InfoAut
Immagine di copertina per il post

Contro ogni Fascismo, mai un passo indietro. Avanti All Reds!!

Alcune persone, Antifascisti del territorio, presenti nell’area antistante l’impianto sportivo, hanno riconosciuto in un giocatore della squadra ospite un personaggio noto per essersi distinto e distinguersi, da oltre dieci anni, in gravi comportamenti ispirati dalla più becera delle idee, quella fascista.
Tale soggetto è noto anche a noi per atteggiamenti sul campo, non solo poco sportivi e provocatori, ma soprattutto per chiare manifestazioni di apologia del fascismo, come saluti romani o insulti alla Memoria. Data la sua appartenenza ad organizzazioni neofasciste romane ed i suoi trascorsi, gli antifascisti presenti hanno preteso che il soggetto in questione non si avvicinasse allo spazio dove si sarebbe dovuto tenere l’incontro di rugby. Spazio che fa della Memoria un suo valore fondante, che non dimentica i compagni e gli amici uccisi da mani e lame fasciste, spazio che ha perso un fratello per colpa di queste lame e dove vive il circolo ANPI Renato Biagetti a lui dedicato.

Per questo le persone sensibili alla Memoria non potevano accettarlo ed hanno quindi preteso il suo allontanamento. In tutto ciò la nostra squadra, consapevole che la presenza di quel giocatore e la situazione generatasi avrebbero potuto minare la serenità di tutti, ha preferito rinunciare alla partita. Non siamo scesi in campo accettando il fatto che la vittoria sarebbe stata data d’ufficio ai Corsari Rugby, ponendo fine alla farsa inscenata da colui che, con fare innocente, ancora dichiarava di voler giocare solo a Rugby.

Noi All Reds non abbiamo impedito a nessuno di giocare. Abbiamo voluto evitare ogni spiacevole situazione, in primis quella suggerita dai perbenisti del giorno dopo che, accusandoci di aver fatto male al rugby, avrebbero al nostro posto giocato con l’obiettivo di rompere le costole in campo a giocatori non graditi.
“Così avrebbe prevalso e vinto lo sport”.
“Così avreste regolato i conti sul campo”.
“Così avreste giocato una bella partita”.Ci dicono che a rugby si fa così.

Si spostano, in maniera ipocrita e vigliacca , sul campo i malumori. Si approfitta del gioco duro per far male all’avversario.
Ma in campo tutto è lecito, in primis l’ipocrisia?
Scusateci se non abbiamo voluto essere attori di questa farsa. Scusateci se abbiamo voluto impedire che sul campo si inscenasse l’ennesimo teatrino per una persona solita a provocazioni e dileggio. Scusateci se abbiamo voluto evitare che la partita potesse assumere dei brutti connotati anche fuori dal campo per la deplorevole identità politica di una persona. Scusateci se abbiamo preferito “regalare” una vittoria ai Corsari evitando spiacevoli situazioni. A noi piace rispettare il gioco, i nostri tifosi, le bambine e i bambini che con noi si avvicinano al rugby. A noi piace liberare gli spazi e renderli fruibili a tutti, condividere l’impianto con progetti e realtà che non hanno la possibilità di una struttura sportiva, come la prima squadra gay-friendly d’ Italia.
A noi piace uno sport popolare, libero e autogestito. I nostri valori sono l’antifascismo, l’antisessismo e l’antirazzismo. Il nostro rugby a qualcuno non piace. Lo dimostra il caso mediatico superficiale, fazioso e diffamatorio, inscenato in meno di 24 ore, dai “web-tabloid” di rugby ai social network, dai quotidiani nazionali ai Tg regionali.

Domenica abbiamo difeso il rugby. Lo abbiamo protetto dal provocatore di turno. Lo abbiamo liberato da un’ anticultura che molti si rivendicano parlando a bocca piena di “sport senza politica”, mentre scendono in campo inneggiando al fascismo. Abbiamo garantito la tranquillità e la serenità di tutti sacrificando noi stessi, accettando ogni conseguenza, con la responsabilità di chi ama questo sport e lo vive con sacrificio e passione.

All Reds Rugby Roma

Per completezza rimandiamo anche ad un altro contributo raccolto da Indipendenti.eu

Antifascisti sempre! Noi non abbiamo nulla da nascondere. Luca C.invece?

Luca non è un ingenuo rugbista, ma un fascista che fa il gioco sporco.

Ieri, 23 marzo, si doveva disputare la partita All reds-Corsari presso il campo dell’ex cinodromo. All’interno della squadra dei Corsari è presente anche Luca C., che è stato bloccato prima dell’ingresso da numerose e numerosi antifascisti di Roma Sud con cui si conosce da anni. Gli All Reds per gestire una situazione difficile si sono a quel punto assunti la responsabilità di non disputare la partita, perdendo a tavolino. Ma del resto la correttezza della squadra é cosa nota e, da ormai 7 anni di campionati, è riconosciuta dentro e fuori il campo da gioco. Le chiacchiere che stanno girando in rete sono imbarazzanti, i fatti dicono altro. Ma oggi prendiamo parola come Acrobax per scrivere il perché, quell’individuo, ha trovato un’ostilità così grande, anche se in un’occasione sportiva.Per fare questo, però, abbiamo necessità di fare un passo indietro di qualche anno. Infatti, il collettivo che ha occupato Acrobax, si è formato più di 12 anni fa all’interno dell’Università  Roma Tre; e proprio all’interno dell’università abbiamo conosciuto il nostro sportivo senza macchia.

Citiamo solo alcuni esempi.

La prima apparizione del nostro, 10 anni fa nella facoltà di scienze politiche, è avvenuta con una squadraccia di 20 fascisti che hanno aggredito attivisti e attiviste del collettivo di quella facoltà.

Qualche anno dopo lo stesso era tra i protagonisti dell’iniziativa organizzata sempre all’università, con l’allora Ministro dell’Agricoltura Alemanno, che terminò con diverse persone dei collettivi contuse grazie ad una gestione delle forze dell’ordine al seguito del servizio d’ordine a dir poco squadrista del ministro.

Ancora, il nostro è tra i membri fondatori della struttura neofascista Foro753, resasi nota per una serie di aggressioni in questo territorio.

Anche sul campo che dice di rispettare tanto, da tifosi e sostenitori degli All Reds abbiamo chiaro il ricordo del nostro che festeggiava con saluto romano e insultava gli altri giocatori.

Ora la questione del limite sottile tra politica e sport per noi è superata da tempo e, il suddetto, ne è ben cosciente oltre ad esserne in parte responsabile.

Quindi Luca C. é un giocatore di rugby con una chiara posizione politica che ha già espresso pubblicamente, fuori e dentro il campo.

E’ consapevole di tutto questo e, infatti fino ad oggi, non è mai venuto al cinodromo.

In conclusione qualche domanda: è Luca C. un tesserato FIR e amante del rugby? Si.

E’ un attivista politico che si è reso protagonista di aggressioni e posizioni violente? Si

E’ un neofascista dichiarato che ha già portato la politica sul campo? Si.

Ha giocato sporco con la sua squadra mettendola in una situazione difficile giocando una provocazione evidente? Noi crediamo di si. Lo spazio dell’Ex cinodromo é uno spazio antifascista da sempre, a maggior ragione perché un nostro compagno é rimasto ucciso in un’aggressione fascista. Non permettiamo atteggiamenti o cori fascisti e non abbiamo mai avuto paura di assumercene la responsabilità. In 7 anni di attività sportiva degli All Reds in campionato, abbiamo sempre saputo trovare un equilibrio nella riuscita delle attività sportive per tutti/e quelli/e che hanno attraversato i nostri spazi.

Noi non abbiamo nulla da nascondere. Luca invece?

Laboratorio Acrobax

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

rugbysport

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Culture

Quando il polemos si fa prassi

Majakovsky aveva paura che «una corona» avrebbe potuto «nascondere la sua fronte così umana e geniale e così vera» e «che processioni e mausolei» avrebbero offuscato la «semplicità di Lenin».

Immagine di copertina per il post
Culture

Altri Mondi / Altri Modi – Conclusa la seconda edizione. Video e Podcast degli incontri

La seconda edizione del Festival Altri Mondi/Altri Modi si è chiusa. E’ stata un’edizione intensa e ricca di spunti: sei giorni di dibattiti, musica, spettacoli, socialità ed arte all’insegna di un interrogativo comune, come trovare nuove strade per uscire dal sistema di oppressione, guerra e violenza che condiziona quotidianamente le nostre vite?

Immagine di copertina per il post
Culture

Le ultime parole scritte da Malcolm X riguardavano il sionismo. Ecco cosa disse

Per Malcolm X, il sionismo era indissolubilmente legato al più ampio colonialismo europeo. In un passaggio poco conosciuto scritto poco prima del suo assassinio, affermò chiaramente che vedeva il sionismo non solo come una minaccia per la Palestina, ma per l’intero Terzo Mondo.

Immagine di copertina per il post
Culture

Oscar 2024: celebrità e stelle del cinema chiedono cessate il fuoco a Gaza

Numerose celebrità e stelle del cinema di Hollywood di alto profilo hanno manifestato il loro sostegno e la loro solidarietà ai palestinesi della Striscia di Gaza, chiedendo un cessate il fuoco sul tappeto rosso degli Oscar 2024.

Immagine di copertina per il post
Culture

Alle radici della Rivoluzione industriale: la schiavitù

E’ considerato come uno dei più noti storici dei Caraibi, insieme a Cyril Lionel Robert James, soprattutto per il suo libro intitolato “Capitalismo e schiavitù”, appena pubblicato in Italia da Meltemi editore.

Immagine di copertina per il post
Culture

ALTRI MONDI / ALTRI MODI VOL.II “Viaggio al centro della Terra”

Non si tratta di cercare degli altrove impossibili, altri mondi alternativi, comunità utopiche. Il centro della Terra è qui, in un angolo di mondo inesplorato.. in altri modi di agire, di contrapporsi, di emanciparsi, tutti da esplorare.

Immagine di copertina per il post
Culture

Art Not Genocide: oltre ventimila artisti firmano contro la presenza israeliana alla Biennale di Venezia

«Offrire un palcoscenico a uno Stato impegnato in continui massacri contro il popolo palestinese a Gaza è inaccettabile».

Immagine di copertina per il post
Culture

Immagini di classe. Produzione artistica, operaismo, autonomia e femminismo

Jacopo Galimberti, Immagini di classe. Operaismo, Autonomia e produzione artistica, DeriveApprodi, Bologna 2023

Immagine di copertina per il post
Culture

Dune nell’immaginario di ieri e di oggi

Dune può dirsi un vero e proprio mito contemporaneo capace di segnare profondamente l’immaginario collettivo

Immagine di copertina per il post
Culture

La propaganda di Israele nel più popolare sport americano

Israele ha approfittato dei 123 milioni di telespettatori, il massimo dallo sbarco sulla Luna del 1969, che hanno visto la finale del campionato di Football americano, per fare propaganda.

Immagine di copertina per il post
Culture

Il Decreto Crescita e il calcio ordoliberale

La mancata proroga del Decreto Crescita per la Serie A serve solo a dimostrare che il libero mercato del calcio non è tale

Immagine di copertina per il post
Culture

Sport e dintorni – Guardare al calcio e ai suoi stadi in altro modo è possibile

Da qualche tempo a questa parte sembra quasi che la bellezza di uno stadio di calcio sia riducibile alla modernità delle sue strutture.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Rugby italiano sempre più armato e militarizzato

La federazione italiana Rugby organizza insieme a Thales Alenia Space Italia, la joint venture tra due gruppi europei leader del comparto aerospaziale militare, la francese Thales (67%) e l’italiana Leonardo SpA (33%) il triangolare femminile a L’Aquila

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Napoli: bandiere e striscioni palestinesi alla partenza dei Giro d’Italia

Il Centro Culturale Handala Ali e attivistə Napoletanə appartenenti a centri sociali, associazioni, sindacati di base hanno preso parte ad un presidio di contestazione organizzato per boicottare la delegazione ciclistica israeliana presente al #Giro di Italia, la Israel Premier Tech.

Immagine di copertina per il post
Culture

Sport, forza e “comuni”

Riceviamo e pubblichiamo volentieri da Torino Classe Contro… Un’introduzione «La cultura è malleabile, dopo tutto, e come ogni altra cosa diventa un terreno di continuo conflitto di classe. La cultura fisica è quindi internamente divisa, pendendo sia a destra sia a sinistra […]. Se al momento sembra che il campo stia cadendo verso l’estrema destra, […]

Immagine di copertina per il post
Culture

A prescindere dal risultato, l’avidità dei padroni batte la sicurezza dei giocatori di football

I tifosi e i giocatori di football sono rimasti sconvolti il 2 gennaio quando Damar Hamlin, 24 anni, safety dei Buffalo Bills, è andato in arresto cardiaco dopo aver effettuato un placcaggio di routine in una partita trasmessa a livello nazionale contro i Cincinnati Bengals.

Immagine di copertina per il post
Culture

Juventopoli e dinastia Agnelli: lo specchio del capitalismo italiota

E’ una banalità confortante e molto spesso falsa quella che afferma che “il pallone è lo specchio del paese”. E però quanto sta succedendo in casa Juve, al di là della telenovela familiare, è indicativo dell’identità del capitalismo italiano (e probabilmente non solo).

Immagine di copertina per il post
Culture

Mondiale, Olimpiadi, Tour de France… L’overdose delle competizioni climaticide

Sci nel deserto, stadi monouso… La Coppa del Mondo in Qatar non è l’unico grande evento sportivo a distruggere l’ambiente. Si preparano nuove bombe climatiche.