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Gemini – Per un network delle radio indipendenti

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Abbiamo intervistato un’organizzatrice dell’Assemblea online per un network di radio indipendenti che si terrà domani pomeriggio alle 17 per capire quali siano gli obbiettivi e gli intenti del progetto. Buona lettura!

Qual è lo scopo dell’iniziativa e da che percorsi nasce?

Gemini Network nasce dalle storie politiche di alcune radio e web radio indipendenti, legate ad anime eterogenee dell’attivismo nel nostro paese, che fin dalla loro fondazione hanno saputo raccontare territori, vertenze, esperienze sociali e produzioni culturali che altrimenti sarebbero rimaste sommerse. E lo hanno sempre fatto tenendo al centro la questione del diritto d’autore e della fruibilità dei contenuti oltre le logiche del profitto e del sapere per pochi, per chi può permetterselo. In questi mesi Radio Sherwood (Padova), Radio Sonar (Roma), Lautoradio (Perugia), Radio Roarr (Pisa), Radio Ciroma, Radio Città Aperta e Radio No Borders (Milano) hanno iniziato a ragionare sull’opportunità di ri-connettersi e creare una piattaforma, fin da ora assolutamente aperta e plurale, per ospitare contenuti capaci di raccontare il febbrile e eterogeneo “mondo di sotto”, in un’ottica di cooperazione e indipendenza, che sono le nostre parole-chiave. Il nome Gemini è stato scelto a imperitura memoria di Corrado Gemini, attivista impegnato sui temi del copyleft che da anni sognava un coordinamento simile a quello che cerchiamo ora di costruire.

Quale è stato il ruolo delle radio indipendenti durante l’emergenza Covid?

Il vasto mondo del podcasting, che da diversi anni si sta imponendo dentro e si margini del mercato culturale, ha sicuramente incontrato una grande espansione in termini di fruizione negli ultimi mesi. Sono nati podcast ad hoc per raccontare la quarantena e sono incrementati gli ascolti di quelli già esistenti (mainstream e indipendenti), a colmare il vuoto del distanziamento sociale, a creare nuove reti, vuoi di mutuo aiuto, vuoi di dibattito, vuoi di semplice ma fondamentale intrattenimento. Tra le radio del network ci siamo raccontati i dati degli accessi ai siti, alle pagine e il numero di play in forte aumento dall’inizio del lockdown. Gemini Network crede che la crossmedialità e il networking possano e debbano attraversare l’emergenza per rappresentare un’ancora, o meglio, un megafono, nella crisi della quale ormai stiamo varcando la soglia.

Come sta cambiando il mondo della comunicazione digitale, e in particolare delle web radio, e che uso collettivo dal basso se ne può fare?

La possibilità di realizzare una trasmissione in diretta o di creare un podcast di buona qualità con mezzi sempre più alla portata di tutt*, rende la dimensione della web radio ancora più attraversabile e capace di essere strumento collettivo per il racconto sociale e culturale. In più, l’esplosione social network in corso da oltre un decennio, con la moltiplicazione di piattaforme e il profondo mutamento delle modalità di utilizzo delle stesse, permette di raggiungere e consolidare pubblici variegati e agganciare anche chi credevamo potesse essere disinteressato o irraggiungibile. Per le realtà organizzate una web radio indipendente che si mette in rete con realtà sorelle, può raccontare il proprio territorio forte della stessa capillarità della piattaforma; per le/i singol* può essere un’occasione di content creation e diffusione culturale e sociale non più a livello individuale, come un racconto interiore, ma come un fatto pubblico, dunque segnatamente politico. In prospettiva di continuità e rinnovamento, crediamo che le/i più giovani possano accorgersi dell’estrema attualità e della grande potenza espressiva di un mezzo di comunicazione che ha visto il massimo della popolarità proprio tra quella generazione ormai memetica dei “boomer”, quindi riempirlo dei loro contenuti e delle loro forme.

Quali sono gli obbiettivi dell’assemblea?

L’assemblea di sabato 16 maggio vuole presentare il progetto a chiunque nutra un interesse verso il mondo del mediattivismo e della diffusione di contenuti sociali e culturali a mezzo radiofonico. Non importa essere già parte di una radio o essere attivist* di strutture precise: vogliamo partire da un’idea di rete ben posizionata capace di accogliere e dare voce a mondi non ancora intercettati. Sono già molte le realtà che ci hanno contattato per intervenire e aderire, ma vogliamo che sia un momento completamente inclusivo, fatto di Q&A, di messa in comune di idee e prospettive, verso quella più ambiziosa: una redazione diffusa.

 

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pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

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