InfoAut
Immagine di copertina per il post

Torino: Extinction Rebellion scarica sacchi anti allagamento in Consiglio Regionale

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di XR

Extinction Rebellion scarica sacchi anti allagamento all’ingresso del Consiglio Regionale del Piemonte, poco prima della discussione sul Piano di Qualità dell’Aria. “La Regione fa acqua da tutte le parti” si legge sullo striscione, in riferimento alla mancanza di politiche climatiche strutturali, nonostante il Piemonte e l’Italia siano state colpite da alluvioni sempre più intense. 

Questa mattina, poco prima dell’inizio della discussione sull’aggiornamento del Piano regionale sulla Qualità dell’Aria in Piemonte, Extinction Rebellion ha scaricato sacchi anti allagamento all’ingresso di Palazzo Lascaris, a Torino, sede del consiglio regionale. All’esterno dell’edificio esposto anche un grande striscione con scritto “La Regione fa acqua da tutte le parti” e alcune immagini di recenti disastri alluvionali, per denunciare la mancanza di politiche regionali adeguate nel far fronte all’aumentare degli eventi estremi sul territorio. “Siamo qui per ricordare alla Regione Piemonte che la crisi climatica sta già provocando danni e causando vittime in tutta la regione” dichiara Matilde. “Non è più accettabile che vengano discussi e approvati piani regionali timidi, basati su normative europee ormai vecchie, e del tutto incapaci di rispondere con l’urgenza che questa crisi richiede. Piani regionali che fanno acqua da tutte le parti” commenta ancora, indicando i sacchi. 

Il riferimento simbolico è alle gravi alluvioni che hanno messo in ginocchio diverse regioni europee in questi ultimi mesi. Tra queste, anche il Piemonte, con le forti piogge che a giugno hanno isolato Cogne e colpito Noasca, le esondazioni in Val Susa e Val Chisone a settembre, e ancora quella del Po nel Torinese a fine ottobre. Una regione che ha attraversato anni di grave siccità fino a primavera 2023 e ha poi visto arrivare in un anno il record di precipitazioni degli ultimi 70 anni.​​​

“Per anni questa giunta, insieme al Governo, ha continuato a dichiarare uno stato di emergenza dopo l’altro, senza una visione di insieme capace di guardare al lungo termine” continua Matilde, ricordando l’ultimo stato di emergenza varato dal Consiglio dei Ministri in seguito all’alluvione del 4-5 settembre. Recentemente, il presidente dell’Ordine dei Geologi Ugo De la Pierre ha commentato che nonostante l’aumentata conoscenza scientifica e capacità tecnica, negli ultimi anni in Piemonte sono stati varati interventi che vanno in direzione opposta a quella che dovrebbe garantire la salvaguardia dei territori e la sicurezza delle popolazioni.

“Allo stesso modo, nonostante l’inquinamento atmosferico stia provocando sempre più vittime, soprattutto a Torino, e stia contribuendo drasticamente all’intensificarsi della crisi climatica in corso, chi ha governato questa regione ha negato il problema per anni e ritardato le soluzioni possibili” dichiara Maria. Torino è infatti una delle città più inquinate d’Italia, e si stima che l’inquinamento atmosferico provochi circa 900 morti all’anno e sia causa dell 7% dei decessi registrati in Piemonte.​​​​​​  “È ora che si inizi a lavorare a piani regionali ambiziosi, con interventi strutturali e urgenti, capaci di mettere in sicurezza il territorio e azzerare le emissioni climateranti entro i prossimi cinque anni, coinvolgendo cittadini e cittadine nei processi decisionali” conclude Maria.

Extinction Rebellion

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

acquaariainquinamentoregione piemontetorinoXR

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

1.5° è ormai superato: quanto diventerà calda la Terra?

Potrebbe essere “tecnicamente possibile” mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 gradi… ma ciò non accadrà.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Chi importa in Europa il gas di Israele?

Le guerre di Israele si nutrono anche di gas: quello estratto dai giacimenti offshore di Tamar, Leviathan, Karish e Tanin (questi ultimi contesi con il Libano), e in previsione anche di quello sottratto ai palestinesi nei mari di fronte a Gaza. di Collettivo Gastivists, da ECOR Network Come è noto, nell’autunno 2023 il Ministero dell’Energia […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Resistenza contro il saccheggio a Oaxaca

Il 7 giugno 2025, sotto il sole di Playa Salchi, un uomo cammina con il figlio verso il suo terreno. Di fronte alla prima staccionata, un bossolo di fucile brilla come un avvertimento silenzioso.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

I tribunali danno il via libera al progetto dell’A69, ma la lotta si sta organizzando

Francia: è stato lanciato un appello a concentrarsi davanti alle prefetture questo mercoledì, in vista di giorni di mobilitazione a luglio contro il cantiere della A69.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

“In Val Susa la repressione non ci ha vinto”, intervista a Nicoletta Dosio

Nicoletta Dosio la storica attivista del movimento No Tav sta terminando un anno di detenzione domiciliare per la sua lotta contro la linea ad alta velocità Torino-Lione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Zone di sacrificio e territori in lotta: intervista a Paola Imperatore (II PARTE)

I primi due cantieri stanno cominciando a mostrare le loro conseguenze disastrose sul nostro territorio, un terzo sta per essere installato e sarà potenzialmente il più impattante su tutto l’eco-sistema (ambientale, economico e sociale) valsusino.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Zone di sacrificio e territori in lotta: intervista a Paola Imperatore (I PARTE)

A pochi giorni dalla manifestazione del 10 maggio, che ha portato migliaia di valsusini nuovamente in marcia contro il deposito di smarino spostato da Salbertrand alla piana di Susa, ci teniamo a pubblicare in due puntate questa intervista alla ricercatrice Paola Imperatore. da notav.info Abbiamo invitato Paola all’assemblea che si è tenuta mercoledì 7 maggio […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

In migliaia in marcia per salvare la piana di Susa

Ripubblichiamo di seguito il comunicato uscito in occasione della marcia popolare No Tav tenutasi ieri, 10 maggio, a tutela della piana di Susa.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La Tuscia dice no al deposito unico di scorie nucleari: domenica 11 marcia di protesta

Domenica 11 maggio a Corchiano- Viterbo la Tuscia manifesta nuovamente per dire No all’ipotesi del deposito nazionale unico dei rifiuti radioattivi di tutta Italia.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Re-industrializzazione e guerra, a Torino gli operai prendono parola

Un confronto a tema re-industrializzazione e riconversione bellica è in programma per questa sera, giovedì 12 giugno, a Torino.

Immagine di copertina per il post
Culture

Blackout Fest 2025!

Dal 13 al 15 Giugno a Manituana (Torino)
Torna la festa dell’unica radio libera dell’etere torinese, qui il programma da Radio Blackout.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Torino cambia lavoro – Tra deindustrializzazione e riconversione

Gli operai prendono parola: il lavoro cambia, la città si interroga

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

2 Giugno: Torino scende in piazza contro il razzismo!

L’8 e il 9 giugno si terrà un referendum popolare che prevede quattro quesiti sul lavoro e un quesito per ridurre da 10 e 5 anni i prerequisiti di residenza continuativa in Italia per l’ottenimento della cittadinanza.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’uso dei reati associativi per contrastare il conflitto sociale: il processo contro il CSOA Askatasuna (1° parte)

Il processo contro 28 militanti del centro sociale Askatasuna e del movimento No Tav, conclusosi il 31 marzo scorso, costituisce il tassello principale di un’articolata strategia volta a contrastare il conflitto sociale a Torino e in Val di Susa

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torino: cacciati i sionisti dal Campus (per la seconda volta) e boicottata la conferenza di Nathan Greppi al Salone del Libro

La giornata di ieri è stata un’altra occasione per praticare i valori dell’antisionismo e dell’antirazzismo, opponendoci ai provocatori eventi che i sionisti avevano previsto di svolgere in Università e al Salone del Libro.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Sciopero dell’università: contro tagli, precarietà e guerra

Per avere un lavoro stabile nell’università allo stato attuale è richiesto ad ogni lavorator di sopportare tra i 15 e i 20 anni di precarietà lavorativa che costringe ad una vita precaria a 360 gradi.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Vertenza LEAR: tutto fumo, niente arrosto

Gli anni passano, tragedie come queste rimangono però all’ordine del giorno e trasformano il tessuto sociale delle nostre metropoli. Sembra che non si impari mai niente dagli errori commessi nel passato.