15 ottobre 2011: cade l’accusa di devastazione e saccheggio
Di seguito un commento dell’avv. Simonetta Crisci che difende il compagno assolto:
“Si è spezzato per la prima volta il cerchio repressivo che colpisce da 2 anni i compagni accusati di devastazione e saccheggio per la manifestazione del 15 ottobre 2011.
La VII sezione Penale del Tribunale di Roma ha emesso sentenza di assoluzione dal reato di devastazione e saccheggio, mentre il PM aveva chiesto condanna a 9 anni, nei confronti di un giovane accusato per i fatti di Roma, avvenuti in occasione della manifestazione indetta dai Cobas e altre associazioni di lavoratori e studenti, contro la precarietà, nella giornata del 15 ottobre 2011, designata come giornata mondiale degli “INDIGNADOS”. Alla manifestazione avevano risposto e partecipato circa 300 mila persone e le FFOO , con la scusa di alcuni episodi avvenuti durante il corteo, avevano impedito il previsto arrivo dello stesso in P.za S.Giovanni compiendo così un atto mai verificatosi nella storia dei cortei di massa, peraltro comunicati regolarmente e concordati con tutti i promotori.
Quel giorno si scatenò tutta la forza dei vari rappresentanti dei corpi di polizia destinati al controllo delle manifestazioni.. Decine di manifestanti furono colpiti da lacrimogeni lanciati ad altezza d’uomo e i caroselli effettuati da polizia e carabinieri, nonchè da uomini della finanza, hanno terrorizzato altre migliaia di persone che, giustamente, si opposero a tali comportamenti.
Il giovane giudicato oggi, è stato condannato per resistenza e danneggiamento, con l’esclusione del grave reato di devastazione, così come sempre sostenuto dalle difese che per anni si sono battute durante i processi cosidetti di Genova 2001. La devastazione e saccheggio è un concetto e un reato fascista che tutela l’Ordine Pubblico, nell’accezione del regime dittatoriale che imponeva l’obbligo di obbedienza al dittatore. Oggi tale reato deve essere soppresso perchè contrasta con un altro Ordine, che è quello democratico, pluralista e costituzionale che prevede la tutela dei cittadini che esercitamo i loro diritti, quali quello di manifestare nelle piazze e in ogni luogo dove si esprime la propria convivenza civile e democratica E’ importante dire che la sezione del Tribunale di Roma, in altro processo per gli stessi fatti del 15 ottobre aveva condannato un giovane a 5 anni di carcere, considerandone la partecipazione in misura minima.”.
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