Genova, premi per il ‘dottor mimetica’ di Bolzaneto 2001
Solo un anno dopo, quando la direzione generale dell’Asl 3 ha dovuto stilare la lista dei dirigenti ‘medici più meritevoli’, Toccafondi compare nell’elenco dei ‘promossi’. Una ‘retribuzione di risultato’ della somma di 4548,79 euro consegnati al medico che, scrivono i giudici, ‘anziché lenire la sofferenza delle vittime di altri reati, l’aggravò, agendo con particolare crudeltà su chi inerme e ferito, non era in grado di opporre alcuna difesa, subendo in profondità sia il danno fisico, che determina il dolore, sia quello psicologico dell’umiliazione causata dal riso dei suoi aguzzini’. Dottore sporco del sangue della macelleria di Genova ma segnato pure dal cinismo e crudeltà del suo curriculum post-Genova: Toccafondi è stato condannato ad un anno per omicidio colposo per la morte, avvenuta nel 2002, di una detenuta sudamericana rinchiusa nel carcere di Pontedecimo: la donna è deceduta in seguito ad una malattia infettiva diagnosticata in ritardo. Fattacci sui quali nemmeno la corporazione dell’Ordine dei medici ha avuto mai l’interesse e il coraggio di intervenire.
Precursore dell’Asl 3 di Genova è stato il ministero degli interni, che tramite gli uomini della gestione Giovanni De Gennaro e della continuità Antonio Manganelli, ha garantito onori, premi e promozioni agli ‘alti dirigenti del macello’: per Francesco Gratteri, Gianni Luperi, Gilberto Caldarozzi, Vincenzo Canterini, Spartaco Mortola e tanti altri, Genova 2001 ha rappresentato una sanguinosa rampa di lancio per ignobili carriere.
A dieci anni dal G8 di Genova, tutto ciò restituisce la cifra di ‘cosa è cambiato’ ai piani alti del nostro paese.
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