InfoAut
Immagine di copertina per il post

Colpirne 39 per diseducare una città: conferenza stampa del Comitato Salviamo il Meisino

Ripubblichiamo il comunicato stampa di Salviamo il Meisino che convoca una presa di parola pubblica a seguito degli avvisi di garanzia notificati a 39 persone per LUNEDÌ 17 MARZO 2025 alle ORE 18.00 presso il CAMPUS EINAUDI – Torino.

“… Luigi XVI. Luigi XVII, Luigi XVIII. E poi più nessuno, più niente. Ma che gente è mai questa che non è capace di contare fino a venti?”

Jacques Prévert, Les belles familles

Sono trentanove le persone alle quali il 5 marzo la DIGOS ha notificato un avviso di garanzia della Procura di Torino in relazione a un’indagine in corso sulla mobilitazione in atto nella riserva naturale del Meisino contro i cantieri del Centro di Educazione Sportiva e Ambientale (già Parco dello Sport e dell’Educazione Ambientale). Ma non è colpa loro se non raggiungono una cifra tonda: è la Procura che le ha selezionate nel mucchio molto più numeroso dei cittadini che dai primi giorni dello scorso settembre sono stati presenti al Meisino a monitorare i lavori. Non perché i trentanove abbiano agito diversamente dagli altri, ma probabilmente perché si è ritenuto più urgente ammonirli, alla vigilia della distruzione del boschetto nell’area destinata alla passerella ciclopedonale.

I trentanove sono uomini e donne tra i 23 e i 79 anni, che studiano, lavorano, sono al momento senza impiego oppure già in pensione, che vengono colpiti per non essere stati indifferenti di fronte alla devastazione di uno dei parchi di maggior valore naturalistico della città e aver tentato di proteggere questo patrimonio pubblico. Alcuni di loro hanno pure fatto ricorso contro il summenzionato progetto al Tribunale ordinario, altri partecipano a più vertenze cittadine. Dovendo affibbiare alla loro condotta un articolo del Codice Penale, paradossalmente è stato scelto il 610, violenza privata, quando sono loro e il resto della cittadinanza a essere vittime di violenza pubblica continuata: in questo progetto si è opportunamente schivata ogni fase di partecipazione, il suo iter è disseminato di irregolarità, l’esecuzione non rispetta le norme di sicurezza e devasta irrimediabilmente la riserva naturale protetta del Meisino, un bene comune. Per di più questa violenza si perpetra sprecando fondi pubblici del PNRR da restituire con interessi, cui si aggiungono i costi delle Forze dell’Ordine schierate a fare da guardie giurate dei cantieri.

Un copione ormai adottato sistematicamente nelle città e nei territori trasformati in laboratori di repressione del dissenso, che ora colpisce chi difende gli alberi e i parchi in città. “Purtroppo” il DDL 1660 non è ancora stato approvato, quindi le misure che il PM potrà invocare contro i trentanove, per la loro presenza dissenziente nel parco, sono limitate. Se affrontiamo la questione con un po’ d’ironia, è perché presenta aspetti davvero surreali: a sedici di queste persone il monito era già arrivato sotto forma di sanzione amministrativa, ma ciò non essendo bastato a spegnere le loro pacifiche e legittime espressioni di dissenso, si è passati al deterrente penale, proprio alla vigilia della distruzione del boschetto presso la tettoia del Meisino: non 6 alberi come asserito dai legali del Comune nella loro memoria, né 20 gaggie come affermato dall’Assessore al Verde Pubblico Tresso, ma una cinquantina tra salici, pioppi, carpini, aceri e robinie, scomparsi in poche ore. Il nostro Assessore all’Urbanistica Mazzoleni importato da Milano (laggiù soprannominato il re Sole), con il suo poker di indagini, si dice tranquillo: a maggior ragione sono tranquilli, perché a posto con la coscienza, i trentanove cittadini indagati, che non costruiscono grattacieli nei cortili ma al contrario mettono in campo le loro energie, risorse e competenze contro le speculazioni e mercificazioni del verde pubblico.

Ci preoccupa però molto che il livello della repressione del conflitto sociale, sul piano cittadino e nazionale, con il citato DDL 1660 (ora 1236) di cui incombe l’approvazione, continui a innalzarsi irrazionalmente e senza sosta. Con indagini come questa, promossa a tutela degli interessi privati in un parco pubblico, la decadenza di Torino da capitale della Resistenza a capitale del controllo e del bavaglio scende un altro gradino e le crepe sulla facciata della democrazia si approfondiscono ulteriormente. Inoltre, posto che l’ambientalismo non è un reato, rivendichiamo di essere cittadini e cittadine. Auspichiamo quindi di non leggere “trentanove ambientalisti indagati”, onde rafforzare l’equazione ambientalismo = crimine e lasciare via libera a ogni forma di devastazione della Natura, guerra compresa. E anche in questo senso, il progetto del Meisino si conferma innanzitutto Centro di Diseducazione Ambientale. Non a caso tale esasperazione repressiva punta anche su una componente specifica di chi si mobilita, gli studenti e le studentesse, per intimidirli e limitare l’espressione del loro dissenso, mettendo a rischio la loro possibilità di proseguire gli studi e frequentare l’Università.

Per questo, il Comitato Salviamo il Meisino, solidale con tutte le persone indagate, convoca una conferenza stampa lunedì 17 marzo alle ore 18.00, nel cortile del Campus Luigi Einaudi, in Lungo Dora Siena 100, alla quale invitiamo i giornalisti e tutte le realtà che in questo momento sono coinvolte in vertenze ambientali ma non solo.

Torino, 11 marzo 2025

Comitato Salviamo il Meisino

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Confluenza

La collina da tutelare: passeggiata No Gronda Est

Riportiamo un breve resoconto della quarta edizione molto partecipata di “La collina da tutelare”, svoltasi domenica 25 maggio tra le colline intorno ad Airali nel chierese, alla quale Confluenza ha partecipato realizzando un’intervista a Carlo Massucco, storico rappresentante del comitato chierese che si oppone da decenni alla costruzione della tangenziale est, oggi denominata “Gronda” (per aggiornamenti : Terre di nessuno).

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Gli aceri di corso Belgio a Torino incontrano un gelso di Gerusalemme: la Storia e le storie narrate dagli alberi

Il Comitato Salviamo gli Alberi di corso Belgio ha organizzato domenica 18 maggio un incontro pubblico con Paola Caridi, autrice del saggio Il gelso di Gerusalemme – L’altra storia raccontata dagli alberi, pubblicato l’anno scorso da Feltrinelli. Si è scelta questa data anche per commemorare  la Nakba, la “catastrofe”, l’espulsione di 700.000 palestinesi dalle loro terre operata dagli Israeliani nel 1948. 

Immagine di copertina per il post
Confluenza

La guerra affonda radici sui territori: alcuni spunti dall’incontro “Addio alle armi” organizzato a Biella 

L’incontro organizzato a Biella dal comitato locale Basta Guerre a cui collaborano diverse associazioni e formazioni politiche del territorio ha intrecciato il tema della guerra alla questione della transizione ecologica e digitale, alla militarizzazione in ambiti naturalistici, alla scuola e alla formazione, lanciando così degli spunti fondamentali nel costruire un punto di vista complessivo sull’oggi.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Fondi PNRR per impianti di biometano: dalla provincia di Salerno fino in Lussemburgo

Riceviamo questo articolo frutto di un’inchiesta svolta sul territorio nella provincia di Salerno […] Ad Auletta un gruppo di aziende con una struttura societaria molto complessa guida la realizzazione di un nuovo impianto finanziato con 14,5 milioni del PNRR. I cittadini contestano il progetto.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Asse Carisio-Santhià, la zona di sacrificio piemontese per realizzare la transizione energetica.

Asse Carisio-Santhià, la zona di sacrificio piemontese, con la Valledora, per realizzare la transizione energetica: da area a vocazione agricola e produzioni di pregio a distesa di cave, discariche, impianti per l’economia circolare, un termovalorizzatore e, in ultimo, impianti agrivoltaici. 

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Presentazione del rapporto energia 2024 della Regione Piemonte: qualche riflessione preliminare

Pubblichiamo un’analisi preliminare grazie alla valutazione di Daniele Gamba, attivista del Circolo Tavo Burat e Pronatura di Biella, in merito al Rapporto Energia 2024 della Regione Piemonte, presentato il 15 aprile 2025 dalla Regione stessa.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

“Se non trova ostacoli il capitale si prende tutto”: rilancio e progettualità dal convegno di Livorno. A metà settembre il prossimo appuntamento. 

Di seguito una sintesi di quanto uscito dalle due ricche giornate di convegno nazionale No alla Servitù energetica tenutosi a Livorno il 29 e 30 marzo scorsi. Prossimo appuntamento a metà settembre!

Immagine di copertina per il post
Confluenza

NO ALLA SERVITÙ ENERGETICA: CONVEGNO NAZIONALE DI CONFLUENZA

Il Convegno No alla Servitù Energetica anche su Radio Blackout

Immagine di copertina per il post
Confluenza

CONTROVENTO – ALLA SCOPERTA DELLA SPECULAZIONE ENERGETICA IN SARDEGNA

Verso il Convegno No alla Servitù Energetica pubblichiamo le puntate del podcast Controvento, realizzato da Radio Onda d’Urto durante il viaggio inchiesta insieme a Confluenza, del quale abbiamo fatto una restituzione qui.