come premio Nobel per la Pace il capo dell’organizzazione responsabile di alcuni dei conflitti più sanguinosi degli ultimi decenni, senza che si sollevino particolari voci di disgusto.
In pochi giorni, un appello dei gilet gialli sui social network ha portato migliaia di persone giù nella capitale, con altre manifestazioni in diverse città della Francia. Un’impresa di questi tempi.
Ieri a Parigi la manifestazione organizzata dal Consiglio Democratico Curdo in Francia per celebrare il decimo anniversario dell’assassinio – avvenuto il 9 gennaio 2013 nella capitale francese per mano del MIT (servizi segreti turchi) – delle donne militanti curde Sakine Cansiz (Sara), Fidan Dogan (Rojbin) e Leyla Saylemez (Ronahi) e per chiedere verità e giustizia con lo slogan “10 anni d’infamia sono sufficienti, togliete il segreto investigativo!”.
La violenza del regime iraniano non riesce a fermare le proteste, che continuano ad essere estese in tutto il paese e coinvolgono 282 città e tutte le 31 province del paese.
C’è un piccolo centro della Renania, nella Germania nordoccidentale, che deve scomparire per far posto all’ampliamento di una delle maggiori miniere a cielo aperto d’Europa. Dalla miniera si estrae carbone di proprietà della seconda impresa tedesca per produzione di elettricità.
Ahmad Sa’adat e il movimento dei prigionieri resistono in prima linea nella lotta e meritano i nostri sforzi, la nostra militanza e la nostra iniziativa attraverso ogni forma di solidarietà e di sostegno.
Questo mercoledì il Governo della Colombia ha annunciato che sospende il cessate il fuoco con l’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN), che aveva annunciato giorni addietro, e ha chiesto che questo gruppo guerrigliero dichiari una “tregua verificabile”.
Nablus. Il ministero della Sanità palestinese ha dato l’annuncio, all’alba di oggi, giovedì, della morte di Amer Abu Zeitun, 16 anni, colpito alla testa da proiettili sparati da soldati dell’occupazione durante la loro aggressione alla città di Nablus, nel nord della Cisgiordania.