InfoAut
Immagine di copertina per il post

Droni killer per l’Italia

Chi conta balle. Quotidiani del febbraio 2008. “Italia acquisirà 4 UAV Predator B/Reaper” titola qualcuno. Leggi e vieni a sapere che “La IV Commissione Difesa della Camera ha approvato l’acquisizione di 4 UAV (Unmanned Aerial Vehicle) Predator B di General Atomics, compreso il pacchetto di sensori, sistemi di controllo a terra e supporto logistico”. Per gli appassionati della materia, altri dettagli: “I velivoli si andranno ad aggiungere ai 5 Predator A acquistati nel 2004 dall’Aeronautica Militare (di cui uno perso in fase di addestramento, perdita ripianata da un ordine per 2 velivoli effettuato nel 2005) di base ad Amendola presso il 28° Gruppo Velivoli Teleguidati del 32° Stormo, 3 dei quali attualmente stanziati a Herat, in Afghanistan, per compiti di ricognizione, scorta sorveglianza e intelligence [.]”. Sorveglianza, intelligence e, quindi, niente armi. Parrebbe. L’allora sottosegretario alla Difesa garantisce: l’eventuale opzione armi passerà per il Parlamento.

Tutti un po’ distratti. Mai parlato di armi da montare sugli italici “cacciatori-assassini”. Almeno in nessuna aula parlamentare. Eppure le fonti americane, solitamente precisine e disinvolte in fatto di armi, ci dicono, «On 30 May 2012, it was reported that U.S. plans to sell kits to arm Italy’s six Reapers with Hellfire missiles and laser-guided bombs». Vale a dire che l’Italia ha ordinato, assieme a sei assassini tecnologici (e qui i numeri paiono già quelli di una lotteria: 4, 5, 6?), anche i kit per armare i Reapers con missili Hellfire e bombe a guida laser. Voglie occultate di potenza. Come la decisione del governo ‘tecnico’ di usare i quattro aerei Amx della base italiana di Herat non più per semplice ricognizione. Finora, in caso di necessità di ‘supporto aereo’ in soccorso a truppe a terra in difficoltà, erano sempre intervenuti i nostri elicotteri Mangusta A-129 con i loro missili Tow e i loro micidiali cannoni rotanti da 500 colpi al minuto. Qualche contraddizione costituzionale si affaccia.

Spara e dimentica. Lasciando da parte le questioni etico-giuridiche, scegliamo la strada oggettiva dei fatti. Curiosando, scopriamo che uno di quegli assassini volanti costa, come dicono loro, ” Us$ 36.8 million”. Più o meno 29 milioni di euro. Una bella somma per l’Italia della Cassa Integrazione da rifinanziare. Altrettanto inquietante l’intenzione di guerra, la scelta di colpire che è propria della dotazione stessa di un certo tipo di armamento. L’AGM-114 Hellfire -andiamo a scoprire- è un missile anticarro, nato per dotare gli elicotteri di capacità d’attacco contro veicoli corazzati. L’acronimo HELLFIRE, scelto anche per il suo significato evocativo di “fuoco infernale”, sta per HELicopter Launched FIre and foRgEt, missile elilanciato “spara e dimentica”. Il pilota individua il bersaglio, lo inquadra con la guida laser, schiaccia il bottone e quel piccolo siluro di un metro e largo un palmo ammazza per te. Costo di affezione tra 68.000$ e 122.000$ circa. L’uno ovviamente.

Droni alla siciliana. Dalle rivelazioni del New York Times sulla scelta statunitense di far diventare la base Nato di Sigonella, “Capitale” per i suoi attuali 7500 droni in servizio, passiamo al dettaglio del telecomando dei robot assassini. Ricordate la polemica sulle due antenne alte 149 metri e tre grandi parabole dal diametro di oltre 18 metri in Sicilia? Il sistema di telecomunicazioni satellitari della marina Usa, il Muos (Mobile User Object System), dotato di cinque satelliti geostazionari e quattro stazioni di terra. Ecco a voi il super telecomando planetario per quei killer per aria. Furono battaglie pacifiste ed ecologiste a Niscemi, a Sud della provincia di Caltanissetta, verso la Piana di Gela, al confine con l’estremità occidentale delle province di Catania e Ragusa. Per quella fabbrica di impulsi radio c’era l’Ok del Governo e dell’ex governatore siciliano Raffaele Lombardo. Ora il neogovernatore Rosario Crocetta sospende le autorizzazioni, sperando non sia stato troppo audace.

Spiccioli e supermercato. Certo, parlare di questa sofferente Italia che si arma quasi di nascosto per andare a buttar via mezzi e sacrifici umani in Afghanistan, appare quasi caricaturale rispetto alla dimensione del problema armi nel mondo. I dati resi pubblici oggi dal Sipri, il centro ricerche per la pace di Stoccolma, ci dice che, nel 2012, i Governi di tutto il mondo hanno speso l’esorbitante cifra di 1750 miliardi di dollari per mantenere le proprie strutture militari. Armi, apparato militare e il suo complessivo mantenimento. Veniamo così a sapere che il nostro Paese “cresce”, unico caso di sviluppo attuale oltre le vendite di vino: dopo un anno di assenza per il sorpasso brasiliano, torniamo nei primi 10 posti della lista di chi spende di più per armamenti. Podio per Stati Uniti, Cina e Russia. L’Italia, soltanto decima, dai conti dell’istituto svedese viaggia sui 34 miliardi di dollari, con qualche pasticcio di cambio con l’euro. Ma nel 2013 promette ufficialmente di crescere!

di Ennio Remondino per www.globalist.it

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

crisidroniguerraitaliakillermuos

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Culture

Addio a Giovanna Marini: custode della musica popolare

E’ morta a 87 anni Giovanna Marini, cantautrice e ricercatrice della tradizione orale. Ha percorso tutta Italia raccogliendo una massa sterminata di canti popolari in lingua italiana e nei vari dialetti e lingue regionali.

Immagine di copertina per il post
Culture

50 anni dalla strage di Piazza della Loggia – Maggio 2024 su Radio Onda d’Urto

Radio Onda d’Urto dedica la programmazione dell’intero mese di maggio (dal 6 al 31 maggio 2024) al 50esimo anniversario della Strage fascista, di Stato e della Nato di Piazza della Loggia, avvenuta il 28 maggio 1974 a Brescia.

Immagine di copertina per il post
Culture

Quando il polemos si fa prassi

Majakovsky aveva paura che «una corona» avrebbe potuto «nascondere la sua fronte così umana e geniale e così vera» e «che processioni e mausolei» avrebbero offuscato la «semplicità di Lenin».

Immagine di copertina per il post
Culture

Altri Mondi / Altri Modi – Conclusa la seconda edizione. Video e Podcast degli incontri

La seconda edizione del Festival Altri Mondi/Altri Modi si è chiusa. E’ stata un’edizione intensa e ricca di spunti: sei giorni di dibattiti, musica, spettacoli, socialità ed arte all’insegna di un interrogativo comune, come trovare nuove strade per uscire dal sistema di oppressione, guerra e violenza che condiziona quotidianamente le nostre vite?

Immagine di copertina per il post
Culture

Le ultime parole scritte da Malcolm X riguardavano il sionismo. Ecco cosa disse

Per Malcolm X, il sionismo era indissolubilmente legato al più ampio colonialismo europeo. In un passaggio poco conosciuto scritto poco prima del suo assassinio, affermò chiaramente che vedeva il sionismo non solo come una minaccia per la Palestina, ma per l’intero Terzo Mondo.

Immagine di copertina per il post
Culture

Oscar 2024: celebrità e stelle del cinema chiedono cessate il fuoco a Gaza

Numerose celebrità e stelle del cinema di Hollywood di alto profilo hanno manifestato il loro sostegno e la loro solidarietà ai palestinesi della Striscia di Gaza, chiedendo un cessate il fuoco sul tappeto rosso degli Oscar 2024.

Immagine di copertina per il post
Culture

Alle radici della Rivoluzione industriale: la schiavitù

E’ considerato come uno dei più noti storici dei Caraibi, insieme a Cyril Lionel Robert James, soprattutto per il suo libro intitolato “Capitalismo e schiavitù”, appena pubblicato in Italia da Meltemi editore.

Immagine di copertina per il post
Culture

ALTRI MONDI / ALTRI MODI VOL.II “Viaggio al centro della Terra”

Non si tratta di cercare degli altrove impossibili, altri mondi alternativi, comunità utopiche. Il centro della Terra è qui, in un angolo di mondo inesplorato.. in altri modi di agire, di contrapporsi, di emanciparsi, tutti da esplorare.

Immagine di copertina per il post
Culture

Art Not Genocide: oltre ventimila artisti firmano contro la presenza israeliana alla Biennale di Venezia

«Offrire un palcoscenico a uno Stato impegnato in continui massacri contro il popolo palestinese a Gaza è inaccettabile».

Immagine di copertina per il post
Culture

Immagini di classe. Produzione artistica, operaismo, autonomia e femminismo

Jacopo Galimberti, Immagini di classe. Operaismo, Autonomia e produzione artistica, DeriveApprodi, Bologna 2023

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Rafah: le trattative tra Israele e Hamas e il sostegno (apparentemente) in bilico degli Stati Uniti.

Un approfondimento con Eliana Riva, caporedattrice di Pagine Esteri, sullo stato delle trattative in corso al momento al Cairo tra la resistenza palestinese e Israele..

Immagine di copertina per il post
Formazione

La guerra entra in classe

I come Intelligence. Il nome del “progetto” non lascia spazi a dubbi o fraintendimenti.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

La truffa del G7: i ministri dei Paesi più industrializzati e inquinanti al mondo annunciano false promesse per fronteggiare la questione climatica.

Riflessioni e valutazioni conclusive di una settimana di mobilitazione, scritte a più mani tra chi ha partecipato al percorso di costruzione della contestazione.

Immagine di copertina per il post
Formazione

La parte del torto

Una riflessione che parte da alcune studentesse e studenti della Sapienza in merito alla mobilitazione per il boicottaggio degli accordi università-Israele.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Contro la vostra “pace” e il vostro “lavoro” la lotta è solo all’inizio

Primo maggio a Torino: con la resistenza palestinese, contro il governo della crisi sociale.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La contraddizione ecologica e l’opposizione alla guerra: riflessioni sulla mobilitazione contro il G7 Ambiente e Energia.

Le giornate di mobilitazione appena trascorse e quelle che abbiamo di fronte ci dicono alcune cose rispetto alle tendenze dell’oggi, dei soggetti che si muovono, delle lotte che si intrecciano. Prima di pubblicare il contributo di notav.info che ritorna sulle ragioni della mobilitazione verso il G7 Ambiente Energia di Venaria e sulla cronaca delle giornate di lotta, diamo alcuni spunti di riflessione..

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Puntata speciale 25 aprile: resistenze di ieri e di oggi.

In questa puntata del 25 aprile dell’informazione di Blackout abbiamo voluto sottolineare il legame forte e prioritario che ha la resistenza palestinese oggi con le possibilità che si aprono anche alle nostre latitudini.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Tamburini di guerra

Mentre gli stati continuano ad ammassare armamenti il tentativo di condizionamento dell’opinione pubblica sull’inevitabilità della guerra raggiunge nuove vette, tra giornalisti che lodano i benefici per l’economia dell’industria delle armi, propaganda nelle scuole e proposte politiche scellerate.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

“Siamo dalla parte giusta della storia”. Luigi ci scrive dal carcere

Luigi ci scrive dal carcere. Pubblichiamo di seguito il testo.