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Grecia: anarchici e comunisti nella lotta contro gli incendi

Riceviamo e pubblichiamo volentieri…

Nel contesto di disorganizzazione generale dello stato, anarchici e comunisti cercano di contribuire in ogni modo possibile agli sforzi dei volontari per contrastare gli incendi. A Saronida, Loutraki, Lagonisi, Dervenochori, lo stato fa sentire la sua presenza per mezzo di ingenti forze poliziesche nel momento in cui i pompieri impiegati sul campo sono pochissimi, ricordandoci ancora una volta quali fini persegue lo stato.

Ancora una volta il piano di gestione degli incendi si esaurisce nei messaggi del 112 (Protezione civile) di evacuare le zone colpite. Ancora una volta, la protezione dei boschi viene lasciata in mano alla sorte.

Riportiamo di seguito il comunicato del collettivo anarchico “Rouvikonas”, il quale partecipa negli sforzi per contrastare i fuochi con il veicolo antincendio del collettivo e il Corpo di Pompieri Volontari dell’organizzazione, così come il comunicato del collettivo comunista “Lotta Continua per l’emancipazione di classe”, il quale insieme a membri del collettivo di lavoratori “T34” si trovano in prima linea dalla parte degli abitanti e dei volontari.

Aggiornamento dal Corpo dei Pompieri Volontari del Rouvikonas dal fronte degli incendi nella zona di Kallithea Loutraki e dalle aree circostanti.

Dal mezzogiorno di lunedì 17 luglio, il Corpo dei Pompieri Volontari del Rouvikonas e il veicolo antincendio dell’organizzazione si trovano sul fronte degli incendi scoppiati a Kallithea Loutraki e nella zona circostante.

I compagni sono accorsi sul luogo e si sono messi in collaborazione con gli altri corpi di volontari.

Come per gli incendi cominciati il giorno prima a Kouvara e a Dervenochori, così anche a Loutraki siamo testimoni del magico fenomeno greco. In un periodo e in paese in cui, come sappiamo tutti quanti, è scontato che in estate scoppino incendi di vasta portata, lo Stato greco continua a dimostrare la sua incapacità, anzi la sua consapevole indifferenza nei confronti di qualsivoglia serio piano di prevenzione degli incendi e di rinforzo delle strutture di contrasto agli incendi, che si tratti di acquistare l’attrezzatura necessaria e i veicoli antincendio, o di assumere altri vigili del fuoco, i quali combattono con mezzi insufficienti una lotta il più delle volte asimmetrica. Se è pur vero che si ha a che fare con un fenomeno naturale che può facilmente assumere dimensioni incontrollabili e catastrofiche, è indiscutibile che il cosciente declassamento e l’incuria che lo stato dimostra verso le strutture di contrasto agli incendi, e allo stesso tempo gli attacchi del capitale ai luoghi naturali, peggiorano e rendono ancora più catastrofiche le conseguenze degli incendi.

I soldi per il rafforzamento delle strutture di contrasto agli incendi ci sarebbero, se non venissero continuamente usati per assumere nuovi poliziotti, per comprare armi da guerra, oltre che ad essere intascati dai politici e dai loro amici capitalisti.

Per tutti questi motivi, non ce ne resteremo con le mani in mano. Ci organizziamo e rispondiamo attraverso le nostre strutture, i nostri sforzi e i nostri mezzi, dal basso e per i nostri bisogni.

In questo contesto, nel quadro cioè della solidarietà sociale e di classe, i nostri compagni sono accorsi nella zona di Loutraki, per aiutare in tutti i modi possibili. Tra le altre cose, i nostri compagni sono riusciti a salvare due case dagli incendi, mentre si trovavano nell’area del torrente di Aghiou Charalampou. A un certo punto però il fuoco ha circondato il nostro veicolo insieme ai veicoli di altri volontari, costringendo i volontari ad allontanarsi velocemente dal luogo per non essere intrappolati, col risultato che sono stati lasciati indietro due tubi flessibili i quali abbiamo bisogno di recuperare al più presto. I tubi di cui abbiamo bisogno sono da 25 metri di lunghezza e un pollice di diametro, con i relativi attacchi [il materiale è stato prontamente reperito i giorni seguenti grazie all’aiuto di solidali, n.d.t.].  

Seguirà a breve un altro comunicato relativo alle attrezzature di cui c’è maggiormente bisogno al momento. Ovviamente, qualsiasi tipo di aiuto e solidarietà è ben accetto. Per il momento, facciamo sapere che siamo alla ricerca di un secondo veicolo da attrezzare in funzione antincendio. I volontari ci sono, così come la nostra volontà.

La nostra impresa si trova al suo inizio, e abbiamo ancora tanta strada da fare.

Tuttavia sembra funzionare, e i nostri volontari rimangono all’erta e continuano a vigilare. Con la partecipazione, l’organizzazione e la buona volontà, tutto è possibile.

TUTTO CIÒ CHE ABBIAMO SIAMO L’UN L’ALTRO

Rouvikonas


Rimangono fuori controllo gli incendi scoppiati e propagatisi a Saronida, Loutraki, Lagonisi, Dervenochoria dove ampie aree boschive ed agricole sono state distrutte, mentre in diversi casi il fuoco ha raggiunto case e rifugi animali.

Forze organizzate del movimento, tra cui membri del nostro collettivo insieme a compagni del collettivo di lavoratori “T-34” si trovano nei luoghi insieme ai pochi pompieri presenti cercando di aiutare nel tentativo di contrasto agli incendi, proteggendo con ogni mezzo a loro disposizione l’ambiente fisico e le case degli abitanti.

La situazione che stiamo vivendo in queste ore non presenta alcuna differenza con quanto abbiamo già vissuto gli anni precedenti.

Pochissimi pompieri con mezzi insufficienti affiancati da orde di sbirri i quali non hanno assolutamente nulla da offrire, mancanza di mezzi antincendio aerei, abitanti che cercano di spegnere i fuochi con ramoscelli per salvare le proprie case…

In mezzo a queste immagini di assoluto abbandono e disorganizzazione, da parte di uno stato che investe in modo maniacale sulla polizia e sugli sperperi militareschi, lasciando i boschi (così come accade anche per la salute, l’educazione, la previdenza sociale) preda delle voglie degli investitori e del capitale, le centinaia di volontari che affluiscono nelle regioni che vengono sgomberate dalla polizia, insieme agli abitanti che si rifiutano di abbandonare i loro luoghi, ritornano alla ribalta le inesauribili forze del popolo.

Non possiamo sostenere che per ogni singolo incendio e in piena crisi climatica, gli autori materiali si muovano per ordine di questo o di quell’altro imprenditore, il quale voglia costruire villeggiature di campagna, casinò o pale eoliche sopra le ceneri.

Tuttavia sono ancora freschi i ricordi di ciò che accadde ad Eubea nel 2021 ma anche nel 2007 a Parnete. I servizi antincendio vengono declassati sempre più e privati di fondi, tocchiamo con mano quali siano le priorità dei governi borghesi dell’austerity, e quale posizione occupa all’interno di queste priorità la protezione dei boschi, degli animali, dei beni popolari e persino degli stessi esseri umani.

Le leggi contro i boschi, la declassificazione delle superfici boschive prima o dopo gli incendi per consegnarle agli interessi imprenditoriali, il corpo dei vigili del fuoco semidistrutto, tutto ciò è sufficiente per capire chi sono coloro che hanno da guadagnare dagli incendi e anche il perché vengano affrontati in modo così manchevole.

E in questo caso così come per i fuochi che scoppieranno con tutta probabilità nelle prossime settimane, i responsabili sono il potere borghese e i suoi governi che esistono con l’unico scopo di proteggere il profitto capitalista.

Anche stavolta, è la solidarietà popolare e di classe, sono i riflessi delle forze di classe organizzate, della gioventù e dello stesso popolo che possono risultare determinanti nel salvare animali, superficie agricole e boschive, case e vite umane.

Dalla prima linea nella lotta contro i fuochi e nell’organizzazione della solidarietà alle persone colpite dagli incendi, fino all’organizzazione della lotta di classe e politica per risarcimenti immediati, per la protezione delle regioni colpite dai fuochi, delle superfici boschive e agricole, per il rafforzamento dei corpi antincendio ma anche più in generale per l’organizzazione della lotta contro il profitto capitalista e per un futuro che salvaguardi tanto gli esseri umani quanto l’ambiente:

NESSUNA FIDUCIA AI CAPITALISTI E AI LORO GOVERNI!

SOLO IL POPOLO PUÒ SALVARE IL POPOLO!

Lotta Continua per l’emancipazione di classe

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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