InfoAut
Immagine di copertina per il post

Il cantante Mos Def si è sottoposto all’alimentazione forzata

Yassin Bey, cantante hip hop conosciuto come Mos Def, si è sottoposto volontariamente alla pratica dell’alimentazione forzata: la stessa a cui sono costretti i prigionieri di Guantanamo – il carcere di massima sicurezza allestito a Cuba per alcune persone sospettate di terrorismo dagli Stati Uniti – che a marzo hanno iniziato uno sciopero della fame, per protestare contro le condizioni di detenzione a cui erano sottoposti. La procedura è stata registrata in un video dall’organizzazione no-profit “Reprieve”, diffuso successivamente dal Guardian.

Yassin Bey, vestito con la tuta arancione dei prigionieri di Guantanamo, è stato legato su una sedia, in modo da immobilizzarlo. Con la testa all’insù, gli è stato infilato un piccolo tubo dentro una narice e giù fino alla gola.

Scrive l’Atlantic che i soldati statunitensi praticano l’alimentazione forzata due volte al giorno a chi fa lo sciopero della fame. I detenuti vengono legati su una sedia e a ognuno sono somministrate grandi quantità di liquidi nutrienti e di acqua. Finita la procedura i prigionieri devono rimanere sulla sedia per altre due ore, in modo che i liquidi vengano effettivamente digeriti. Non possono neanche andare in bagno, in caso di necessità. Anche la rimozione del tubo infilato nel naso, hanno raccontato, è molto dolorosa.

Molte associazioni internazionali, come la Croce Rossa Internazionale e l’Associazione Medica Mondiale hanno spiegato che ai detenuti considerati sani di mente deve essere riconosciuto il diritto di fare lo sciopero della fame. L’amministrazione di Barack Obama ha difeso però i metodi utilizzati a Guantanamo, compresa l’alimentazione forzata, che secondo loro rispetterebbe tutte le norme dei protocolli sull’assistenza dei detenuti: non si tratta né di violenza né di ritorsione, è stato spiegato in un documento pubblicato a marzo 2013.

Molti detenuti di Guantanamo hanno iniziato a marzo a protestare contro le condizioni del centro e soprattutto per il fatto di essere detenuti senza accuse, dato che la stragrande maggioranza di loro non ha processi a carico. Questa frustrazione è stata anche riconosciuta dagli stessi militari statunitensi – che hanno però assicurato che nella prigione nessuno è mai stato in pericolo di vita – e dipenderebbe soprattutto dal fatto che i prigionieri vedono sempre più lontana la realizzazione della promessa di chiudere la prigione: Obama ha firmato un ordine esecutivo per chiudere il carcere poco dopo essersi insediato, nel 2009, ma il Congresso non ha mai votato la sua attuazione e non intende farlo, almeno finché i repubblicani avranno la maggioranza alla Camera.

Dopo aver visto il video di Yasiin Bey, molti si sono chiesti se anche la pratica dell’alimentazione forzata possa essere definita tortura. Si tratta in ogni caso di una pratica cruda, che è stata associata – pur trattandosi di metodi differenti – a quella del waterboarding, con cui i soldati statunitensi forzavano i prigionieri di guerra iracheni durante gli interrogatori. E la scelta di Bey ha ricordato a molti quella di Christopher Hitchens, grande scrittore e polemista morto nel 2011, che si sottopose al waterboarding per verificarne la crudeltà. In questo caso i prigionieri venivano posizionati a testa in giù e con le gambe alzate. Veniva poi versata dell’acqua sulla loro faccia, coperta da un panno: si trattava in sostanza di una forma di annegamento controllata, in cui l’acqua invadeva le vie respiratorie e costringeva i muscoli della faringe.

Oltre al racconto di Hitchens, era stato diffuso un video che suscitò molte polemiche e dibattiti sui metodi “estremi” utilizzati dai soldati americani, su ordine dell’amministrazione.

da Il Post

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

carcereGuantanamosciopero della fame

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Culture

Hillbilly highway

J.D. Vance, Elegia americana, Garzanti, Milano 2024 (prima edizione italiana 2017). di Sandro Moiso, da Carmilla «Nonna, Dio ci ama?» Lei ha abbassato la testa, mi ha abbracciato e si è messa a piangere. (J.D. Vance – Elegia americana) Qualsiasi cosa si pensi del candidato vicepresidente repubblicano, è cosa certa che il suo testo qui recensito non potrebbe […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Kamo, Lenin e il “partito dell’insurrezione”

Emilio Quadrelli, L’altro bolscevismo. Lenin, l’uomo di Kamo, DeriveApprodi, Bologna 2024

Immagine di copertina per il post
Culture

Prefazione di Premières Secousses, il libro di Soulèvements de la Terre

Abbiamo tradotto la prefazione del libro dei Soulèvements de la Terre dal titolo Premières Secousses, uscito ad aprile per le edizioni La Fabrique.

Immagine di copertina per il post
Culture

Festa di Radio Onda d’Urto – Il programma

Da mercoledì 7 a sabato 24 agosto 2024 in via Serenissima a Brescia 18 serate di concerti, dibattiti, djset, presentazioni di libri, enogastronomia, spazio per bambine-i…

Immagine di copertina per il post
Culture

Marx: scomodo e attuale, anche nella vecchiaia

Marcello Musto, professore di Sociologia presso la York University di Toronto, può essere considerato tra i maggiori, se non il maggiore tra gli stessi, studiosi contemporanei di Karl Marx.

Immagine di copertina per il post
Culture

Immaginari di crisi. Da Mad Max a Furiosa

Per quanto diversi siano i film della saga, ad accomunarli è certamente la messa in scena di un “immaginario di crisi” variato nei diversi episodi in base al cambiare dei tempi, dei motivi, delle modalità e degli sguardi con cui si guarda con inquietudine al presente ed al futuro più prossimo.

Immagine di copertina per il post
Culture

Le monde est à nous

Rap e seconde generazioni: dare voce ai senza voce

Immagine di copertina per il post
Culture

Occupazione temporanea del MAXXI: dal mondo dell’arte pro Palestina

Occupazione temporanea del MAXXI – mobilitazioni dal mondo dell’arte
in sostegno della Palestina.

Immagine di copertina per il post
Culture

Addio a Giovanna Marini: custode della musica popolare

E’ morta a 87 anni Giovanna Marini, cantautrice e ricercatrice della tradizione orale. Ha percorso tutta Italia raccogliendo una massa sterminata di canti popolari in lingua italiana e nei vari dialetti e lingue regionali.

Immagine di copertina per il post
Culture

50 anni dalla strage di Piazza della Loggia – Maggio 2024 su Radio Onda d’Urto

Radio Onda d’Urto dedica la programmazione dell’intero mese di maggio (dal 6 al 31 maggio 2024) al 50esimo anniversario della Strage fascista, di Stato e della Nato di Piazza della Loggia, avvenuta il 28 maggio 1974 a Brescia.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Stati Uniti: Leonard Peltier, 80 anni di cui 48 di carcere

80° compleanno di Leonard Peltier, attivista per i diritti dei nativi americani e prigioniero politico.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Luigi Spera: cade l’accusa di terrorismo

La Corte di Cassazione ha fatto cadere l’accusa di attentato terroristico per Luigi Spera, annullando l’ordinanza del Tribunale del riesame di Palermo, che aveva qualificato il reato attribuito a Luigi non come semplice incendio ma come attentato incendiario terroristico.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Lettera dalle detenute del carcere di Torino

Le detenute del carcere di Torino hanno iniziato uno sciopero della fame a staffetta. A comunicarlo è Nicoletta Dosio che ha ricevuto la lettera.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Carcere: suicidi, sovraffollamento, abusi in divisa. C’è chi evade per non morire

Nuove evasioni dalle prigioni italiane. Un detenuto originario della Puglia, è evaso nella serata di domenica 9 settembre dal carcere di Avellino.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Vietato protestare contro Leonardo spa!

Le lettere indirizzate a Luigi Spera, recluso nel carcere di Alessandria, sottoposte a censura!

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Luigi dal carcere: “siano i territori a dettare l’agenda politica delle istituzioni”

Pubblichiamo la lettera di Luigi in occasione del corteo NO Ponte svoltosi ieri a Messina..

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Sul “carcere sicuro” del ministro Nordio

Ripubblichiamo da Quarticcolo Ribelle un commento in merito alla conversione in legge del decreto “carcere sicuro”.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Giorni di protesta nelle carceri italiane

Sono giorni di proteste nei penitenziari italiani, da Trieste a Torino.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Il caso Luigi Spera: l’accusa di terrorismo e la misura preventiva nel carcere speciale

Nei giorni scorsi è stata depositata un’interrogazione parlamentare da parte del deputato di AVS Marco Grimaldi in merito alla detenzione preventiva nel carcere di massima sicurezza di Alessandria di Luigi Spera, da quasi 4 mesi detenuto con l’accusa di terrorismo.