L’Arte della lotta: autoinchieste, trasformazione e ricomposizione del lavoro vivo
Un seminario per discutere di ricomposizione sociale del lavoro vivo: dai lavoratori dell’arte e dello spettacolo alle figure del lavoro cognitivo, assoggettate alle costrizioni del lavoro creativamente mobile e flessibile, soffrono la riduzione delle proprie conoscenze, informazioni e relazioni a mero capitale sociale a uso e consumo di imprese sia pubbliche che private. Da decenni assistiamo all’affermarsi di meccanismi caratterizzati dal rischio individuale, dalla competizione indiscriminata, dall’autoimprenditorialità, tipici di un mondo del lavoro autonomo in continua e profonda trasformazione. Nei territori, scuola e università, in cui coesistono produzione e circolazione della merce-sapere, le lotte negli ultimi vent’anni hanno saputo scoperchiare il vaso della presunta neutralità di queste nuove forme di accumulazione; sembrano invece di più lunga e travagliata gestazione i processi di contro-soggettivazione di altre figure del “cognitariato”. E con essi le possibilità di reciproco riconoscimento.
Arrivano dei segnali significativi da nuove esperienze di lotta e mobilitazione che sia in Italia che nel resto di Europa e Mediterraneo, vedono i “creativi” impegnati nella ripresa del conflitto sui saperi. Parliamo dei teatri occupati in Italia, del ruolo svolto dai lavoratori dell’arte in processi rivoluzionari più ampi in Tunisia oppure in Grecia; delle mobilitazioni e dell’iniziativa politica di realtà autonome di artisti che dall’Inghilterra alla Spagna provano a costruire un piano “comune” dell’arte e della cultura libera da meccanismi di mercificazione e sfruttamento, una galassia di soggetti nuovi che fanno della cooperazione e dell’autonomia un tratto fondamentale del proprio lavoro artistico e culturale.
La sfida che quindi ci vogliamo porre è quella di ipotizzare tendenze e traiettorie ricompositive all’interno delle trasformazioni del lavoro. Lavoratori dell’arte e dello spettacolo, studenti e lavoratori della conoscenza, soggettività del “lavoro autonomo” e del lavoro vivo nel suo complesso, possono e devono trovare un piano comune di iniziativa politica.
Gli obiettivi del seminario saranno quelli di identificare, a partire da percorsi di autoinchiesta e di conricerca, sia i nodi problematici (e in taluni casi ambivalenti) di discorsi ed esperienze diverse, sia i possibili piani di convergenza da attraversare nel nome di lotte comuni.
Il seminario sarà suddiviso in tre sessioni. La prima è dedicata a una contestualizzazione teorica delle lotte nel campo dei saperi e della cultura, con analisi sui processi di precarizzazione e soggettivazione, di sfruttamento e resistenza dei lavoratori cognitivi dentro le metamorfosi della composizione di classe. Nella seconda sessione – a partire dai tentativi di autorganizzazione del precariato cognitivo degli ultimi dieci anni – si confronteranno esperienze di mobilitazione e riappropriazione dei lavoratori dell’arte, dello spettacolo e della conoscenza a livello italiano e transnazionale. Nella terza sessione proveremo invece a porre il nodo della ricomposizione, attraverso la discussione tra differenti progetti di inchiesta militante tra differenti figure del lavoro vivo e dentro le lotte contemporanee.
Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.