Sabato scorso, il 26 agosto, un uomo di 21 anni ha aperto il fuoco all’interno di un negozio a Jacksonville uccidendo tre afroamericani. Il vero obiettivo del killer da quanto emerso era fare una strage nel campus della Edward Waters University, una piccola università afroamericana storicamente frequentata dalla comunità nera a poca distanza dal negozio poi preso di mira.
Studenti palestinesi e brasiliani sono riusciti a impedire che il capo del gruppo di difesa sionista StandWithUs Brasil, Andre Lajst, tenesse una conferenza presso l’Università Federale dell’Amazzonia (UFAM), in Brasile.
Raramente un vertice dei Brics è stato seguito così da vicino. Perché Usa e Ue temono questa alleanza.
Per il febbraio del 2024 sono previste le elezioni presidenziali in Senegal, ma il paese africano è sommerso nel caos e la repressione delle proteste.
Oupeye è una città vicino a Liegi, in Belgio. Venerdì, un uomo di 32 anni, Domenico, è stato ucciso dalla polizia per aver opposto resistenza all’arresto mentre era a bordo di un quad. I testimoni hanno detto che era stato colpito alla nuca, cosa che è stata poi confermata.
Il progetto della “diga di Cizre” sul fiume Tigri nella provincia a maggioranza curda di Şırnak (Şirnex) è stato approvato, suscitando preoccupazioni per la distruzione ecologica e la potenziale crisi idrica nella regione.
Risparmiato dalle ondate di calore, il clima svedese è nondimeno surriscaldato dalla crisi internazionale accesa (è il caso di dirlo) dai roghi del Corano che si sono verificati negli ultimi mesi.
Il terzo Malón de la Paz è arrivato a Buenos Aires il 1° agosto dopo aver attraversato mezzo Paese e da quel giorno aspetta davanti al Tribunale che la Corte ascolti le loro denunce contro la violenza istituzionale che Jujuy sta vivendo in seguito alla riforma della Costituzione provinciale promossa dal governatore Gerardo Morales.
La polizia israeliana ha aggredito un giovane palestinese proveniente dal campo profughi di Shu’fat, marchiandogli il segno della Stella di David sulla faccia, prima di metterlo agli arresti domiciliari.
Con l’aumento delle temperature, i detenuti vivono in celle “simili a forni” senza mezzi per rinfrescarsi