Stop Nucleare! Dalla Finlandia un appello alla resistenza
La repressione ai danni di chi si oppone al progetto della centrale nucleare Fennovoima-Rosatom, nel cuore della foresta di Hanhikivi in Finlandia, prosegue.
Nella giornata di venerdì 29 aprile, un’imponente operazione di polizia ha portato allo sgombero di due campeggi a Pyhäjoki. Erano presenti venti furgoni, agenti in tenuta antisommossa, elicotteri e le sezioni nazionali SWAT.
La polizia ha sfrattato i campeggi di protesta brandendo un’ordinanza scarsa di informazioni, ma con il fine specifico di arrestare qualche difensore della Terra.
Alcuni/e attivisti/e sono riusciti/e a scappare nei boschi, ma molti/e altri/e sono stati arrestati, mentre i siti un tempo occupati venivano svuotati di ogni bene funzionale alla resistenza.
Questo sgombero segue l’azione di protesta andata in scena giovedì 28 aprile, quando molti/e partecipanti al campeggio di protesta hanno dato vita a un blocco nonviolento dell’impianto Fennovoima-Rosatom durato diverse ore.
Le forze di polizia che sono intervenute hanno da subito ignorato il blocco, rivolgendo le proprie azioni sullo sgombero violento del campeggio che ha portato all’arresto di 11 attivisti/e, otto di loro internazionali, che ora rischiano la reclusione con le accuse di sabotaggio, partecipazione a rissa violenta e assalto violento a un ufficiale di polizia, mentre un altro attivista si trova al momento in ospedale, in condizioni gravi, dopo essere stato aggredito da quella stessa polizia che ritiene di aver subito atti di violenza.
I media locali non hanno perso tempo, diffamando chi mette a rischio la propria libertà e la propria vita per difendere quella Terra che abitiamo tutti/e, mantenendosi invece neutrali sulle opere condotte dalla Fennovoima-Rosatom.
Gli/le attivisti/e di Stop Fennovoima ci tengono a far sapere quanto segue:
Non piegheremo la testa davanti a questa violenza fisica, la terza operazione di polizia su larga scala contro gli oppositori al progetto Fennovoima-Rosatom in quattro giorni.
La mobilitazione contro questo progetto ha innescato una cultura della resistenza che in Finlandia non si vedeva dalla guerra civile del 1918.
Se mai c’è stato un momento per invitare ogni possibile attivista ad unirsi a questa lotta il momento è questo!
Chiediamo solidarietà e supporto per gli/le arrestati/e e per i difensori della Terra che si stanno impegnando nella costruzione di nuovi campeggi di resistenza. Solidarietà è una parole forte, mettiamola in pratica!
Da parte di Earth Riot non possiamo che esprimere un profondo senso di rispetto, gratitudine e solidarietà a chi mette il proprio corpo a difesa della Terra.
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