Dopo la frana di Ischia è partita la gara ad attribuire le responsabilità, ma nessuno si spinge a fare due più due: il cocktail esplosivo di selvaggia messa a profitto dei territori e crisi climatica che tutti sembrano voler rimuovere. Domani questa ennesima lezione sarà già dimenticata?
Ieri ad Empoli si è tenuta una manifestazione popolare che ha visto scendere in piazza migliaia di persone contro il progetto del nuovo gassificatore e sulla scia della devastazione ambientale che ha colpito il territorio.
“Facciamo il Ponte”: sono tre parole, semplici, chiare e vistose anche per chi guarda distrattamente i media.
Il TAR di Palermo ha stabilito che l’impianto militare statunitense MUOS realizzato in una riserva orientata in territorio di Niscemi è stato costruito in violazione con le norme edilizie.
Il boccone avvelenato è tutto lì, vuoi vivere migliorando la sicurezza della tua terra? Bene, i soldi ci sono ma sono questi e solo questi. Una logica estorsiva e criminale dello Stato che per provare a piegare una comunità in lotta arriva a dire senza tanti giri di parole “accetta il TAV o muori”.
“La verità è che né l’umanità è colpevole della crisi ecologica né la natura e la società sono cose separate. In realtà, i corpi della classe lavoratrice vengono sfruttati nello stesso modo del resto della natura.” Il presente testo è la traduzione di un articolo di Rubén Martínez e Carme Arcarazo (La Hidra Cooperativa) pubblicato […]
L’Uruguay si è trasformato in un Paese paradigmatico per il dibattito sulla transizione energetica nel continente latinoamericano.
In Europa il 50% della Co2 emessa dall’aviazione è da attribuire all’1% più ricco della popolazione che si sposta su jet privati. In Italia in un anno è stata calcolato che i jet privati emettono tanta Co2 quanta quella prodotta da quasi 20.000 persone che si spostano.
A partire dalla presentazione di una giornata di analisi e controinformazione che si terrà all’Università Statale di Milano sabato 19 novembre, abbiamo toccato i vari punti critici delle Olimpiadi Invernali 2026 e della devastazione ambientale e urbana che la loro preparazione comporta.
Il ghiacciaio si è ritirato di 209,5 metri rispetto al 2021, secondo le rilevazioni effettuate dal Corpo di sorveglianza del Parco.