InfoAut
Immagine di copertina per il post

Ritorna l’incubo del deposito di scorie. La situazione in Piemonte

||||

L’annuncio del megaprogetto del deposito di scorie nucleari ha portato ad immediate reazioni da Nord a Sud. Qui condividiamo alcune considerazioni sui siti candidati nel torinese e l’intervista di Radio Onda d’Urto a Claudio, compagno di Rise Up 4 Climate Justice di Alessandria, provincia in cui sono state individuate ben sei aree.

Nella notte tra il 4 e il 5 Gennaio, il governo e la Sogin hanno preparato un bel regalo per gli italiani, hanno messo dentro la calza della befana l’individuazione dell’area per il deposito nazionale di scorie nucleari.

Una decisione,che gia alcuni anni fa fu paventata e che scatenò a suo tempo molte proteste, sino al ritiro del progetto. Purtroppo in questi anni i tecnici di ISPRA e SOGIN hanno lavorato sotto traccia, e alla fine hanno presentato il conto. Conto fatto di scorie e miliardi di compensazioni per quei territori e quegli amministratori disposti a vendere la salute dei propri cittadini attuali e futuri. Apre la porta a questa possibilità la dichiarazione sul giornale La nuova Periferia del senatore di Forza Italia Giacometto: “Nel corso di un dibattito pubblico con le varie controparti coinvolte, dovranno emergere tutti gli aspetti del progetto inclusi i doverosi benefici economici e di sviluppo territoriale connessi alla realizzazione delle opere”, aggiunge ancora “oggi sarebbe piuttosto urgente ampliare la platea dei beneficiari delle compensazioni nucleari per quelle comunità che si trovano nei pressi dei depositi temporanei”. Il discorso deposito nazionale si presenta come una spada di Damocle sul triangolo Rondissone, Mazze, Caluso nella provincia di Torino, non solo perché le aree scelte da Ispra sono terreni agricoli vicini ad autostrade e ferrovie, ma perchè nel corso degli anni i vari governi si sono accorti di come siano malneabili le istituzioni di questi territori, basti pensare all’ultima vicenda legata al deposito Smarino Torazza, senza dimenticare le discariche di Chivasso e il Sito Nucleare di Saluggia.

Qui viene il problema, il deposito nazionale proposto, dovrebbe contenere e gestire definitivamente le scorie nucleari italiane già presenti e le produzioni future,l’area individuata dista solo a 14 km da Saluggia,sono questi i pochi km che rendono pericolosamente appetibile quest’area. Da tempo i comitati di zona si erano mobilitati per lo smantellamento di questo sito e contro lo sciacallaggio di un territorio gonfio di veleni, veleni accettati da amministrazioni senza scrupoli dietro montagne di danaro che hanno spianato carriere politiche e ammalato cittadini. Siamo solo all’inizio di un lungo percorso ma l’aria che tira per i signori del nucleare si presenta molto dura.

{mp3remote}https://www.radiondadurto.org/wp-content/uploads/2021/01/claudio-sanita-siti-deposito-nucleare-alessandria.mp3{/mp3remote}

 

L’elenco completo dei 67 Comuni interessati dal rischio nucleare:

Piemonte: Alessandria, Castelletto Monferrato, Quargnento, Fubine, Oviglio, Bosco Marengo, Frugarolo, Novi Ligure, Castelnuovo Bormida, Sessadio (Alessandria); Caluso, Mazzé, Rondissone, Carmagnola (Torino).

Toscana: Trequanda, Pienza (Siena), Campagnatico (Grosseto).

Lazio: Ischia di Castro, Canino, Cellere, Montalto di Castro, Tessennano, Tuscania, Arlena di Castro, Piansano, Tarquinia, Soriano del Cimino, Vasanello, Vignanello, Corchiano, Gallese (Viterbo).

Sardegna: Siapiccia, Albagiara, Assolo, Mogorella, Usellus, Villa Sant’Antonio (Oristano); Nuragus, Nurri, Genuri, Setzu, Turri, Pauli Arbare, Tuili, Ussaramanna, Gergei, Siurgus Donigala, Segariu, Guasila, Las Plassas, Villamar, Mandas, Ortcesus (Sud Sardegna).

Sicilia: Trapani, Calafimi-Segesta, Castellana Sicula, Petralia Sottana, Butera.

Basilicata e Puglia: Genzano di Lucania, Irsina, Acerenza, Oppido Lucano, Gravina in Puglia, Altamura, Matera, Laterza, Bernarda, Montescaglioso, Montalbano Jonico.

 

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

no nukenucleare

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Operaio contaminato dal plutonio a Casaccia: per i responsabili diventa garanzia di sicurezza.

Al centro nucleare della Casaccia alle porte di Roma un operaio è stato contaminato dal plutonio presente nel sito; a renderlo noto è stata l’Agenzia di stampa per l’energia e le infrastrutture (Ageei) lo scorso venerdì.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Perù: Annunciata giornata nazionale contro l’attività mineraria

Gli indigeni dell’Amazzonia si mobiliteranno per chiedere l’implementazione di 15 azioni concrete contro l’attività mineraria aurifera che avanza nei loro territori. Con una giornata nazionale di azione che includerà mobilitazioni a Lima e nei territori indigeni, diversi popoli dell’Amazzonia questo 2 e 3 dicembre esprimeranno il loro rifiuto dell’attività mineraria aurifera. Stanchi di promesse, chiederanno […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Crisi idrica in Basilicata

In questi giorni la Basilicata, in particolare la rete di 29 comuni in provincia di Potenza, è rimasta senz’acqua: sono ancora in corso i razionamenti e questa crisi idrica senza precedenti lascia a secco più di 140mila persone.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

8 DICEMBRE 2024: MANIFESTAZIONE POPOLARE NO TAV – ORE 14 PIAZZA D’ARMI, SUSA

A quasi vent’anni dall’8 dicembre 2005, il Movimento No Tav attraverserà di nuovo le strade ed i sentieri della Valsusa che con determinazione e coraggio difende da tanto tempo. Con un occhio al passato, per custodire ciò che la lotta insegna, ed un occhio al presente, per rafforzare le ragioni e la pratica che da […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sardegna: sgomberato il presidio “La rivolta degli ulivi”

Sgombero di polizia in corso questa mattina a Selargius, nel Cagliaritano, del presidio permanente “La rivolta degli ulivi” sorto per contestare il cavidotto elettrico “Tyrrhenian Link” tra Sardegna e Sicilia. 

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Nessun bacino a Saint-Sauvan, uno sguardo sulla marcia popolare e contadina

Sabato 16 novembre 2024, nonostante il freddo e i blocchi stradali della gendarmeria, quasi 1.000 persone hanno manifestato a Saint Sauvant contro i mega bacini e a favore di un’equa condivisione dell’acqua, in risposta all’appello lanciato dai collettivi Bassines Non merci, A l’eau la Vonne e dalla Confédération Paysanne.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP29: l’assenza di molti stati responsabili della crisi climatica e “il petrolio dono di dio…”

Da Radio Blackout: Quasi cento capi di governo sono atterrati a Baku per la COP29, ma tra loro mancano Xi Jinping, Joe Biden, Narendra Modi, Ursula von Der Leyen. La prima giornata è partita con la presidenza che da subito ha annunciato un accordo sui crediti di carbonio -meccanismi di mercato per ridurre le emissioni, […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Nucleare: vecchi rischi e falsi miti sul tavolo della transizione energetica

Lo scorso 6 novembre si è svolto presso il ministero degli affari Esteri e della cooperazione internazionale l’evento inaugurale del World Fusion Energy Group (WFEG). Il summit, incassata l’assenza per malattia della premier Giorgia Meloni, la quale non ha comunque mancato di far pervenire il suo appoggio al mirabile consesso per voce del sottosegretario Alfredo […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Criminale è chi nega la crisi climatica, non chi la denuncia!

L’alluvione che lo scorso 20 ottobre ha colpito la piana di Lamezia ha mostrato, ancora una volta, tutta la fragilità idrogeologica del nostro territorio.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non siamo vittime del maltempo ma del malgoverno del territorio

L’Italia è tormentata dal mal tempo o da inadeguata agenda politica? O da entrambe?

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Le guerre per l’acqua: attualità in Francia, prossimo futuro in Italia?

Lunga intervista realizzata dal progetto Confluenza a un attivista della regione del Poitou dove, in Francia, da quasi dieci anni va avanti un’importante lotta per la difesa del territorio contro il progetto dei mega bacini idrici.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Lettera dei teleriscaldati di Torino verso il G7 Ambiente & Energia.

Ripubblichiamo questa lettera aperta scritta dai teleriscaldati di Torino in quanto viene messa in evidenza la stretta relazione tra narrazione green propugnata dal governo e le soluzioni fallimentari di una transizione energetica e ecologica imposta dall’alto.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Fukushima: “Il governo sta riscrivendo la storia dell’incidente”.

Tredici anni dopo il disastro di Fukushima, la ricercatrice Cécile Asanuma-Brice racconta a Reporterre le conseguenze del processo di decontaminazione della regione e i pochi ma difficili ritorni dei suoi abitanti.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Trino: un territorio destinato al sacrificio?

Ai piedi delle colline del Monferrato, percorrendo le rive del fiume Po, si trova la cittadina di Trino, immersa in un territorio vocato all’agricoltura e plasmato dall’uomo attraverso canali artificiali per la coltivazione del riso e per la gestione delle numerose falde superficiali. 

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Deposito Unico per le scorie nucleari: comunicato congiunto di Ecologia Politica e ARI.

Riceviamo e pubblichiamo volentieri il comunicato congiunto di Ecologia Politica Torino e ARI (Associazione Rurale Italiana) in merito alle novità relative alla scelta del sito considerato ideo per il deposito unico nazionale di scorie nucleari.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’Italia, crocevia di guerra: da Israele ad Aviano, passando per Toxic Trip

È iniziata ieri nella base aerea di Aviano (Pordenone) l’edizione 2023 di “Steadfast Noon”, l’esercitazione che la NATO organizza annualmente per addestrare le aeronautiche militari dei paesi membri all’impiego in un conflitto di armi nucleari.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’orrore nucleare di Ghedi e Aviano

Chissà cosa accadrebbe se qualcuno dicesse che in Italia ci sono armi nucleari. Che quella presenza espone di fatto tutto il territorio a essere in qualsiasi momento bersaglio nucleare e che le esplosioni potrebbero causare tra i 2 e i 10 milioni di morti.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Influenza nucleare indebita: è lobbismo o corruzione?

Bill Gates sta ricevendo un’elemosina dal governo degli Stati Uniti (cioè dai contribuenti americani) per il suo sogno nucleare, nonostante sia un miliardario.