Il colosso energetico (soprattutto fossile) Eni chiede…i danni a due realtà che da anni si battono contro il drammaticamento cambiamento climatico in corso.
Ieri il Climate Social Camp si è preso le strade della città partendo dal parco con due cortei, uno in bici e uno a piedi, cortei che si sono poi congiunti sotto la Regione Piemonte, sanzionandola in quanto simbolo di una governance che assume sempre la posizione di chi devasta e svende i nostri territori, intaccando il nostro diritto ad una vita degna.
Nel contesto di disorganizzazione generale dello stato, anarchici e comunisti cercano di contribuire in ogni modo possibile agli sforzi dei volontari per contrastare gli incendi.
Riecheggia ricorrente e nessuno può più ignorare questa evidenza: in Sicilia prolifera una specie molto precisa di criminale, il piromane. Onnipresente nelle dichiarazioni dei politici, il piromane è – da che abbiamo memoria – il protagonista assoluto dei comunicati sugli incendi in Sicilia, tornato puntuale anche oggi agli onori della cronaca.
Al via dal 26 luglio fino al 28 luglio 2023 il meeting internazionale del clima. La location per i movimenti ambientalisti è nuovamente Torino, dove si svolgeranno tavole rotonde, dibattiti, workshop, per discutere degli effetti della crisi climatica e come armarsi per fronteggiarla.
Dentro la crisi climatica e con i suoi effetti reali sempre più distruttivi lo sciopero è una pretesa che si può radicare socialmente: nessuno vuole schiattare di caldo in un cantiere o raccogliendo frutta in un campo, nessuno vuole rischiare la vita per consegnare una pizza sotto la grandine o per dirigersi a lavoro durante un’alluvione.
L’ondata di calore che sta interessando la Sicilia esplicita ancora una volta la totale indifferenza delle istituzioni riguardo le necessità e le priorità del territorio.
Anche la Nato preme per costruire il ponte sullo Stretto, l’infrastruttura servirà a collegare le basi di Sigonella e Napoli.
Il 12 agosto 2023 alle 18 a Piazza Cairoli (ME), al CORTEO NO PONTE, mescoliamo ancora una volta i nostri desideri, facciamo ancora una volta sentire le nostre voci e tutta l’energia che opponiamo alla devastazione dei territori.
“Si è concluso ieri il fine settimana di lotta No Tav, una tre giorni di iniziative partecipate e determinate in quel del presidio di Venaus che ha dato il via all’estate di lotta nella nostra Valle.”