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Cavallerizza Occupata: tante parole, tante perplessità

– La rimozione della Cavallerizza Reale dal programma di cartolarizzazione del Comune di Torino

– l’esclusione della privatizzazione, e di qualunque uso a fini speculativi del complesso della Cavallerizza Reale, in quanto bene collettivo di alto valore identitario

– il mantenimento della destinazione pubblica nel rispetto della vocazione culturale dell’insieme

– l’incompatibilità del complesso con un frazionamento, considerata la sua natura unitaria e la rilevanza storico-architettonica, come riconosciuta dall’Unesco

– la garanzia per i cittadini e le cittadine di poter conoscere e attraversare la struttura nel suo complesso nonché la messa in sicurezza degli spazi

Oltre alle suddette richieste, l’assemblea è sempre stata chiara su essere aperta a un dialogo con le istituzioni, se queste avessero garantito una progettazione partecipata aperta a tutta la cittadinanza sul bene e per questo vi è stata interlocuzione tra l’assemblea cavallerizza 14:45 e il comune per raccomandare questo processo virtuoso.

Lunedì 2/2 si è svolta la riunione delle commissioni cultura di Comune e Regione. Presenti all’incontro l’assessore al bilancio del Comune Passoni e l’assessore alla cultura e turismo della regione Parigi.

Senza esitazioni, gli assessori hanno immediatamente reso noto che il Protocollo d’Intesa, che vede la collaborazione di Istituzioni comunali e regionali, Università e soggetti privati (unico citato il colosso torinese Teatro Stabile), è già in fase di elaborazione. Allo stesso modo però affermano di voler effettuare un percorso di progettazione partecipata.

E qui arriva la prima grande contraddizione, che sarà fil rouge delle successive due ore d’incontro, mettendo più di una volta in grande imbarazzo i due assessori.

Nelle due ore di riunione la parola “partecipazione” assume di fatto differenti significati, dipende da chi la utilizza. Per Passoni non c’è differenza tra “partecipazione” e “interlocuzione” e propone una distinzione di tavoli di lavoro. Come dire, uno dove si prendono le decisioni e uno dove si finge di confrontarsi (nel primo caso presenti i soggetti del patto d’intesa, nel secondo la cittadinanza e le istituzioni).

Un’altra volta in città si assiste a dubbie operazioni dell’amministrazione su spazi cittadini che dovrebbero essere beni collettivi. Per questo l’assemblea Cavallerizza 14:45 oltre a mantenere l’occupazione dello stabile con tutte le sue attività e accessibilità, ha lanciato per fine febbraio il “Forum delle idee”, l’inizio della progettazione partecipata, invitando il resto della cittadinanza a pensare e a dar vita ad un futuro differente per la Cavallerizza Reale che si contrappone senza se e senza ma, alle logiche di interesse che caratterizzano le sale consiliari.

 

Leggi il comunicato stampa dell’ Assemblea Cavallerizza 14:45

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