InfoAut
Immagine di copertina per il post

Firenze. Centinaia di persone invadono i terreni di aeroporto e inceneritore

Fin dalla mattina (di domenica NdR) centinaia di persone, si sono mosse dal polo universitario di sesto per raggiungere il presidio costruito nei giorni precedenti, che è sorto proprio dove dovrebbe passare la pista dell’aereoporto-mostro. Non sono mancate le provocazioni della polizia, che ha militarizzato, con uno spreco di risorse immane, gli accessi all’area del futuro cantiere dislocando camionette e personale in borghese su tutto il territorio, e chiudendo la strada che portava al presidio, tentando di renderlo invisibile e difficoltoso da raggiungere. Davanti alla protesta compatta delle persone indignate da tali atteggiamenti la strada è stata riaperta. Se credevano di spaventare le persone non ci sono riusciti. Anzi tali nervosismi e esibizioni muscolari dimostrano come siano le amministrazioni ad avere paura della mobilitazione popolare sempre più forte e decisa a non farsi avvelenare.

Molti gli interventi che durante la partecipata assemblea hanno ribadito come l’opposizione si debba necessariamente spostare su quei terreni, che devono essere monitorati costantemente per rendere il più difficile possibile la cantierizzazione dell’area e l’inizio dei lavori. E’ sempre più evidente infatti l’arroganza delle amministrazioni del Partito Democratico di voler continuare sulla strada della devastazione e del saccheggio della piana e di Firenze. Dopo l’enorme manifestazione, che il sindaco Nadella non ha potuto ignorare, questi ha ribadito che i comitati saranno ascoltati ma che l’opera si deve fare senza se e senza ma. Questa è la democrazia del partito di Renzi. Il candidato sindaco PD di Sesto ha addirittura proposto la “cogestione” insieme ai comitati per controllare, sia chiaro dopo che l’opera è stata fatta, le emissioni dell’inceneritore. Ma chi vive e lavora nella piana non è disposto a essere inserito in questa logica da amministrazioni che fanno acqua da tutte le parti. Dopo lo scandalo del lungarno torrigiani, sprofondato grazie a precise responsabilità politiche che hanno ignorato le manutenzioni necessarie, è sempre più evidente la lontananza dei poteri dai bisogni delle persone. La logica delle grandi opere (oltre a aereoporto e inceneritore, sottoattraversamento TAV, nuovo stadio, scuola marescialli) brucia milioni di soldi pubblici con l’unico scopo di arricchire lobby e speculatori, tutto questo mentre le scuole dell’infanzia e la sanità viene privatizzata, aumentano gli sfratti e non ci sono le case popolari, non si fanno le manutenzioni, nonostante al Comune di Firenze “avanzino” 40 milioni di euro a chiusura del bilancio.

Oltre al tema delle risorse la questione nocività apre anche un’altra linea di frattura, che è quella fra il centro e la periferia dell’area metropolitana di Firenze. Da anni l’amministrazione comunale sta portando avanti la museificazione e gentrificazione del centro storico, espellendo i residenti. Il centro-vetrina deve essere attraversato soltanto dai flussi turistici che portano i denari e anche in questa logica viene implementato l’aereoporto. La periferia, dove la gente vive e lavora è vista solo come territorio di speculazione, in una logica che scavalca i diritti più elementari come quello alla salute (solo persone disoneste intellettualmente come Nardella possono sostenere che l’inceneritore inquina “solo” come una normale fabbrica”).

Questi piani devastanti stanno diventando insopportabili per molti abitanti che iniziano ad organizzarsi e lottare. La lotta contro le nocività solleva con forza una questione di democrazia: “senza la gente non si decide niente!”, ma ci dice anche chiaramente che è necessario mettersi in gioco per bloccare l’opera con ogni mezzo necessario: “un vi si fa fare!”.

Le indicazioni arrivano chiare dal presidio di lotta: presto si inizierà a presidare i terreni permanentemente, perché e lì che ci si gioca una partita e non certo nelle stanze elettorali.

da firenzedalbasso

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP30: Extinction Rebellion scarica 30 tavoli davanti alla Regione Piemonte. “Tutte le occasioni mancate”

Nei giorni conclusivi della conferenza sui cambiamenti climatici che si tiene a Belém, il movimento denuncia gli impegni disattesi da Governo e Regione

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

San Giuliano: Telt prende possesso delle case, ma la valle non si arrende

Ieri mattina Telt è entrata ufficialmente in possesso delle abitazioni di San Giuliano di Susa che verranno abbattute per far spazio al cantiere della stazione internazionale del Tav Torino-Lione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Confluenza: 22 e 23 novembre insieme nel Mugello per la difesa dell’Appennino

Mentre a livello globale e nazionale l’aggressione estrattivista dei territori si fa sempre maggiore, in Italia continua il percorso di Confluenza, affiancata dalla coalizione TESS.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Brasile. La Marcia Mondiale per il Clima riunisce 70.000 persone a Belém e chiede giustizia climatica: «Noi siamo la risposta»

Un incontro storico dà voce ai popoli che non sono stati ascoltati negli spazi ufficiali della COP30.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP30: gli indigeni dell’Amazzonia si invitano al vertice sul clima

Gli indigeni della tribù Kayapó, sostenuti da centinaia di manifestanti, hanno organizzato un’azione di protesta all’interno della “zona verde” della COP30.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il Sud unito contro il ponte. Vogliamo casa, lavoro, ambiente e sanità

La mobilitazione contro il ponte sullo Stretto è, oggi, uno spazio politico cruciale per la resistenza e il riscatto del Sud.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

III e IV giorno dell’Incontro Internazionale delle Comunità Danneggiate dalle Dighe, dalla Crisi Climatica e dai Sistemi Energetici

Sotto il sole amazzonico, un gruppo composto da militanti di 45 paesi ha intrapreso questa domenica (9/11) una traversata simbolica attraverso le acque della Baía do Guajará, a Belém (PA).

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Mineria responsable? Cuento miserable!

Con una compagna del Frente Nacional Antiminero parliamo di estrattivismo in Ecuador.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP30: Cosa aspettarsi dal vertice mondiale sui cambiamenti climatici

Con il ritiro degli Stati Uniti e la cautela della Cina, la conferenza in Brasile metterà alla prova la capacità del mondo di rispettare l’Accordo di Parigi e gli obiettivi finanziari

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ex Ilva: il riarmo divora la politica industriale (e la transizione ecologica)

Tutti i nodi vengono al pettine. Il governo sovranista con la sua manovrina accantona risorse per acquistare armi e manda alle ortiche quasiasi politica industriale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ecuador: il trionfo di un popolo che non rinuncia alla sua sovranità

Nel referendum del 16 novembre il popolo ecuadoriano ha detto NO

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Brescia: perquisizioni, denunce e avvisi orali per il corteo del 27 settembre sotto Leonardo SPA

Perquisizioni, denunce e “avvisi orali” dall’alba di venerdì 21 novembre a Brescia contro compagne-i (anche studentesse-i) per il grande corteo per la Palestina di sabato 27 settembre

Immagine di copertina per il post
Bisogni

E’ ancora il momento di bloccare tutto!

Il 28 novembre sarà sciopero generale, coordiniamoci in tutte le città, in tutte le provincie, in tutti i paesi per bloccare ancora una volta in maniera effettiva tutto il territorio nazionale.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Aggressioni e lotte nel comparto tessile di Prato

Come racconta l’aggressione dei giorni passati – che segue a numerose altre aggressioni ai danni di lavoratori e lavoratrici in sciopero negli ultimi anni – un sistema predatorio fatto di aggressioni e intimidazioni è estremamente consolidato nel settore.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Levante: il Giappone ai tempi del neogoverno nazionalista della Premier Sanae Takaichi

A livello internazionale, una delle prime mosse della Takaichi è stata aprire un profondo scontro diplomatico con Pechino

Immagine di copertina per il post
Culture

Il primo vertice antiterrorismo internazionale – Roma 1898

Un evento spesso trascurato dalla storiografia italiana, anche da quella che si è occupata del movimento operaio e delle sue lotte, ma che obbliga a riflettere su una serie di nodi ancora tutti da sciogliere

Immagine di copertina per il post
Culture

Frankenstein, quel mostro nato dalle ombre oscure della guerra

Al mostro viene negato un nome e una individualità, esattamente come al proletariato