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#OpReVenge #OpTrasparenza: Anonymous attacca Ministero degli Interni

Rilasciati in rete oltre 2600 file “riservati”

“Per dimostrarvi che non siete inviolabili. Per vendicare i fratelli caduti nelle mani del vostro deplorevole apparato repressivo. Per smascherare ciò che nascondono i tentacoli del potere. Per commemorare le vittime di Stato, quelle di ieri, di oggi, di domani.

Avete tentato di affossare l’inestimabile contributo di chi ha lottato insieme a noi per difendere gli ultimi aliti di libertà rimasti. lo avete fatto trincerandovi dietro una pseudo-legalità che null’altro compie, se non incatenare il dissenso e spegnere i barlumi del cambiamento.

Migliaia di telecamere spiano le nostre azioni quotidiane. I dati in ultima analisi arrivano alle forze dell’ordine; anche i nostri gusti e le nostre abitudini sono mappati sfruttando l’uso della rete.

Tuttavia per una volta i potenti signori dei ministeri invece di occuparsi di violare la privacy di ignari esseri umani, dovranno preoccuparsi di tutelare la propria.

E’ vero, signori: le vostre guardie vi difendono dalla legittima ira degli oppressi, vessati ed affamati, ma niente potrà piegare Anonymous ad accettare le vostre menzogne etiche.

Che tutti possano conoscere le vostre malefatte, e che ciò sia il primo passo per il superamento della costra cricca rapinatrice, razzista ed assassina! Fratelli oppressi, processati, condannati, siamo con voi. Siamo in ogni aula di tribunale, in ogni cella, in ogni casa prodotta a mera prigione.”

Con queste parole Anonymous Italia rivendica il suo ultimo attacco. Il gruppo di hacker continua così la vendetta annunciata e dopo gli attacchi ai siti del Tribunale di Roma, del SIULP (il Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia) e del Sap nazionale (altro sindacato di polizia), oggi è toccato al Ministero dell’Interno. Oltre 2600 file sottratti al Viminale e messi progressivamente online a partire da oggi pomeriggio. Operazione Revenge e Operazione Trasparenza, è questo il nome dato da Anonymous Italia alla sua ultima azione. Tra i file messi a disposizione del pubblico, relazioni tecniche, contratti di forniture di apparecchiature a fini investigativi, nomi di aziende da cui si rifornisce e altri particolari analoghi. Ma oltre alle scartoffie burocratiche e non, anche alcune note di interesse su determinate informative relative a mobilitazioni studentesche, come è il caso di un appunto, datato 15 febbraio, in cui si parla di una manifestazione studentesca nazionale organizzata dalla rete StudAut.

Ma tra tutto il materiale messo a disposizione, a prova di trasparenza, anche istruzioni dettagliate sugli spostamenti del capo dello Stato, dettagli su un contratto a trattativa privata stipulato con la Libia per il ripristino di una serie di navi, documenti sul Muos che dovrebbe sorgere in Sicilia e mail riservate, e materiale di minor spessore.

Così, mentre la Procura di Roma ha pensato di fare il colpaccio con la sua caccia alle streghe, dall’altra parte Anonymous continua a dimostrare che nessun attacco rimarrà impunito e che tutti e tutte possono e potranno conoscere cosa si cela dietro la maschera della legalità di cui tanto di fa paladino lo Stato e i suoi apparati, che non così improvvisamente, si riscoprono vulnerabili.

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pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

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