Il ghiacciaio del Gran Paradiso sta sparendo. Persi oltre 200 metri nell’ultimo anno
Il ghiacciaio si è ritirato di 209,5 metri rispetto al 2021, secondo le rilevazioni effettuate dal Corpo di sorveglianza del Parco.
Su 57 ghiacciai presenti nel territorio del Parco monitorati dal team di guardaparco specializzati, in collaborazione con il Comitato glaciologico italiano, è stato possibile documentare l’arretramento frontale di 36 corpi glaciali, i restanti ghiacciai, inaccessibili o non più misurabili, sono stati monitorati tramite documentazione fotografica dalle stazioni storiche di riferimento.
Tutti i ghiacciai misurati sono risultati in contrazione, l’arretramento frontale medio del 2022 è stato di -41 metri, più del triplo del dato medio del periodo 1993-2021 (-13 m), che viene superato di circa il 215%, il che conferma la straordinarietà della stagione estiva trascorsa ed evidenza la sofferenza patita dai ghiacciai del Parco.
Sul Colle Ciardoney ad esempio quest’anno sono stati persi fino a 5 metri e mezzo di spessore glaciale, con una perdita di 4 metri di acqua equivalente.
La misera copertura nevosa – continuano gli esperti di Smi – che al sopralluogo dell’1 giugno 2022 ammontava ad appena 25-165 centimetri (390 millimetri di acqua equivalente, minimo della serie iniziata nel 1992) si è rapidamente esaurita entro il mese, tanto che, in prossimità del settore mediano, il ghiacciaio ha cominciato a scoprirsi lasciando affiorare il ghiaccio ‘vecchio’ sottostante già alla metà di giugno, e all’inizio di luglio l’apparato glaciale era completamente privo di innevamento.
Una situazione mai osservata prima, tenendo presente che in passato il completo esaurimento della neve invernale sul ghiacciaio si verificava solo a partire da inizio agosto.
Che non si sia però trattato solo di una stagione eccezionale viene confermato dai dati raccolti, il ghiacciaio del Grand Etret, osservato speciale delle misurazioni, ha visto una riduzione della sua superficie del 58% dal 1999 a settembre 2022, una perdita di spessore medio di quasi 26 metri, quanto un palazzo di 9 piani. Il dato finale del suo bilancio di massa, -3.334 mm w.e., è il peggiore in assoluto della serie storica e risulta quasi quadruplo del valore medio 2000-2021 (-864 mm w.e.).
La combinazione tra lo scarno accumulo nevoso, esito delle rare precipitazioni invernali e primaverili, e le temperature elevatissime registrate a partire dal mese di maggio fino a settembre inoltrato, ha avuto effetti devastanti sulla maggior parte dei corpi glaciali.
La crisi climatica sta portando alla distruzione di uno dei patrimoni naturali più importanti del nostro paese e nel frattempo la COP27 in Egitto è la solita miscela di greenwashing e lobbismo delle compagnie fossili.
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