InfoAut
Immagine di copertina per il post

Nuove proteste, La Familia corre in soccorso di Netanyahu

||||

Gli hooligans, tifosi del Beitar Gerusalemme ed estremisti di destra, sono stati protagonisti in questi giorni di aggressioni e pestaggi a danno di manifestanti anti-Netanyahu. Le contestazioni però non si arrestano, il premier in difficoltà

 

di Michele Giorgio   il Manifesto

Gerusalemme, 31 luglio 2020, Nena News – C’erano in strada ieri a Gerusalemme anche gli hooligans di estrema destra, La Familia, “tifosi” del Beitar Gerusalemme, nella serata che ha visto nella città e a Tel Aviv due nuove ampie manifestazioni organizzate da Bandiera Nera e altri gruppi davanti alle residenze ufficiali del premier Netanyahu e del ministro della sicurezza interna Ohana. La Familia ha mantenuto la promessa, non ha mancato l’appuntamento a dispetto dello schieramento delle forze di sicurezza e delle assicurazioni date dal capo della polizia ad interim Motti Cohen: «Non consentiremo alcuna violenza contro i manifestanti, i civili e gli agenti». Ma la stessa polizia è stata accusata nei giorni scorsi di brutalità, di usare i cannoni ad acqua per ferire i dimostranti e di non aver fatto nulla per fermare i picchiatori di La Famiglia e, a Tel Aviv, di altri hooligan di estrema destra, i Fanatics, “tifosi” del Maccabi.  Tanto che è dovuto intervenire il capo dello stato, Reuven Rivlin, per chiedere che sia fatto il possibile per impedite le violenze e proteggere i manifestanti. Non pochi israeliani hanno avuto un assaggio, nei giorni scorsi, della mano pesante della polizia. Non paragonabile comunque a quella che di solito viene usata nei confronti delle proteste palestinesi, a Gerusalemme Est e soprattutto in Cisgiordania, dove i militari israeliani e la guardia di frontiera (un corpo paramilitare della polizia) fanno uso anche di armi da fuoco contro i palestinesi.

Netanyahu non si è unito all’appello di Rivlin. Messo sotto pressione per la sua gestione della crisi economica causata dal coronavirus e anche, da una parte dei manifestanti, per le accuse di corruzione di cui dovrà rispondere nei prossimi mesi al tribunale di Gerusalemme, il primo ministro ripete di essere vittima di complotti della sinistra e dei media. Ieri ha preso di mira la stazione tv Canale 12. I suoi sostenitori si sono subito mobilitati. La Familia ha chiamato i propri aderenti a radunarsi al complesso della Prima Stazione di Gerusalemme, non lontano dalla residenza del premier, per «mostrare» ai manifestanti anti Netanyahu che «le regole del gioco sono cambiate». E ha già preso parte a due contro-dimostrazioni a Gerusalemme scagliandosi contro i manifestanti. «Gli odiatori e i demolitori di Israele prendono in giro i simboli ebraici e danneggiano ogni valore ebraico», ripetono in questi giorni sui social i leader di La Familia. «Nessuno poteva immaginare che ciò potesse accadere nello Stato di Israele – aggiungono riferendosi ai manifestanti avversari -, continuano a caricare foto e video, denigrano noi e la religione ebraica. Pertanto – avvertono – non intendiamo rimanere indifferenti».

La Familia ufficialmente è solo un gruppo di tifosi. In realtà, sin dalle sue origini, è una organizzazione di estrema destra a tutti gli effetti, fortemente razzista e antiaraba, che si rifà al movimento giovanile sionista revisionista, Beitar, che assieme a forze di destra, anni dopo, ha formato il Likud, il partito oggi guidato di Netanyahu. Lo stesso primo ministro è un tifoso accanito del Beitar Gerusalemme, club che si porta dietro il marchio dell’estrema destra e che è noto nel mondo per la violenza e la rabbia dei suoi tifosi. Le partite di calcio tra il Beitar Gerusalemme e le squadre arabe di solito sono costellate di insulti e avvertimenti minacciosi che spesso si traducono in aggressioni fisiche. Secondo il quotidiano Haaretz, in passato Netanyahu ha mostrato parecchia simpatia per La Familia nonostante fosse già indicata come pericolosa dalle stesse forze di sicurezza.

Il pericolo di aggressioni, come quelle avvenute nei giorni scorsi, ha spinto alla fondazione del gruppo Protest Watch, a protezione dei manifestanti minacciati da provocatori. Invece la conduttrice televisiva Emilie Moatti e alcuni attivisti di sinistra hanno raccolto fondi per farsi proteggere da una società di sicurezza e per acquistare telecamere di sorveglianza. In ogni caso, spiegavano ieri sera gli organizzatori delle manifestazioni, non si faranno più intimidire dagli attacchi degli estremisti di destra. E continueranno a protestare contro Netanyahu che mai come in queste settimane di tensione appare indebolito e in discesa nei sondaggi assieme al Likud. Nena News

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

israelenetanyahu

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Culture

Immaginare il comunismo, oggi.

Phil A. Neel, Nick Chavez, La foresta e la fabbrica. Contributi ad una fantascienza del comunismo, Porfido Edizioni, Torino 2025. di Sandro Moiso, da Carmilla Continua con la presente pubblicazione l’opera meritoria delle Edizioni Porfido di traduzione, pubblicazione e proposta all’attenzione del pubblico italiano delle riflessioni condotte sulla rivista online «Endnotes», di cui in passato ci […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Educazione Autonoma in Messico #2 – Esperienze Urbane

Siamo lietə di annunciarvi l’uscita di “Educazione Autonoma in Messico #2 – Esperienze Urbane”, un nuovo elemento della collana “Quaderni della Complicità Globale” realizzata in collaborazione con il progetto editoriale Kairos – moti contemporanei. da Nodo Solidale Nel volume abbiamo raccolto delle interviste, completamente inedite, dedicate all’educazione all’interno dei processi di organizzazione dal basso e  […]

Immagine di copertina per il post
Culture

E facciamo sto viaggio insieme!

Militanza Grafica e InfoAut insieme con una serie di vignette e grafiche per una contro-informazione di movimento. Uniamo le forze per colorare, per disegnare e per creare un nuovo mondo insieme. Una volta al mese troverete, una linea di vignette create ad hoc per il network di contro informazione storico italiano InfoAut. Unire la creatività […]

Immagine di copertina per il post
Culture

La terra promessa di Sion non è per i Giusti

“Mi addormentai così, oppresso dal cupo destino che sembrava incombere su di noi. Pensavo a Brigham Young, che nella mia fantasia di bambino aveva assunto le dimensioni di un gigantesco essere malvagio, un diavolo vero e proprio, con tanto di corna e di coda.” (Jack London, Il vagabondo delle stelle – 1915) di Sandro Moiso, […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Altri Mondi / Altri Modi – III edizione

Scommettere su altri mo(n)di possibili è l’ambizione del Festival Culturale Altri Mondi Altri Modi che anche quest’anno si terrà al centro sociale Askatasuna.

Immagine di copertina per il post
Culture

A.C.A.B.: la Val Susa secondo Netflix vs la realtà che viviamo

In Val Susa abbiamo avuto modo di vedere A.C.A.B., la serie prodotta dalla multinazionale americana Netflix e uscita ieri. da notav.info Eravamo curiosi di osservare come una fiction di tale portata avrebbe trattato la nostra terra e la nostra lotta. Quello che abbiamo visto non ci ha colpiti: la Val Susa, in questo caso, è […]

Immagine di copertina per il post
Culture

We are not robots – Cambiamento tecnologico e conflittualità

«Dalla miniera a cielo aperto di Lützerath in Germania alla “Zone à defendre” di Notre Dame des Landes passando per la lotta no tav in Val di Susa, negli anni a noi più vicini la battaglia contro lo strapotere della tecno-industria non ha né la fabbrica come epicentro, né la classe operaia come protagonista.

Immagine di copertina per il post
Culture

György Lukács, un’eresia ortodossa / 3 – Dal “popolo” al popolo. Il proletariato come classe dirigente

Nel paragrafo “Il proletariato come classe dirigente” Lukács ripercorre tutto il lavoro compiuto da Lenin all’interno del movimento rivoluzionario dell’epoca per far emergere il proletariato come classe dirigente dentro la rivoluzione russa. di Emilio Quadrelli, da Carmilla Sulla scia di quanto argomentato in precedenza, l’attualità della rivoluzione, Lenin combatte una battaglia teorica, politica e organizzativa […]

Immagine di copertina per il post
Culture

PAN – Un bandito a Torino

Banche, uffici postali, treni, portavalori e quant’altro. Nella sua lunga carriera, Pancrazio Chiruzzi, lucano di nascita ma torinese di adozione, non si è fatto mancare nulla.

Immagine di copertina per il post
Culture

Dario Paccino: dall’imbroglio ecologico.. alla crisi climatica

Recensione di Louis Perez, pubblicato su La Bottega Del Barbieri

«Oggi diciamo che “l’ecologia senza lotta di classe è giardinaggio” ma se questo è possibile lo si deve anche al lavoro di chi – come Dario Paccino – e come il gruppo che diede vita alla rivista Rosso Vivo aveva già letto presente e futuro».

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Hamas ha annunciato il rinvio dello scambio di prigionieri: Perché e perché ora?

Hamas si trova attualmente in una posizione in cui deve fare del suo meglio per negoziare l’ingresso di aiuti sufficienti a Gaza, assicurando al contempo la fine della guerra e la formazione di un’amministrazione post-bellica in modo che il territorio possa essere rilanciato e ricostruito. di Robert Inlakesh, tradotto da The Palestine Chronicle Lunedì, il […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Un unico modo per sconfiggere il Fascismo Israeliano: Ilan Pappé sulla giustizia globale

Riprendiamo l’articolo tradotto di invictapalestina. English version Dobbiamo ancora credere che, a lungo termine, per quanto orribile sia questo scenario che si sta sviluppando, esso sia il preludio a un futuro molto migliore. Di Ilan Pappe – 7 febbraio 2025 Se le persone vogliono sapere cosa ha prodotto in Israele l’ultimo folle e allucinante discorso […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Spionaggio e abusi tecnologici: Il caso Paragon e il pericolo della sorveglianza invisibile

Nel cuore di un’Italia già scossa dalle incertezze politiche e sociali, un nuovo scandalo sta scuotendo le fondamenta della nostra privacy e libertà individuale. Si tratta del caso Paragon, un’inquietante vicenda che ha rivelato l’utilizzo di sofisticati strumenti di spionaggio informatico per sorvegliare attivisti, giornalisti e comunissimi cittadini. Una storia che, seppur legata all’uso di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il progetto imperialista USA-Israele su Gaza e gli sviluppi sul cessate il fuoco

L’amministrazione Trump ha gettato la maschera esplicitando il progetto coloniale e imperialista che lo accomuna al piano sionista di Israele, attraverso dichiarazioni shock senza precedenti il Presidente degli Stati Uniti parla di deportazione e pulizia etnica del popolo palestinese in mondovisione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Fronte Popolare: Gaza non è proprietà di Trump e qualsiasi sogno di controllarla è puramente illusorio

Il destino di qualsiasi forza di occupazione statunitense non sarà diverso da quello dell’occupazione sionista.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La sopravvivenza strategica di Hamas fa impazzire Israele

Sfruttando la sua forza istituzionale, l’adattabilità sul campo e le tattiche psicologiche, Hamas ha magistralmente trasformato la distruzione di Gaza in una dimostrazione di Resilienza, ottenendo avanzamenti sia simbolici che tattici e impedendo a Israele di rivendicare una qualsiasi vittoria politica.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Jenin sotto attacco israeliano: 6 morti e 35 feriti

Il Ministero ha spiegato in una breve dichiarazione che sei persone sono state uccise e altre 33 sono state ferite e sono state trasportate negli ospedali Ibn Sina, Al-Amal e Al-Shifa. È probabile che il bilancio delle vittime aumenti con l’aggressione israeliana. Jenin. Sei palestinesi sono stati uccisi e altri 35 sono rimasti feriti durante […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cessate il fuoco nella Striscia di Gaza: facciamo il punto con Eliana Riva

“Cessate il fuoco”: è la notizia che da ieri sera poco dopo le 18 occupa le prime pagine di tutti i giornali, dopo la dichiarazione su Truth da parte di Donald Trump che si è intestato l’accordo tra Israele e Hamas.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Riassunto di un anno palestinese: genocidio, resistenza e domande senza risposta

La storia della guerra israeliana a Gaza può essere riassunta nella storia della guerra israeliana a Beit Lahia, una piccola città palestinese nella parte settentrionale della Striscia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele e Turchia premono sulla Siria del Sud-Ovest e del Nord-Est

In queste giornate di repentini cambiamenti vogliamo fare il punto con Eliana Riva, caporedattrice del giornale di informazione Pagine Esteri, rispetto a due elementi di particolare pressione sul territorio siriano, ossia Israele da un lato e la Turchia dall’altro.