Giornata Internazionale delle Aree Umide: il ruolo della Diga del Pascolo e del Meisino per la tutela della biodiversità
La Giornata Internazionale delle Aree Umide: Il ruolo della Diga del Pascolo e del Meisino nella tutela della biodiversità.
Ogni anno, il 2 febbraio, si celebra la Giornata Internazionale delle Aree Umide, istituita nel 1971 con la Convenzione di Ramsar per sensibilizzare sull’importanza della conservazione degli ecosistemi acquatici e la loro gestione sostenibile., un’occasione per riflettere sull’importanza di questi ecosistemi fragili e fondamentali per la biodiversità e il benessere ambientale. In generale, le zone umide ospitano il 40% della biodiversità mondiale, ma sono tra gli ecosistemi più minacciati a causa della modifica nell’utilizzo del suolo, che rappresenta una delle principali cause di perdita di biodiversità.
Tra le zone umide più significative del territorio torinese spicca l’area del Meisino, un’ampia riserva naturale situata nei pressi della confluenza tra la Stura di Lanzo e il fiume Po. Un elemento chiave nella gestione idrica di quest’area è la Diga del Pascolo, che gioca un ruolo cruciale nel mantenimento degli habitat umidi e nella regolazione delle acque.
L’importanza ecologica della Diga del Pascolo
La Diga del Pascolo contribuisce in modo determinante alla stabilità idraulica delle zone umide circostanti, permettendo il mantenimento di ambienti acquatici essenziali per molte specie animali e vegetali. Questo sistema idrico aiuta a Regolare il livello delle acque evitando fenomeni di siccità o allagamenti che potrebbero compromettere gli ecosistemi locali. Preservare la biodiversità: favorendo la sopravvivenza di specie come l’airone cinerino, il martin pescatore e numerosi anfibi. Mantenere la vegetazione ripariale: fondamentale per la protezione dei suoli e per la depurazione naturale delle acque. Limitare il rischio idrogeologico: assorbendo le piene del fiume Po e contribuendo a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici.
Il Meisino: Un’oasi di biodiversità sotto pressione
L’area del Meisino è una delle zone umide più importanti del Piemonte, offrendo un rifugio sicuro per numerose specie di uccelli migratori e un habitat prezioso per la fauna locale. La presenza della Diga del Pascolo consente di mantenere un equilibrio tra la necessità di gestire le risorse idriche e la protezione degli ecosistemi. Tuttavia, proprio a ridosso di queste preziose aree, il suolo è stato fortemente compromesso da attività legate alla realizzazione della “Cittadella dello sport”. Prima di intervenire con progetti di restoration, sarebbe fondamentale evitare ulteriori danni e adottare strategie che garantiscano una effettiva tutela degli habitat naturali.
Criticità e limiti del progetto di Rinaturalizzazione del Po
Inoltre, il progetto di rinaturalizzazione del Po, inserito per 357 milioni di euro nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR – M2C4 INVESTIMENTO 3.3) dal Ministro della Transizione Ecologica, a una prima analisi può sembrare un grande intervento di ripristino ambientale. Tuttavia, le tempistiche estremamente rapide (realizzazione entro il 2026) indicano che non si tratta di una vera rinaturalizzazione, ma piuttosto di un’operazione accelerata che rischia di trasformarsi in una speculazione e in una distribuzione poco trasparente di fondi europei. Anche le scadenze della Nature Restoration Law non risultano compatibili con un ripristino degli ecosistemi naturali realizzato in maniera efficace e sostenibile. Sappiamo, inoltre, che il cosiddetto “progetto di rinaturalizzazione del Po” viene attuato con modalità discutibili, come deforestazioni indiscriminate e autorizzazioni concesse da AIPO per escavazioni dannose nel letto del fiume. La fretta di completare i lavori, unita al timore di una riduzione dei finanziamenti, sembra essere una delle cause principali di queste scelte impattanti.
Alla luce di questi aspetti, progetti così imponenti rischiano di perdere completamente credibilità. Mentre porre limiti allo sfruttamento dei fiumi non garantisce immediati ritorni economici, interventi mastodontici e poco sostenibili sembrano essere molto più appetibili in termini di gestione dei fondi. In questa Giornata Internazionale delle Aree Umide, è fondamentale unire le forze per garantire una protezione efficace di questi ecosistemi fragili. I cittadini possono contribuire informandosi, sostenendo il comitato “Salviamo il Meisino”, partecipando a iniziative di tutela e sensibilizzando le istituzioni affinché adottino misure concrete per la salvaguardia delle zone umide. Solo con un impegno collettivo possiamo preservare la biodiversità e assicurare un futuro più sostenibile per le generazioni a venire. L’attenzione deve essere rivolta alla ricerca di soluzioni sostenibili per proteggere questi ecosistemi vitali. Il Meisino e la Diga del Pascolo rappresentano un esempio concreto di come la gestione idrica possa essere bilanciata con la conservazione della biodiversità , dimostrando che la tutela dellambiente passa anche attraverso scelte consapevoli e strategie integrate.
Contributo realizzato e diffuso dal Comitato Salviamo il Meisino
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