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Elettroshock. Intervista al Collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud

Questo libro propone un viaggio nella storia delle shock terapie, che precedono e accompagnano l’applicazione della corrente elettrica al cervello degli esseri umani, per provocare uno shock,ritenuto appunto “terapeutico”.

Il collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud documenta come l’elettroshock non sia un metodo desueto, ma continui ad essere utilizzato anche in Italia, dove lo si pratica in più di novanta strutture pubbliche e private.

Per sfatare il mito che le shockterapie, comprese quelle elettroconvulsive, siano barbarie di altri tempi, gli autori propongono le testimonianze di persone in carne ed ossa, vive e vegete, che sono state sottoposte all’elettroshock. Inoltre, informano che viviamo in un Paese nel quale vietare queste pratiche è stato dichiarato incostituzionale.

Questo lavoro vuole essere uno strumento per ampliare la riflessione e il confronto sul delicato tema dei metodi terapeutici ai quali le persone, soprattutto quelle vittime di etichette psichiatriche, vengono costrette, il più delle volte senza esserne nemmeno informate.

Il Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud, attivo dal 2005, si propone come un gruppo sociale che, costruendo occasioni di confronto, dialogo, controinformazione e aiuto, vuole sostenere le persone colpite dal pregiudizio psichiatrico.  

In occasione della presentazione del volume che si terrà il 22 marzo alle ore 18,00 presso lo Spazio Antagonista Newroz, in via Garibaldi 72, a Pisa, abbiamo intervistato Andrea del collettivo antipsichiatrico.

 

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Qui puoi scaricare gratuitamente il libro da artaudpisa.noblogs.org 

 

Il Collettivo si riunisce tutti i martedì alle ore 21,30 presso lo Spazio Antagonista Newroz, in via Garibaldi 72, a Pisa.

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