InfoAut
Immagine di copertina per il post

Popoli originari. Buenos Aires non ascolta le voci della terra

Il terzo Malón de la Paz è arrivato a Buenos Aires il 1° agosto dopo aver attraversato mezzo Paese e da quel giorno aspetta davanti al Tribunale che la Corte ascolti le loro denunce contro la violenza istituzionale che Jujuy sta vivendo in seguito alla riforma della Costituzione provinciale promossa dal governatore Gerardo Morales.

Tradotto da Resumen Latinoamericano

“Chiediamo che la Corte Suprema di Giustizia si pronunci sull’incostituzionalità della riforma promossa da Gerardo Morales, che implicherebbe l’intervento federale nella provincia e la fine della repressione contro le comunità e il popolo di Jujuy, che persiste con arresti, accuse e multe impagabili contro i leader delle comunità indigene”, afferma Néstor Jerez, capo del popolo Ocloya.

“Siamo in Plaza Lavalle da 20 giorni, all’aperto, in attesa di essere ascoltati. A Jujuy non c’è uno stato di diritto, non c’è giustizia. Abbiamo esaurito tutte le possibilità di denuncia e per questo ci rivolgiamo alla nazione, bussando alla porta dei tre rami del governo”, aggiunge il leader indigeno.

“Abbiamo capito come funziona tutto questo”, spiega Jerez, “è un nuovo regime, un nuovo ordine mondiale che implica favorire la concentrazione del potere economico e c’è la complicità dei governi e dei poteri, dove ciò che si discute sono gli interessi, in questo caso le risorse naturali, per questo la riforma di Jujuy è stata fatta per adattarsi a questi gruppi economici, violando tutti i diritti umani riconosciuti nei trattati internazionali, sono stati violati i diritti di garanzia stabiliti nella Costituzione. È una riforma che va contro la Costituzione nazionale. Vediamo che nella provincia il governatore Gerardo Morales finisce per essere uno strumento dei poteri economici e a Jujuy è stato sperimentato un laboratorio con l’obiettivo di implementarlo a livello nazionale. È importante sapere che questo non è un problema solo di Jujuy ma di tutto il popolo argentino ed è necessario reagire contro questi oltraggi. Con questa riforma, la provincia si appropria dei territori delle comunità, delle terre pubbliche, dell’acqua, e vieta alla popolazione di avanzare le proprie rivendicazioni. Questo rappresenta la continuazione del genocidio dei popoli nativi e li riduce in una situazione di schiavitù”, afferma Jerez.

La rivendicazione che il Terzo Malón esprime è di una gravità e complessità che non può essere affrontata se non analizzata nel contesto della lotta per le risorse naturali e della transizione dei Paesi industrializzati verso fonti energetiche alternative, con il litio e l’idrogeno verde in prima linea, che mette in difficoltà i Paesi non core, generalmente indebitati, con gravi conseguenze per l’ambiente, le comunità e le popolazioni che abitano i territori da cui vengono estratte le risorse.

Gustavo Koenig, sociologo, ha reso questo problema estremamente chiaro.

In questo collegamento sviluppa la questione delle risorse strategiche, in particolare del litio, e qualcosa che non si intravede ma è presente nella riforma approvata dal governo di Morales, ovvero il pericolo della frammentazione del territorio nazionale, aggirando la Costituzione nazionale.

Nella sua analisi, Koenig afferma: “Il neoliberismo oggi intende legiferare attraverso le costituzioni provinciali, e ciò significa che se questa aberrante riforma della costituzione provinciale di Jujuy passerà, sarà un esempio per altre province che utilizzeranno altre costituzioni provinciali per legiferare il saccheggio delle loro risorse naturali da parte delle grandi imprese”.

All’aperto, perché la polizia di Rodríguez Larreta non permette loro di montare nemmeno una minima tenda di plastica sotto cui ripararsi, 200 membri del Malón sono accampati in Plaza Lavalle, nello stesso luogo in cui nel 1991 i pensionati guidati da Norma Plá iniziarono la loro epica lotta per l’aumento delle pensioni confrontandosi con il governo Menem e il suo ministro dell’Economia, Domingo Cavallo.

Il Premio Nobel per la Pace, Adolfo Pérez Esquivel, ha denunciato il “maltrattamento” del governo della città di Buenos Aires nei confronti dei 200 indigeni del Terzo Malón della Pace di Jujuy. “È discriminazione, razzismo e intolleranza. Gli indigeni stanno vegliando in Plaza Lavalle e non solo non gli vengono date tende e bagni chimici, ma vogliono fargli pagare milioni di pesos di assicurazione”, ha dichiarato questa settimana.

Se c’è una cosa che i membri del Malón hanno ben chiaro è che la loro non è una rivendicazione settoriale delle comunità indigene, anche se ne sono i portavoce. Ribadiscono la loro identità come parte dello Stato argentino e sottolineano che il problema delle risorse naturali è un problema di sovranità nazionale che comprende tutti gli abitanti di questa nazione. Nonostante ciò, il sostegno da parte delle forze politiche è molto scarso.

In definitiva, ciò che si risolve in queste situazioni di conflitto sono i paradigmi e le contraddizioni della nostra civiltà: è necessario continuare a sfruttare le risorse naturali per mantenere uno stato di cose che porta a un inevitabile collasso. Il litio è necessario per produrre le batterie delle auto elettriche che percorrono le strade del mondo più sviluppato e privilegiato, lasciando i territori sfruttati devastati e inquinati. Il petrolio è necessario per continuare a produrre e consumare a dismisura.

“Crediamo che sia giunto il momento che tutti i popoli e i governi del mondo prendano coscienza della marcia suicida che l’umanità ha intrapreso attraverso l’inquinamento dell’ambiente e della biosfera, lo sperpero delle risorse naturali, la crescita incontrollata della popolazione e la sopravvalutazione della tecnologia, e della necessità di invertire immediatamente la direzione di questa marcia, attraverso un’azione internazionale congiunta”.

Così si esprimeva Juan Domingo Perón nel 1972 in un documento redatto in occasione del vertice tenutosi quell’anno a Stoccolma, il primo a livello mondiale a lavorare sulle questioni ambientali.

Cinquant’anni dopo, la questione si è aggravata al punto da mettere in pericolo la sopravvivenza della specie umana e il deterioramento irreversibile dell’ambiente.

Le popolazioni e le comunità indigene colpite dallo sfruttamento dei minerali, dalle monocolture estensive o da qualsiasi altro tipo di estrattivismo indiscriminato stanno cercando di prendere coscienza di ciò e di cercare politiche per invertire questo stato di cose. Una resistenza consapevole del valore dell’ecosistema e dell’insensatezza del consumismo e del produttivismo inarrestabili.

Fonte: D-PyE

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

argentinaESTRATTIVISMOJujuyPOPOLI INDIGENIriforma costituzionaleTERRE RARE

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Genova: i portuali pronti a rifiutare di caricare il cargo di armi per Israele

I portuali in Francia si rifiutano di caricare il cargo di armi per Israele: pronti al blocco anche a Genova.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Militari israeliani in “libera uscita” in Italia

Stress da genocidio? Se vuoi rilassarti vieni nel Bel Paese! Non è uno slogan pubblicitario di un mondo distopico, ma potremmo rappresentarcela così l’offerta, comprensiva di relax,  tour turistici alle bellezze naturalistiche e culturali delle Marche, di cui ha usufruito a fine 2024 un gruppo di giovani militari israeliani in “libera uscita”, ma pur sempre scortati e protetti dalla DIGOS per garantirne la massima riservatezza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

El Salvador: Sei anni di Bukele con poteri ampliati, stato d’emergenza e detenzione degli oppositori

La deriva autoritaria del presidente di El Salvador.

Bukele celebra il suo sesto anno di mandato e il primo dalla sua controversa rielezione, sostenendosi su un regime d’emergenza che accumula denunce per violazioni dei diritti umani e la persecuzione delle voci critiche.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Catania: salpata la nave umanitaria della Freedom Flotilla “per rompere l’assedio di Gaza”

In circa una settimana di navigazione, l’imbarcazione umanitaria Madleen della Freedom Flotilla dovrebbe raggiungere le acque basse della Striscia di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Non lasceremo loro nulla”. La distruzione del settore agricolo e dei sistemi alimentari di Gaza /2

Questo rapporto “Non lasceremo loro nulla” (*) affronta la distruzione del settore agricolo e delle strutture legate alla produzione alimentare durante l’assalto militare israeliano in corso sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. di Palestinian Centre for Human Rights, da ECOR Network Qui la prima parte. II. La distruzione israeliana del settore agricolo e dei sistemi […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Brescia: contestato il Ministro Tajani “Contro il genocidio in Palestina e le complicità anche italiane. Palestina Libera!”

A Brescia forte contestazione di almeno 150 tra studenti e attivisti contro la presenza alla facoltà di Giurisprudenza del ministro degli esteri e vicepremier Tajani, invitato dall’Ateneo per inaugurare un corso di laurea.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Indignazione per le dichiarazioni di Netanyahu: ‘Nessuna carestia a Gaza, i palestinesi sono sovrappeso’”

Il primo ministro sostiene che le immagini di migliaia di prigionieri palestinesi seminudi dimostrerebbero che hanno cibo a sufficienza, mentre esperti internazionali lanciano l’allarme su una carestia imminente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: militarizzazione degli aiuti e silenzio internazionale. Il punto della situazione con Eliana Riva

Ogni giorno porta nuove atrocità in Palestina: oggi, almeno 17 persone sono state uccise dall’esercito israeliano in tutta Gaza, tra cui otto vittime durante un raid contro la casa del giornalista Osama al-Arbid, nel nord della Striscia. Il giornalista sarebbe sopravvissuto, ma molti dei suoi familiari sono stati uccisi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Manifestazione nazionale contro il riarmo, la guerra e il genocidio in Palestina: 21 giugno a Roma

La data per la manifestazione nazionale a Roma contro il riarmo e la guerra è stata individuata nel 21 giugno, poco prima che si tenga il summit NATO all’Aja dal 25 al 25 giugno sulla Difesa e la spesa militare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Jatevenne! A Napoli corteo contro la Nato.

Ieri, 27 maggio, nelle strade di Napoli un corteo di un migliaio di persone ha sfilato contro la presenza del summit NATO sulla sicurezza nel mediterraneo.

Immagine di copertina per il post
Culture

L’Eternauta

Fu durante le feste di Natale del ’77 che mio padre, due miei zii e un loro amico si misero d’accordo per vedersi tutti i sabati di gennaio, dopo cena, per giocare a poker.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

In migliaia in marcia per salvare la piana di Susa

Ripubblichiamo di seguito il comunicato uscito in occasione della marcia popolare No Tav tenutasi ieri, 10 maggio, a tutela della piana di Susa.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Paese Mapuche: parla il CAM, “La Commissione di Pace e di Intesa è una farsa” (I)

Siamo chiari, questa Commissione non rappresenta gli obiettivi politici della nostra organizzazione e del movimento mapuche autonomista che è attivo nei processi di recupero territoriale. di Héctor Llaitul La nostra politica continua ad essere la ricostruzione nazionale e la liberazione del Wallmapu, obiettivi che, una volta di più, non sono compresi né abbordati dalla classe […]

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Asse Carisio-Santhià, la zona di sacrificio piemontese per realizzare la transizione energetica.

Asse Carisio-Santhià, la zona di sacrificio piemontese, con la Valledora, per realizzare la transizione energetica: da area a vocazione agricola e produzioni di pregio a distesa di cave, discariche, impianti per l’economia circolare, un termovalorizzatore e, in ultimo, impianti agrivoltaici. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: Per la difesa dei propri territori i popoli creano l’Assemblea Maya per l’Autonomia

Città del Messico / Comunità di diversi popoli maya hanno concordato di creare e di organizzarsi nell’Assemblea Maya per l’Autonomia e nel Consiglio Maya per l’Autonomia, per rafforzare le lotte locali a difesa del territorio contro l’attività mineraria, la turistificazione, l’agroindustria e le altre forme di saccheggio nella Penisola dello Yucatán. L’accordo di unirsi nell’Assemblea per […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Estrattivismo e scambio ineguale

L’estrattivismo è un concetto proveniente dal Sud globale. Deriva dal termine portoghese “extrativismo”, che originariamente si riferiva alle attività commerciali che coinvolgevano i prodotti forestali esportati nelle metropoli capitaliste.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Ancora negazionismo, ad un giorno dall’anniversario del colpo di stato il Governo ha demolito un monumento allo scrittore Osvaldo Bayer

Invece di occuparsi dello stato delle strade di fronte all’abbandono delle opere pubbliche, la Viabilità Nazionale è stata utilizzata come strumento di provocazione nell’ambito di un nuovo anniversario dell’ultimo colpo di stato. Questo martedì, soltanto un giorno dopo un nuovo anniversario del sanguinoso colpo di stato perpetrato il 24 marzo 1976, il governo di Javier […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Un superclassico della repressione di Milei con proiettili, feriti e caccia a pensionati e tifosi

Cronaca di un pomeriggio di violenza istituzionale come non si vedeva da molto tempo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’anomalia della guerra in Messico

Il 5 marzo il collettivo “Guerreros Buscadores de Jalisco” scopre qualcosa che innalza il livello della crudeltà del potere in Messico: un campo di sterminio del Cartel Jalisco Nueva Generación, uno dei cartelli più feroci del Paese.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Argentina: Repressa brutalmente manifestazione dei pensionati contro la povertà

I pensionati argentini hanno marciato ancora una volta verso il Parlamento ma questa volta erano accompagnati anche dai tifosi delle squadre di calcio, che hanno deciso di dare il loro sostegno nella denuncia alla costante repressione che subiscono ogni mercoledì quando chiedono il miglioramento delle loro condizioni di vita di fronte alla crescente miseria.