In migliaia in marcia per le vie di Susa
Sabato pomeriggio le vie di Susa sono state attraversate da migliaia di No Tav nuovamente in marcia per esprimere il proprio dissenso contro un’opera ecocida e devastante.
da notav.info
A poco meno di una settimana dallo sgombero illegale del presidio di San Giuliano e dall’inizio dell’iter legato alle procedure di esproprio del terreno sul quale quest’ultimo era stato costruito, in tanti e tante hanno attraversato le vie della cittadina determinati a dare voce a ciò che l’amministrazione segusina non ha voluto raccontare fino ad ora.
Se la limitazione del traffico, la militarizzazione e le recinzioni con jersey e filo spinato costruite a San Giuliano sono solo una prima parte dei grandi disagi che il territorio di Susa dovrà subire, i prossimi anni di cantierizzazione porteranno sicuramente con sè anche gravi danni alla salute e al futuro dei segusini. In prospettiva bisognerà aspettare il 16 ottobre per vederci più chiaro, data della fine degli espropri a partire dalla quale si aprirà lo scenario definitivo. Se il fortino è lì per restare o se invece verrà liberato lo spazio che alloggi é perimetrato dai Jersey. Sappiamo bene che i lavori che saranno oggetto di questo cantiere riguardano il tunnel di base e la stazione internazionale del tav, dunque un vero e proprio passo verso la realizzazione dell’opera. É ancora presto per fare pronostici e sappiamo quanto i tempi siano lenti, le maglie del profitto siano fitte e l’opposizione di migliaia di persone non potrà essere ignorata. Dalla nostra infatti portiamo a casa un primo punto: avere riempito le strade di Susa con una marcia partecipata dai volti di tutti coloro che da anni sanno da che parte stare e che hanno dichiarato di non voler fare un passo indietro.
Chiomonte, Salbertand, San Didero, la Val Clarea: territori devastati in nome di una grande opera che non produrrà alcun tipo di benessere al nostro territorio e che non vuole nessuno. La devastazione ambientale portata avanti in questi anni sta per arrivare ad un punto di non ritorno: falde acquifere compromesse, disboscamento, cementificazione e annientamento di interi habitat naturali. Il rischio che anche a San Giuliano accada tutto ciò è davvero alto e tangibile. La manifestazione popolare di ieri a Susa ha voluto, quindi, rimarcare la grande urgenza di resistere coraggiosamente e saldamente ad un governo chiaramente ostile e ad amministrazioni spesso sorde verso le reali necessità dei propri cittadini portando avanti istanze di salvaguardia dell’ambiente, dei territori e di chi li abita.
Il futuro dipende da tutte e tutti noi e parte da qui!
Avanti No Tav!
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